Legge sulla caccia, Confagricoltura Toscana: "Dopo tante rassicurazioni ancora nulla di fatto"

A Seano un cacciatore denunciato per utilizzo di mezzi illegali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2015 19:32
Legge sulla caccia, Confagricoltura Toscana:

“Dopo tante rassicurazioni da parte dell’Assessore all’Agricoltura Marco Remaschi la proposta di legge che doveva con forza sancire il riequilibrio delle densità degli animali selvatici, per poter preservare la biodiversità, il lavoro dell’uomo e l’incolumità pubblica, ci ritroviamo con una bozza di norma che non introduce nulla di nuovo rispetto alla già attuale legge dimostrata inconsistente.” E’ quanto dichiarato da Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana che commenta così la proposta di legge obiettivo straordinaria sulla caccia varata dalla Regione Toscana per contenere il numero degli ungulati sul territorio regionale “Chiediamo che oltre al ristorno dei danni reali alle coltivazioni – prosegue Miari Fulcis - vengano messi in atto una serie di interventi immediati e risolutivi anche nelle zone “vocate” che possono avvenire solo attraverso battute atte a ridimensionare il carico esorbitante e fuori controllo di ungulati e bovidi.

Non siamo più disponibili ad accettare mediazioni di chicchessia a difesa delle nostre attività, del paesaggio e dell’occupazione.”

Un registratore per la riproduzione del canto degli uccelli era il richiamo adoperato, illegalmente, da un cacciatore per attirare i volatili da abbattere. Una pratica venatoria non consentita alla quale hanno posto fine gli agenti di Polizia provinciale intervenuti nei giorni scorsi a Seano. L'operazione ha portato alla denuncia del cacciatore, il sequestro dell'apparecchiatura, delle armi, delle munizioni e di tutta la selvaggina abbattuta. Il nuovo episodio di contrasto all'attività venatoria non conforme è avvenuto nel corso di un normale pattugliamento che la Polizia provinciale compie sull'intero territorio per garantire la sicurezza dei cittadini, in particolare il rispetto dei cacciatori delle distanze prescritte dalla legge da immobili e vie di comunicazione e il contrasto agli atti di bracconaggio. Gli agenti hanno colto in flagranza il cacciatore all'interno di un appostamento fisso, regolarmente autorizzato, mentre utilizzava il registratore azionandolo a distanza.

L'apparecchio, dotato di due amplificatori, era infatti nascosto sotto una catasta di legna fuori dall'appostamento. Oltre al sequestro del mezzo, armi, munizioni e selvaggina abbattuta (8 storni, 1 allodola e 1 gazza) il cacciatore rischia l'ammenda fino a 1.549 euro e la segnalazione alla Questura per eventuali provvedimenti di sospensione della licenza di caccia. Questo nuovo intervento, oltre a confermare il costante impegno degli agenti di Polizia Provinciale nella tutela e salvaguardia della fauna selvatica, evidenzia l’importanza dei controlli per il corretto svolgimento dell'attività venatoria anche nei confronti dei cacciatori che la effettuano in maniera corretta.

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