L’annosa questione delle Gualchiere trecentesche di Remole: novità da Italia Nostra e Idra a Palazzo Vecchio

Sarà vero che parte il dialogo? Tre punti fermi ribaditi dalle associazioni nel corso dell’incontro con l’assessore al Patrimonio non abitativo di Palazzo Vecchio, Alessandro Martini. E una superpriorità, di nome Piero Gensini!

Redazione Nove da Firenze
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11 settembre 2020 15:51
L’annosa questione delle Gualchiere trecentesche di Remole: novità da Italia Nostra e Idra a Palazzo Vecchio
Le Gualchiere di Remole - Acquerello di Massimo Tosi

Italia Nostra e Idra pubblicano oggi un comunicato congiunto, e danno conto del primo incontro col nuovo assessore al Patrimonio non abitativo Alessandro Martini, che aveva convocato le due associazioni per avviare un dialogo.

“Lo scorso 8 settembre Italia Nostra e Idra, coi presidenti Leonardo Rombai e Girolamo Dell'Olio, si legge nel comunicato, hanno ascoltato con vivo interesse, nel suo ufficio, il resoconto dell'assessore al Patrimonio non abitativo del Comune di Firenze Alessandro Martini – che hanno ringraziato per il cortese invito a un primo incontro con l’Amministrazione comunale di Firenze - sul lavoro svolto nel 2019-20 dai due Comuni di Firenze e di Bagno a Ripoli sul complesso edilizio delle Gualchiere di Remole.

Dopo essersi soffermato sui primi interventi, attualmente in corso, di messa in sicurezza dell’edificio, e su quelli ulteriori previsti anche con l’auspicato contributo del Ministero dei Beni culturali (l’arch. Stefano Cerchiarini, responsabile del Servizio Gestione Patrimonio del Comune di Firenze, che ha partecipato al colloquio, ha parlato di un progetto di consolidamento, ancora senza riflessi sulla futura destinazione d’uso, che vale 600.000 euro, di cui il 40 per cento si prevede venga stanziato da Palazzo Vecchio), l'assessore ha manifestato la volontà dei due Comuni di arrivare all’elaborazione di un progetto di restauro-valorizzazione del monumento e del suo contorno".

Di qui, ha annunciato l’assessore, l’intenzione di riproporre - possibilmente a ottobre - la tavola rotonda sul recupero del bene che, programmata a marzo, non era stato possibile realizzare a causa della pandemia Covid.

“Si attende intanto, ha spiegato l’arch. Cerchiarini, che la Soprintendenza autorizzi la concessione di valorizzazione del complesso, così da permettere a uno o più privati di assumere l’onore e l’onere della sua gestione”.

Ma una novità interessante è emersa dall’incontro. Infatti anche un altro scenario si sta profilando all’orizzonte: “E’ previsto che quote del Recovery Fund siano destinate nel Paese al capitolo del finanziamento dello sviluppo territoriale, e l’assessore ha intenzione di inserire le Gualchiere nel novero delle opere che possano essere gestite con questi fondi. In tale caso, ha spiegato l’arch. Cerchiarini, il modello di utilizzazione delle Gualchiere potrebbe cambiare radicalmente, virando dallo scenario della concessione ai privati in direzione invece di una gestione totalmente pubblica”.

In questo contesto, l’assessore ha aperto alla collaborazione di tutti, a partire dalla prossima tavola rotonda.

Qui le associazioni hanno voluto fare chiarezza, ricostruendo anche le vicende che hanno preceduto l’ingresso di Alessandro Martini in Giunta a Palazzo Vecchio, e richiamando “i motivi e le circostanze della loro viva insoddisfazione e delusione per non essere state, affermano, reputate soggetti portatori di interessi diffusi a favore della salvaguardia delle Gualchiere e della loro valorizzazione come bene comune di straordinario pregio storico-architettonico.

Più nei dettagli, il prof. Rombai ha ricordato che “Italia Nostra negli ultimi decenni ha svolto innumerevoli e riuscite attività culturali, didattiche e sociali, in stretta sinergia con l'artista Piero Gensini e con Angela Del Soldato (la discendente degli storici gualchierai di Remole e autentica depositaria della memoria orale sulla vita e sul lavoro del luogo). Ad attività di promozione della conoscenza e della valorizzazione pubblica delle Gualchiere hanno collaborato con iniziative di ‘adozione’ appassionate, propositive e produttive scuole di Pontassieve e di Firenze, studenti universitari, fotografi, artisti, associazioni come Idra”.

Ma non basta. Rombai e Dell’Olio hanno voluto sottolineare una superpriorità: “Tutto ciò è stato possibile grazie alla diuturna presenza e attrattività dell’atelier di scultura di Piero Gensini, la cui vicenda culturale – finora irresponsabilmente trascurata, ad avviso delle associazioni, dall’azione delle due Amministrazioni - è decisamente centrale nella determinazione del miglior futuro per le Gualchiere: solo a lui infatti si deve quella preziosa custodia della memoria che permette a noi oggi di immaginarlo”.

Ignorate al momento della formazione del cosiddetto ‘gruppo tecnico’ di cui si è letto sulla carta stampata, e non considerate neppure a titolo di informazione, le associazioni hanno comunque mostrato di voler valorizzare il segnale proveniente da Palazzo Vecchio con l’invito a questo incontro, e hanno così concluso: “Ogni giorno è un giorno nuovo, e dunque la cittadinanza attiva non negherà certo il proprio contributo a una stagione di collaborazione autentica, inclusiva e dialogante. Ma questo potrà avvenire – precisano - solo a condizione che le domande poste da anni alle due Amministrazioni comunali di Firenze e di Bagno a Ripoli ricevano finalmente risposte chiare e operative”.

Quali sono le risposte che si attendono?

In primo luogo, se davvero si parla di un percorso aperto e partecipativo, allora è necessario, dicono da Italia Nostra e da Idra, che da parte dei Comuni che lo promuovono se ne descrivano le caratteristiche, le articolazioni e le modalità di attuazione.

Inoltre, secondo le associazioni, è indispensabile che tutte le espressioni della cittadinanza attiva che dimostrano di avere a cuore le sorti delle Gualchiere di Remole siano coinvolte a livello paritario”. Non interesserebbe infatti, sostengono, “collaborare dall’esterno a un ‘gruppo tecnico’ autoreferenziale, o nominato da vertici amministrativi o politici”.

Infine, non c’è da aspettarsi che Italia Nostra e Idra partecipino ai previsti incontri pubblici senza che si sia colmato il divario di informazione accumulatosi in questi mesi e anni, socializzando gli elaborati fin qui prodotti, le ipotesi formulate, gli strumenti proposti”.

Della serie ‘patti chiari, amicizia lunga’…

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