Liceo Artistico di Porta Romana, occupazione simbolo a Firenze

Nardella: “Disponibile a incontrare gli studenti solo quando l’occupazione sarà finita”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2015 17:29
Liceo Artistico di Porta Romana, occupazione simbolo a Firenze

Preoccupazione ed amarezza, edilizia scolastica, istruzione e delicatezza del momento storico, ci sono molte riflessioni dietro l'occupazione in corso in un Istituto simbolo di Firenze.I genitori che si sono recati in Questura per denunciare il perdurare dell'occupazione si dicono "indignati dal protrarsi di tale situazione e dall’inerzia nel risolverla delle istituzioni scolastiche e preposte alla tutela dell’ordine pubblico".

Il Sindaco della Città Metropolitana: "Sono disponibile a incontrare gli studenti del liceo artistico di Porta Romana solo quando l’occupazione sarà finita. L’incontro sarà l’occasione per parlare con i ragazzi e i docenti dei temi legati all'edilizia del loro istituto, che è una questione di competenza della Città Metropolitana e che ci sta a cuore” ha detto il sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella a proposito della richiesta degli studenti di incontrarlo.Oggi una rappresentanza dei genitori si è presentata in Questura, dove hanno esposto al Dott.

Capuano la difficile situazione creata dal 10 novembre 2015 da un gruppo di poche decine di studenti, che, "con infiltrazioni di persone estranee alla Scuola, in modo del tutto non autorizzato e senza rispetto delle procedure previste per l’approvazione dell’occupazione nell’assemblea studentesca, hanno occupato la scuola impedendo l’accesso a tutti gli studenti, al Dirigente Scolastico ai docenti ed al personale non docente, e bloccando l’attività didattica ed amministrativa della scuola".

"Blocco totale dell’attività didattica, impedito accesso agli studenti diversamente abili, blocco dell’attività amministrativa che ha provocato danni economici consistenti nella mancata assunzione del personale docente precario, nel mancato rispetto delle scadenze fiscali, nella omessa partecipazione della scuola alle gare per finanziamenti necessari all’acquisizione di risorse essenziali all’esercizio dell’attività didattica. Impedito intervento di una ditta esterna incaricata di effettuare la manutenzione necessari allo svolgimento dell’attività di didattica.

Abbandono della scuola con le conseguenze che questo comporta in materia di sicurezza delle persone e di tutti beni che vi si trovano, sottoposti al vincolo della Soprintendenza delle Belle Arti. Danno all’immagine della Scuola e la violazione del diritto allo studio costituzionalmente garantito". A quanto sopra si aggiunge il rischio che la scuola possa trovarsi nelle condizioni di non rispettare la frequenza di 205 giorni di effettiva attività didattica necessari alla validità dell’anno scolastico.

I docenti del Liceo Artistico di Porta Romana riuniti in un collegio straordinario, a cui hanno partecipato oltre 100 insegnanti, ospitati presso il Liceo Machiavelli, data l'impossibilità di accedere al proprio istituto, hanno reso note le considerazioni concordate all'unanimità: "La nostra scuola è ospitata in un edificio storico monumentale che è oggetto di interventi di restauro conservativo e di adeguamento alle attività didattiche da più di venti anni.

In particolare i laboratori, che sono stati adeguati alle recenti normative, sono opportunità che solo il nostro liceo, unico nella regione, può offrire a chi vuol fare arte, e se ci sono criticità sono dovute alle numerosissime richieste di iscrizione e ai limiti troppo elevati del numero di alunni per classe stabiliti dalla normativa ministeriale. Non mancano i problemi e gli interventi da completare, ma nel complesso la situazione dell'istituto è quella di una scuola accogliente, attrezzata e vivibile, bella perché testimonia il passaggio della storia e l'impegno di generazioni di docenti e studenti che la considerano parte del loro patrimonio. La dirigente si è fatta promotrice di una rete dei licei artistici a livello nazionale che sta elaborando proposte concrete per tutelare l'istruzione artistica e l'identità degli ex istituti d'arte.

La nostra scuola ospita l'ESSIA l'associazione degli ex studenti degli istituti d'arte, che lavora sugli stessi temi e di cui fanno parte molti artisti affermati che hanno frequentato l'istituto. Docenti e studenti sono impegnati costantemente in progetti e concorsi, che oltre a dare visibilità alla scuola a livello cittadino e a gratificare gli studenti dimostrano l'importanza del nostro lavoro nel campo della promozione della cultura artistica. La nostra è una scuola complessa che si regge sulla passione e sull'entusiasmo di docenti e studenti che lavorano insieme.

Anche il forum autogestito dello scorso anno, a cui i docenti hanno dato il loro contributo, è stato un esempio della condivisione e del dialogo educativo che è sempre esistito nella nostra scuola.La gipsoteca in particolare è sempre accessibile e spesso coinvolta in attività didattiche ed eventi nei quali gli studenti sono stati i protagonisti. Gli eventi che vi hanno luogo sono disciplinati da delibere che danno i criteri generali redatti dal consiglio di istituto, di cui fanno parte docenti, ma anche studenti e genitori.

Eventuali introiti vengono comunque reinvestiti nella manutenzione della scuola. Consapevoli che nella scuola permangono problemi organizzativi comuni a tutti gli altri istituti, ciò che interessa particolarmente ai docenti è la didattica e il loro ruolo educativo.Tale ruolo educativo consiste nel mettere al primo posto l'impegno nella formazione culturale e democratica, significa sentirsi responsabili di formare dei cittadini che vivono consapevolmente nel mondo attuale.

Non si tratta solo di astratti principi democratici, ma di un impegno quotidiano e concreto nei comportamenti e nei gesti di ogni giorno, un lavoro di ascolto e inclusione non facile e denso di difficoltà, che i docenti di questa scuola portano avanti da sempre e che prevede una continua rielaborazione e autoformazione permanente. La scuola sta vivendo una difficile transizione che si colloca in un momento di crisi e instabilità della società, con risvolti spesso drammatici e inquietanti.

Le conquiste democratiche non sono scontate e vanno sempre riconfermate, il ruolo educativo prevede di non abdicare mai a questo.Questa scuola non appartiene a nessun gruppo particolare ma a tutta la comunità e alle generazioni future, la scuola è certamente degli studenti, di tutti e non di pochi, ma soprattutto di chi ci lavora e di chi ci si impegna ogni giorno. Ciascuno ha un ruolo definito e delle responsabilità precise e fa parte delle regole democratiche, di una democrazia rappresentativa, rispettare le competenze di ognuno. Gli insegnanti esprimono preoccupazione e amarezza per la situazione attuale e per questo rifiuto al dialogo di una minoranza di studenti non rappresentativa".

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