Lupi di Toscana: un nuovo spazio urbano nella ex caserma

Aree pubbliche, verde e percorsi ciclo-pedonali, con gli edifici che si affacciano su un mix di funzioni residenziali, commerciali, sociali e di servizi

Antonio
Antonio Lenoci
15 giugno 2018 16:01
Lupi di Toscana: un nuovo spazio urbano nella ex caserma

Presentato a Firenze il progetto vincitore del concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione dell’ex caserma Gonzaga Lupi di Toscana. Il masterplan, elaborato da Paolo Luigi Poloni di Luino, è stato presentato oggi in Santa Maria Novella dal sindaco Dario Nardella, dall’assessore all’Urbanistica Giovanni Bettarini e dal direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi. Presenti l’assessore all’Urbanistica del Comune di Scandicci Andrea Giorgi e il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni.

“Firenze in questi anni ha recuperato e restituito ai cittadini molti contenitori abbandonati senza consumare nuovo suolo – ha detto il sindaco Nardella – Su questa caserma abbiamo portato avanti un importante lavoro di coinvolgimento dei cittadini e del Quartiere, arrivando a individuare le funzioni più adatte alla trasformazione. Sono stati poi architetti e creativi, attraverso il concorso di idee, a interpretare al meglio questa visione dandoci la possibilità di partire in seguito con il bando vero e proprio. Obiettivo – ha proseguito il sindaco - è quello di fare dei Lupi di Toscana un nuovo motore culturale, civico, economico e di social housing di tutto il quadrante sud-ovest della nostra città metropolitana”.

“Un passo decisivo verso la trasformazione di un’area importantissima di ricucitura urbana – ha detto l’assessore Bettarini – Uno dei più importanti processi di partecipazione degli ultimi anni che ha messo alla base della progettazione i temi della sostenibilità e della mobilità alternativa. Il prossimo passo sarà quello della pianificazione attraverso la variante urbanistica in Consiglio comunale, proprio a partire dalla lettura che deriverà dal progetto vincitore e che consentirà di dare nuove funzioni a quest’area”.

“Progettare, decidere e realizzare la trasformazione di interi quadranti urbani richiede un lavoro lungo e articolato – ha detto il direttore Reggi - perché si tratta di un percorso di rigenerazione complessivo che deve coinvolgere in primo luogo chi vivrà quegli spazi: per questo crediamo che sia fondamentale utilizzare uno strumento trasparente e inclusivo come il concorso d’idee che consente di convogliare attenzione, partecipazione e professionalità. Solo così – ha proseguito Reggi - si può ambire a formulare la migliore soluzione possibile a livello territoriale, urbanistico ed architettonico per rendere le città sempre più vivibili e rispondenti alle esigenze dei propri abitanti.

Stiamo sostenendo iniziative di questo tipo in tutta Italia, mettendo in campo la nostra competenza tecnica e specialistica e soprattutto investendo risorse finanziare consistenti per dare un sostegno concreto agli Enti Territoriali nella valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico”.

Al vincitore andrà un premio di 50mila euro, mentre agli altri sette sarà assegnato un premio di 20mila euro ciascuno per un totale di 190mila euro. Gli altri progetti finalisti sono stati presentati da Fabrizio Rossi Prodi, Pietro Basilio Giorgeri, Romolo Roberto Calabrese, Adolfo Natalini, Emiliano Auriemma, Emanuele Mantrici-Studio Kami e Carlo Terzoli.

Nel dettaglio, il progetto vincitore prevede un lungo percorso nel quale si alternano una serie di spazi pubblici (‘stanze civiche’), che si conclude con la piazza principale Lupi di Toscana e l’edificio speciale dell’ex palazzina di comando. Il program­ma complessivo comprende 33.500 mq di superficie utile lorda destinato a residenziale (di cui 22mila di Social Housing), 7.500 mq di Sul commerciale, 12mila mq di uffici/terziario/sanitario, 6.500 mq sociale/istruzione/culturale (Sul totale 53mila mq).

È il risultato dell’ultima fase di selezione fra gli otto i progetti finalisti per la riqualificazione e valorizzazione dell’ex caserma Gonzaga Lupi di Toscana. I progetti sono stati selezionati in forma anonima tra i 60 elaborati presentati nell’ambito del bando di concorso chiuso il 14 dicembre 2016. La fase successiva della procedura ha visto un’ulteriore selezione, sempre anonima, che ha richiesto un’elaborazione più dettagliata della proposta progettuale (masterplan) corredata dalla valutazione ambientale e dalla fattibilità economica e finanziaria. La giuria della fase di selezione era composta da esperti internazionali sui temi di progettazione urbana, architettura del paesaggio e progettazione ambientale ecosostenibile.

Al concorso, finanziato con un contributo di 260mila euro dall’Agenzia del Demanio, l’Amministrazione comunale è arrivata a seguito di un percorso di partecipazione ‘Non case ma città 2.0’, che ha visto il coinvolgimento di oltre mille cittadini nella pianificazione dell'area dell’ex caserma e nell’individuazione degli elementi dei quali tener conto nella trasformazione.

Sulla base di quanto contenuto nel regolamento urbanistico, i progetti prevedono una percentuale di superficie a destinazione residenziale pari almeno al 60% (con una quota prevalente di housing sociale), mentre il restante 40% riguarda altre destinazioni d’uso, garantendo un adeguato mix funzionale. Come indicato, l’intervento si realizza con la demolizione e ricostruzione dei manufatti esistenti ad eccezione della palazzina Comando notificata come bene culturale e quindi soggetta a restauro.

I criteri di valutazione, indicati nel documento di indirizzo alla progettazione, hanno riguardato: capacità del progetto di relazionarsi con il contesto (20%); funzionalità del sistema della mobilità pedonale, ciclabile e carrabile (15%); qualità del sistema insediativo e del mix funzionale proposto (15%); attenzione nella definizione dello spazio pubblico come elemento portante del sistema insediativo (10%); corretta individuazione di soluzioni per mitigare l’impatto dell’insediamento sull’ambiente (10%); eco-sostenibilità dell’insediamento (10%); autonomia funzionale dell’insediamento sull’area di proprietà pubblica; flessibilità in relazione all’incremento della superficie utile lorda da trasferimento su aree di proprietà pubblica o privata (10%); fattibilità economica e finanziaria (10%)

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