Le falle del “Sistema Alta Velocità” in Italia

Attenzione a quelle lunghe gallerie TAV monotubo fra Firenze e Bologna!, invoca l’associazione ecologista fiorentina Idra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2020 12:13
Le falle del “Sistema Alta Velocità” in Italia
Commissione ministeriale sicurezza gallerie ferroviarie, Parere tratta AV-AC Bologna-Firenze, pag. 1

Nel comunicato diramato stamani, l’associazione toscana Idra abbraccia commossa le famiglie dei due macchinisti che hanno lasciato la vita sul lavoro nel gravissimo incidente ferroviario nel Lodigiano.

Com’è noto, l’associazione segnala da lustri le falle del sistema TAV, scrivendo a capi di Stato, premier, ministri, parlamentari, prefetti, e informandone i media.

In particolare, Idra segnala l’apparente inosservanza fra Firenze e Bologna delle norme in tutela della sicurezza dettate dal Decreto ministeriale del 28 ottobre 2005, e delle indicazioni della stessa Commissione Sicurezza delle Gallerie ferroviarie istituita presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Uno ‘svio’ sotto l’Appennino tosco-emiliano nelle gallerie monotubo a doppio binario, con finestre di fuga collocate - sette su quattrodici - a distanze fra loro che superano i quattro chilometri dettati dal Decreto, con pendenze (fino al 13,93%) e lunghezze (fino ad oltre un chilometro e mezzo) ragguardevoli, in piena montagna appenninica, in orario di punta, farebbe piangere un bilancio incomparabilmente più drammatico di quello che si registra oggi a Livraga, sia in termini di vite umane sia in termini di praticabilità di quello che il Parere della Commissione indica come il tratto di rete strategicamente più importante dell’intero sistema ferroviario dell’Alta Velocità italiano (lungo il quale transitano da novembre 2018 anche convogli merci nelle ore notturne)”.

“Ancora una volta – commenta Idra - tocca ricordare quanto sia indispensabile, urgente e prioritaria la scelta di investire in prevenzione, sicurezza, manutenzione, adeguamenti e buon governo dell’esistente piuttosto che continuare ad avventurarsi in spese pubbliche faraoniche senza confronto pubblico per infrastrutture – come il sottoattraversamento TAV di Firenze, approvato 20 anni fa! - concepite, progettate e appaltate con criteri vetusti e oneri insopportabili per la comunità”.

“Il ruolo di un’informazione indipendente dovrebbe essere – conclude l’associazione fiorentina - quello di fare pressione, attraverso la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, sulle autorità pubbliche se e quando si rivelano ‘distratte’ negli adempimenti loro assegnati dalla legge. Chissà se adesso, dopo Lodi, i grandi organi di informazione vorranno dare finalmente conto delle criticità gravi e documentate che da anni, e ancora negli ultimi mesi, sono state inutilmente poste alla loro attenzione in materia di progettazione, approvazione, esecuzione e monitoraggio della tratta sotterranea TAV Firenze-Bologna e del nodo ferroviario fiorentino!.

Idra suggerisce infine ai media la lettura di una serie di dati riportati in precedenti comunicati. “L’informazione che serve – sottolinea - se solo ci si decide a utilizzarla”:

- http://www.idraonlus.it/2019/09/07/tav-messa-sicurezza-altro-investimento/

- http://www.idraonlus.it/2019/06/07/firenze-il-ministro-dellinterno-chiede-infrastrutture-riscontri-sulla-sicurezza/

- http://www.idraonlus.it/2018/10/17/genova-viaggiamo-sicuri-nella-galleria-ferroviaria-piu-lunga-ditalia/ (col link al Parere della Commissione ministeriale Sicurezza delle Gallerie ferroviarie)

- http://www.idraonlus.it/2018/12/19/il-tallone-dachille-della-tav-sul-tavolo-del-ministro-salvini-domani-firenze/

- http://www.idraonlus.it/2018/09/14/unaltra-genova-lappennino/

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