Jeff Koons, un'arte che emana fluido ottimismo

A Palazzo Strozzi le opere di un importante esponente della pop-art statunitense

Daniele
Daniele Vriale
06 ottobre 2021 11:31
Jeff Koons, un'arte che emana fluido ottimismo

A Palazzo Strozzi prosegue la serie di mostre dedicate ai principali esponenti dell’arte contemporanea, e questa volta ad essere esposte sono le opere di Jeff Koons, uno degli artisti più controversi e di maggior successo del panorama mondiale.

Koons, nato nel 1955 in Pennsylvania, è considerato uno degli eredi naturali di Andy Wharol ed esponente della pop-art statunitense, di cui negli anni ’90 ne diventa uno dei più esìmi rappresentanti. Salito alla cronaca anche per il breve matrimonio con la pornostar Ilona Staller, Koons si mette in luce per il suo visionario surrealismo, che rimanda inesorabilmente a Salvador Dalì, ai cui baffi appuntiti all’insù si ispirerà per la scultura dell’”Aragosta”.

Le opere esposte sono caratterizzate dal riflesso e dalla lucentezza (shine, giustappunto); il materiale predominante è l’acciaio inossidabile, levigato e lavorato mirabilmente, che attraverso un’accesa colorazione sprigiona vitalità e personalità.

Per me l’acciaio inossidabile è il materiale del proletariato, è ciò di cui sono fatte pentole e padelle”, questa è la frase con cui l’artista spiega la propria predilezione per questo metallo, di cui apprezza forza e durevolezza.

Non di meno la lucentezza riflettente dello specchio giunge ad affascinarlo; da un lato metafora del bisogno di apparenza che avanza nella società, dall’altro dispositivo di proiezione della realtà.

Si susseguono opere della serie “Popeye”, tra cui spicca l’incredibile Hulk, della serie “Gazing Boll” in cui lo spettatore, attraverso il riflesso di una palla lucente inserita nelle varie installazioni, si vede parte integrante dell’opera d’arte stessa. Immancabili il famoso Rabbit e le sculture a forma di palloncini gonfiabili che lo hanno reso celebre.

Nell’attraversare la mostra, il visitatore viene pervaso da un fluido di ottimismo che sembra permeare l’arte di Koons e spandersi per le stanze di Palazzo Strozzi, così da uscirne rinvigorito nella mente e nello spirito, accompagnato dalla filosofica frase dell’artista: “Penso che quando esci dalla sala, ne esca anche l’arte”, che conferisce una sorta di valenza artistica all’essere umano, contenuta nella sua potenzialità e nella propria unicità.

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