“Sui 27,5 milioni in ballo sulla linea 4.1 della tramvia abbiamo sentito di tutto in questi mesi, si è arrivati perfino a parlare di furto da parte del Governo. Peccato che le cose stiano diversamente.
Innanzitutto, il progetto definitivo completo di tutte le asseverazioni necessarie è giunto sul tavolo del Ministero solo al termine del 2022, dopo un iter piuttosto burrascoso per l’ottenimento del nulla osta ambientale da parte di Regione Toscana a causa dell’interferenza dell’opera con un sito oggetto di bonifica.
Per non incorrere nel definanziamento delle risorse, l’amministrazione avrebbe dovuto stipulare il contratto con l’appaltatore entro il 30/06/2023. Nella riunione del 09/06/2023 del Comitato di sorveglianza del Piano di Sviluppo e Coesione della Città Metropolitana, al quale fanno riferimento i fondi, era stato specificato che, indipendentemente dalla conclusione della procedura approvativa del progetto definitivo dell’opera in capo al CIPE, l’amministrazione si sarebbe ben potuta mettere ai ripari inserendo nel contratto una clausola condizionata all’approvazione del progetto da parte dell’organo tecnico del Ministero. Il contratto con il soggetto aggiudicatario della gara, tuttavia, è stato stipulato solo il 10/01/2024, oltre il termine previsto dalla legge.
Approfondimenti
Chi ha prodotto il concreto rischio di definanziamento è la Giunta comunale, allora guidata dal sindaco Nardella e ora da Funaro, che nonostante le evidenze delle carte, anziché sedersi ai tavoli competenti e avviare una proficua interlocuzione nell’interesse della città (dato che, ad oggi, le risorse sono ancora attribuite e l’ente, infatti, non ha contratto alcun mutuo), preferisce inspiegabilmente sparare a zero.
Riteniamo che chi di dovere fornisca delle dovute spiegazioni e, soprattutto, si doti di quell’imprescindibile discernimento che dovrebbe guidare l’operato di ogni amministratore pubblico interessato al bene della propria comunità” dichiarano i consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia Matteo Chelli, Angela Sirello, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo.
“La responsabilità di un eventuale definanziamento della linea 4.1 da parte del governo non è da attribuire all’amministrazione comunale o alla giunta Nardella ma esclusivamente a responsabilità del Cipess e del Ministero delle Infrastrutture” dichiara il presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni “Evidentemente il consigliere Chelli di Fratelli d’Italia non ha prestato la dovuta attenzione in Commissione quando, una settimana fa, durante l’audizione dell’assessore alla Mobilità Andrea Giorgio e del direttore della Direzione Sistema tramviario fiorentino Michele Priore, è stata trattata anche la questione del definanziamento annunciato dal governo della linea 4.1. Eppure erano abbastanza chiare. Ad oggi il progetto, dopo quasi 2 anni, non è ancora approvato dal Cipess, organismo che fa parte del Ministero delle Infrastrutture.
Fosse stato approvato nei tempi previsti e prevedibili il contratto con le ditte sarebbe stato sottoscritto entro il 30 giugno 2023. E infatti la gara era stata aggiudicata il 28 maggio 2023. Se qualcuno deve farsi carico di questo definanziamento è il Cipess e il Mit, che ancora non hanno concluso una procedura di loro competenza”.
Il presidente Pampaloni sul tema annuncia la presentazione di una risoluzione del gruppo PD per chiedere la conferma del finanziamento assegnato al progetto nell’ambito del Patto per Firenze.