Quando hai sofferto tanto, e soffri ancora ma vedi la luce in fondo al tunnel, talvolta il senso di gratitudine ti assale e in qualche modo cerchi di sdebitarti nei confronti di chi ti fa del bene.
Questo è il caso di M., fiorentino di una sessantina di anni ricoverato per Covid all'ospedale di Ponte a Niccheri, nel reparto Medicina A diretto dal primario Andrea Bribani.
Approfondimenti
Una storia che abbiamo già avuto modo di raccontare e che ora ha la sua appendice: "Ringrazio di cuore - sottolinea M. dal suo letto di ospedale - per quello che stanno facendo per me Mabel, Niccolò, Elisa, Alice, Claudia B., Grazia, Anna, Francesco, Andrea, Adriana, Giacomo, Daniela V., Matteo, Claudia, Giulia B., Giulia C., Martha, Daniela S., Valentina, Rodica, Silvia, Lucrezia e Stefania, oltre naturalmente al primario Andrea Bribani".
Le condizioni di M., ricoverato da oltre 3 settimane al Santa Maria Annunziata (per i fiorentini, l'ospedale di Ponte a Niccheri), stanno gradatamente migliorando e certamente un ambiente professionale e in armonia come questo sta avendo il suo peso. Tanto che M. sente dal profondo del cuore questo bisogno di ringraziare, che è un sentimento nobile e purtroppo non molto in voga negli ultimi anni.
