Livorno: separazioni e divorzi anche in Comune

Registrata la prima separazione consensuale di fronte all’ufficiale di Stato Civile. Con il solo costo di 16 euro. Crisi economica e famiglia: seminario gratuito sabato 7 febbraio 2015 a Bagno a Ripoli. Matrimonio civile: Carraresi, società regge su istituto familiare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2015 18:13
Livorno: separazioni e divorzi anche in Comune

Livorno, 24 gennaio 2015 - Nel pomeriggio di giovedì 22 gennaio è stata registrata la prima separazione consensuale in Comune (la prima per Livorno), di fronte all’ufficiale di Stato Civile, anziché in Tribunale, con il solo costo di 16 euro. Anche Livorno infatti applica il decreto legge del 12 settembre, “misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell'arretrato in materia di processo civile”, convertito con modificazioni nella legge 10 novembre 2014, n.

162. La nuova legge prevede tra l’altro che, per tutti i casi di separazioni e divorzi in cui ci sia il consenso di entrambi i coniugi (cioè “consensuali”), e rispettando una serie di condizioni indicate dalla legge, si possa fare a meno degli avvocati, ufficializzando il tutto davanti davanti al sindaco o all'Ufficiale di Stato Civile. I coniugi interessati possono presentare la domanda per la separazione o il divorzio utilizzando l'idonea modulistica disponibile. E’ possibile utilizzare questa modalità semplificata a condizione che:

• non vi siano figli minori• non vi siano figli maggiorenni incapaci (cioè sottoposti a tutela, curatela o amministrazione di sostegno) o portatori di handicap grave (ai sensi dell’art. 3,comma 3 della legge 104/1994) o economicamente non autosufficienti (anche se di una sola parte)• l’accordo non contenga patti di trasferimento patrimoniale (ossia qualunquevalutazione di natura economica o finanziaria, come ad es. l’uso della casa coniugale ovvero l’assegno di mantenimento).L’Ufficiale di Stato Civile competente a ricevere l’accordo dei coniugi è quello del Comune:• di residenza di almeno uno dei coniugi;• in cui è iscritto l’atto di matrimonio celebrato con rito civile;• in cui è trascritto l’atto di matrimonio celebrato con rito concordatario o religioso• in cui è trascritto l’atto di matrimonio celebrato all’estero.Una volta esperite le necessarie verifiche da parte dell'ufficio di stato civile, i coniugi, previo appuntamento, si recano in Comune per formalizzare l'accordo di separazione o di divorzio (nel caso di divorzio occorre che siano trascorsi almeno tre anni dalla separazione personale). Decorsi ulteriori trenta giorni, i coniugi dovranno nuovamente tornare in Comune per confermare l’accordo e risulteranno così separati o divorziati dalla data del primo accordo. La conferma dell’accordo fa decorrere gli effetti della separazione o del divorzio dalla data della sua prima sottoscrizione. All’atto della dichiarazione, di fronte all’Ufficiale di Stato Civile, dell’accordo dei separazione/divorzio, dovrà essere corrisposto un diritto fisso di 16 euro, da versare in Tesoreria sul conto corrente intestato a Comune di Livorno Codice IBAN : IT 63X 05034 13917 000000000096 BANCO POPOLARE - causale : cap.

880 Diritto fisso per divorzio. Per maggiori informazioni o per fissare un appuntamento è possibile rivolgersi all’Ufficio di Stato Civile del Comune di Livorno, piazza del Municipio 50, piano primo, tel. 0586 -820456, 820455,820493, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13, martedì e giovedì anche in orario pomeridiano dalle ore 15.30 alle 17.30.Un seminario gratuito su 'Crisi economica e famiglia: seminario a sostegno della genitorialità e del benessere familiare in tempo di crisi': si svolgerà a Bagno a Ripoli, presso la Biblioteca Comunale di Ponte a Niccheri, via di Belmonte 38, sabato 7 febbraio 2015. Organizzano le psicologhe psicoterapeute Monia Giannecchini e Virginia Oldoini, con il patrocinio del Comune di Bagno a Ripoli.

L'iniziativa è aperta a tutti ed è finalizzata a fornire informazioni utili su come attivare risorse personali e familiari e come gestire in maniera più efficace le tensioni che inevitabilmente crea nella famiglia uno stato di maggiore incertezza economica. La crisi economica è, infatti, un fattore che tende ad amplificare le tensioni all'interno della coppia e della famiglia: genera ansia, paure, rabbia e impoverisce le risorse personali e relazionali alle quali le persone attingono. Programma della giornata: 

 ore 9-11 – Il benessere della coppia genitoriale: come favorirlo e mantenerlo  ore 11-13 – Bambini 0-10 anni: come gettare le basi per un buono sviluppo psico-affettivo. Sessione parallela: come attraversare insieme il labirinto dell'adolescenza. Informazioni e prenotazioni: moniagiannecchini@tiscali.it cell 338 9769737; v_oldoini@yahoo.it cell 335 5494980. Solo informazioni: Call Center Linea Comune, tel. 055.055, lunedì-sabato, ore 8-20.

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“Davvero facciamo il bene dei nostri figli ad offrire non più un babbo o una mamma, ma un genitore 1 e 2? Davvero è un bene mettere al primo posto il diritto al desiderio, anche nel procreare, forzando non la tradizione, ma la natura e la biologia?”. Tanti gli interrogativi posti dal consigliere regionale membro dell’Ufficio di presidenza Marco Carraresi al convegno di ieri “Nuove tensioni nel matrimonio civile” a palazzo Panciatichi a Firenze, organizzato dal Consiglio regionale in collaborazione con l’Unione giuristi cattolici italiani. Nel ringraziare il cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, presente ai lavori, Carraresi ha ricordato che “fu proprio lui a parlare, soltanto pochi mesi fa, di preoccupanti segnali di oscuramento della verità sulla persona umana e sui suoi legami sociali”.

“Credo – ha continuato – sia significativo, ed anche doveroso, per l’istituzione regionale, ospitare una riflessione a così alto livello su uno dei fondamenti sociali, quale è il matrimonio”. “Una società regge se ha delle architravi e una di queste è l’istituto familiare, fondato sull’unione stabile di un uomo e di una donna, aperta alla generazione della vita”. “Non è questione confessionale, ma antropologica”, ha chiarito Carraresi. “Eppure sempre più spesso questo fondamento non soltanto è messo in discussione, ma ridotto ad anticaglia, a retaggio del passato”. “Sappiamo bene che oggi si diffondono modalità diverse di convivenza, che peraltro nessuno vuole vietare.

Ma equiparare tali diverse modalità davvero giova all’assetto sociale?”. “Il dissacrare, il demolire quelli che sono i valori fondanti della convivenza umana non è un progresso, ma un terribile regredire”, ha osservato ancora Carraresi. “Ben venga una riflessione seria, approfondita, competente, come quella di stamani”, ha detto manifestando una “preoccupazione che devo confessare: non riuscire a veicolare questa riflessione, questo messaggio, nei vari strati della società”. La lunga giornata di studi internazionale che rientra nell’ambito delle iniziative della Festa della Toscana, proseguirà con la prolusione dell’avvocato cassazionista Mario Cioffi, già docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale su “Il matrimonio tra tradizione e modernità”.

Seguiranno interventi su temi quali l’agonia del matrimonio civile, il riconoscimento legale delle convivenze e di nuove forme di coniugalità, il ruolo della famiglia nel diritto pubblico di oggi, il matrimonio naturale, sacramentale e la procreazione assistita. Tra i partecipanti Francesco D’Agostino ordinario di Filosofia del Diritto dell’Università di Roma Tor Vergata, Andrea Nicolussi ordinario di Diritto Civile dell’Università cattolica di Milano, Markus Krienke direttore della Cattedra Rosmini della Facoltà di teologia di Lugano, monsignor Markus Graulich sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, Carlo Casini già magistrato di Cassazione.

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