La mia vita professionale in Poste Italiane

Un'esperienza lavorativa, attraverso le storie quotidiane

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2021 08:32
La mia vita professionale in Poste Italiane

di Leonardo Begliomini

Mi sono candidato online nel maggio del 2014, direttamente dal sito www.poste.it. Dopo circa un mese sono stato contattato dalla struttura di risorse umane per il colloquio e la prova del motomezzo.

Dopo essermi diplomato nel 2010 ed essermi abilitato alla libera professione, trovare un lavoro come dipendente era la mia priorità, nonostante mi piacesse il lavoro che stessi facendo. Ci fu la chiamata ed iniziai quasi subito, i primi giorni di Luglio del 2014, prestando servizio con contratto a tempo determinato, contratto da 4 mesi, presso l'ufficio di Pistoia Bis. Fui richiamato a lavorare nel giugno 2017, stavolta presso l'ufficio di Prato, e ho prestato servizio fino a febbraio 2019. Nel 2021 è arrivata la stabilizzazione.

Sono molto contento e ringrazio Poste Italiane per questa grande opportunità. vista l'età, avere l'indipendenza economica e un lavoro che mi consenta stabilità, è un grandissimo vantaggio. In un periodio così difficile come quello che stiamo vivendo, avere un lavoro stabile mi da tranquillità e mi permette di guardare al futuro con fiducia.Mi piacerebbe fare carriera in azienda, mi sto impegnando per questo. Sono giovane, ho tutta la vita davanti e vorrei crescere, anche professionalmente.

Inoltre apprezzo lo spirito della nostra azienda, che assume ragazzi giovani come me e da loro la possibilità di avere un lavoro, di crescere e di avere delle soddisfazioni.

Vivendo a Pistoia, la giornata comincia presto con sveglia alle 6 e arrivo presso l'ufficio di Novoli verso le 7 e 10. Essendo entrato a tempo indeterminato da poco, non ho ancora una zona fissa, cosa che per tanti potrebbe essere un fattore negativo, invece per me significa vedere e conoscere posti nuovi e interagire con persone sempre nuove. È bello incontrare e parlare sopratutto con le persone più anziane, le quali vedono ancora il postino come una istituzione.

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