La sinistra dice no No a qualsiasi ipotesi di CPR

La nota di Anpi, Arci, Cgil, Libertà e Giustizia Firenze, mentre i sindaci Pd aprono a Centro permanenza per i rimpatrii

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2022 19:51
La sinistra dice no No a qualsiasi ipotesi di CPR

"Già in passato ci siamo espressi contro la proposta di aprire un Cpr in Toscana. Al prefetto e al sindaco ricordiamo che Firenze è da sempre terra di accoglienza e inclusione e che in passato la Toscana ha rivendicato una idea diversa di rapporto con i cittadini immigrati che vengono da noi -scrivono in un documento comune Anpi Firenze, Arci Firenze, Cgil Firenze, Libertà e Giustizia Firenze- Aprire un centro in cui finiranno quasi esclusivamente persone senza documenti e richiedenti protezione, perché questo avviene nella maggior parte dei casi, è intollerabile.

Inoltre prevedere di togliere la libertà personale, senza alcuna condanna, è un ulteriore errore, che mina la nostra convivenza civile. Siamo convinti che le risorse a disposizione sul tema immigrazione sarebbero meglio spese per costruire percorsi di accoglienza e integrazione. Si intervenga infine a sostegno delle vittime di grave sfruttamento lavorativo, dal momento che sono mesi che dovrebbe essere convocato un tavolo territoriale sul tema. Sarebbe tempo ben speso, invece di riproporre soluzioni che hanno già fallito da tempo".

Un fermo NO a qualsiasi ipotesi di CPR in Toscana anche da parte dell’Accoglienza Non Governativa, la rete di 16 associazioni, cooperative ed enti del Terzo Settore della Toscana, impegnate a promuovere una rete di accoglienza solidale e sostenere percorsi di integrazione sociale, economica e culturale dei cittadini presenti sul territorio dell'area metropolitana di Firenze.

In Italia i centri di detenzione amministrativa per persone migranti esistono da oltre 20 anni. Nati con la legge Turco-Napolitano come Centri di Permanenza Temporanea, trasformati in Centri di Identificazione ed Espulsione dagli allora ministri Bossi e Maroni, sono stati infine ora rinominati Centri di Permanenza per il Rimpatrio.

I rapporti redatti dalle organizzazioni indipendenti che hanno avuto accesso ai Centri in questi ultimi vent’anni, così come l’ultimo rapporto Dietro le Mura, abusi, violenze e diritti negati nei CPR d’Italia, uscito ad ottobre 2022 a cura della campagna LasciateCIE entrare, hanno documentato e documentano una condizione cronica lesiva dei diritti umani fondamentali e della dignità, nonché condizioni di trattenimento pregiudizievoli per il diritto alla salute, la cui tutela è affidata allo stesse ente gestore, in particolare relativamente all’accesso ai farmaci, alla salute mentale e alla protezione delle categorie vulnerabili. Tale quadro, pur con livelli di gravità variabili, ha sempre interessato la totalità dei Centri dislocati in tutta la penisola.

"Non avrei mai immaginato che anche i sindaci del Pd, un giorno, avrebbero aperto alla possibilità di aprire in Toscana un centro di permanenza temporanea per i rimpatri. La proposta è arrivata dal prefetto di Firenze, Valerio Valenti, sul tavolo della Conferenza regionale autorità di pubblica sicurezza, e ha incontrato il parere favorevole dei sindaci dei capoluoghi di provincia toscani. Sono in ritardo di 30 anni, noi di centrodestra lo proponiamo dagli Anni Novanta, ma ci siamo sempre sentiti dare dei razzisti dai vari esponenti Pds, Ds e Pd che si sono succeduti nei decenni scorsi. Però meglio tardi che mai, è il caso di dire"  dichiara il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.

"Gli ultimi dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell'Interno - evidenzia Stella - raccontano che nei primi sei mesi del 2021, gli stranieri hanno commesso il 59% dei furti con destrezza in Italia, il 54% dei furti negli esercizi commerciali e il 52% di rapine in pubblica via. Per le violenze sessuali siamo al 39%, per i reati di droga al 36%, minacce o percosse al 25%. Gli stranieri sono stati poi protagonisti del 20% degli omicidi volontari e colposi, truffe e riciclaggio di denaro sporco. Gli stranieri presenti in Italia sono 5.756.000, quindi l'8,45% della popolazione residente che commette il 30% dei reati con una propensione al crimine quattro volte superiore rispetto agli italiani. Gli immigrati sono il 32% della popolazione carceraria italiana. Credo che questi dati siano sufficienti a far comprendere l'urgenza di un centro per rimpatriare gli stranieri che commettono reati".

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