La legge regionale taglia-boschi finisce alla Corte costituzionale

Galletti (M5S):“Legge impugnata dopo la lettera al Ministero. PD adesso ascolti anche la nostra voce”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 febbraio 2022 15:01
La legge regionale taglia-boschi finisce alla Corte costituzionale

Firenze, 27 febbraio 2022- "Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha esaminato quarantadue leggi delle Regioni e delle Province autonome e ha deliberato di impugnare ... la legge della Regione Toscana n. 52 del 28/12/2021 'Disposizioni in materia di tagli colturali. Modifiche alla l.r. 39/2000', in quanto talune disposizioni in materia di paesaggio, ponendosi in contrasto con la normativa statale, violano gli articoli 9 e 117, primo e secondo comma, lettera s), della Costituzione". Con queste parole il Governo Draghi ha annunciato l’impugnativa della legge regionale toscana taglia-boschi davanti alla Corte costituzionale.

Il WWF aveva presentato un esposto al Consiglio dei Ministri mettendo in luce gli elementi di illegittimità della norma, fra l’altro recentemente evidenziati da un pronunciamento del Consiglio di Stato proprio su un caso di tagli boschivi avvenuto in Maremma in area vincolata.

Anche l'associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico aveva inoltrato una specifica istanza al Governo perché promuova ricorso davanti alla Corte costituzionale (art. 127 cost.) avverso le disposizioni contenute nella legge regionale Toscana 28 dicembre 2021, n.

52 “Disposizioni in materia di tagli colturali. Modifiche alla l.r. 39/2000” (in Bollettino regionale della Regione Toscana n. 108, parte I, del 29 dicembre 2021), nella quale sono state previste disposizioni palesemente eversive delle competenze statali in materia di ambiente e paesaggio (artt. 9 e 117, comma 2°, lettera s, Cost.).

“Dopo la nostra lettera di segnalazione al Ministero competente - evidenzia Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana- è arrivata la decisione del Governo di impugnare una legge in palese contrasto con la Costituzione, e che attribuiva alla Regione Toscana poteri che non le competevano. Gli unici in Consiglio regionale ad opporsi fermamente a questa “deregulation”, che apriva le porte ai tagli boschivi anche in zone parco protette, siamo stati noi. Un fatto che vale la pena ricordare, perché ci identifica come unica forza politica dotata di una vera anima ambientalista, nonché ultimo baluardo nelle istituzioni in difesa del patrimonio verde della nostra regione”.

“Adesso che la questione è stata definitivamente archiviata - chiarisce la Capogruppo M5S - spero che il Partito Democratico faccia tesoro di questa esperienza e d’ora in poi accetti il nostro contributo politico, anche se viene dai banchi delle opposizioni. In ogni occasione i dem non mancano di invocare la nostra collaborazione, ma raramente ascoltano la nostra voce. Con questo risultato - conclude - abbiamo invece dimostrato ancora una volta che nel nostro lavoro c’è qualità e che le nostre opinioni pesano” Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Con la disposizione contestata, la Regione Toscana pretende di esentare dall’esame ai fini della tutela paesaggistica pressoché tutti i tagli boschivi anche nelle aree tutelate con specifico provvedimento di individuazione della zona tutelata con vincolo paesaggistico (artt. 136 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). La Regione Toscana ha così voluto accogliere le richieste di progettisti, tecnici, operatori e aziende del settore boschivo.

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