La vigilia di un ciclo di partite più facili?

La conferenza di Vincenzo Montella alla vigilia di Brescia-Fiorentina

Nicola
Nicola Novelli
19 ottobre 2019 17:31
La vigilia di un ciclo di partite più facili?
Fotografie di Alessandro Zani

"Abbiamo mantenuto un buon trend nelle ultime partite, ma dopodomani sarà un'altra partita, sicuramente molto intensa" risponde ai giornalisti Vincenzo Montella alla vigilia di Brescia-Fiorentina, oggi pomeriggio in conferenza stampa allo stadio Artemio Franchi "Siamo cresciuti da una sosta all'altra. Ma le prossime partite non saranno facili. Le nostre avversarie sono allo stesso livello della Fiorentina. Il Brescia stesso ha saputo restare in partita anche contro le grandi del campionato. Sono una squadra che sa verticalizzare, con un paio di giocatori sopra la media. Balotelli in particolare è capace di colpire in ogni momento della partita. E Sandro Tonali già in B era un giocatore sopra la media. Ha un forte potenziale e in serie A ha subito trovato il passo giusto. Poi affronteremo Lazio e Sassuolo. Il calcio non offre mai certezze. Ma da questo ciclo impareremo sicuramente cose importanti su di noi".

Come stanno Chiesa e Ribery? "Federico sta bene -risponde l'allenatore viola- forse non è al 100%, ma si sta allenando e domani in rifinitura avremo maggiore chiarezza sulla sua condizione. Franck ha 37 anni, ma ha mostrato grande freschezza nelle settimane scorse. Certo lo aiuta anche il gioco attuale della Fiorentina e noi speriamo che possa continuare così bene".

Quando giocherà Pedro? "Lo stiamo aiutando a crescere di intensità, come è tipico nel calcio italiano -spiega Montella- Domani sarà convocato insieme ai suoi compagni, anche se abbiamo ancora da lavorare".

E il nuovo contratto a Lorenzo Venuti? "Sono contento. Ha una forte identità in campo ed è felice di giocare con noi. Siamo forse la prima squadra in Europa per numero di giocatori cresciuti nel vivaio di club".

Che Fiorentina vedremo nelle prossime settimane? "Siamo la terza squadra del campionato per tiri in porta. Una squadra che ha cominciato a funzionare. Ma la differenza la faranno proprio quelli che sinora hanno giocato meno. Per tutti il calendario offrirà il momento giusto. Capiteranno difficoltà e dovremo saper giocare con formazioni differenti. Per migliore bisogna cambiare, ma non è detto che cambiando si migliori sempre. Gioco ogni partita con 14 giocatori, perché serve l'energia di tanti per prevalere, sopratutto negli ultimi 20 minuti".

Quale sarà il destino di Chiesa? "Siamo felici che sia rimasto. E anche lui, perché sta maturando l'ultimo step delle sue qualità -spiega l'allenatore viola- Ha ancora sette mesi con noi e non penso che abbia già deciso cosa fare dopo".

E il futuro della società? "Sono tornato a Firenze grazie alla famiglia Della Valle, a cui sono grato. Ma certamente Commisso ha riportato l'entusiasmo in città. Ci ha dato credito, ha fiducia nei calciatori italiani e vuole creare una squadra dalla forte identità nazionale. Tutti i soggetti cittadini si stanno impegnando per dare a Firenze uno stadio degno delle aspettative".

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