Questa mattina la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, ha incontrato la Console generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, Daniela Ballard, in occasione della sua visita ufficiale in città. Presenti anche William Robertson, funzionario diplomatico della sezione politica dell’Ambasciata americana a Roma e Michele Comelli, consigliere politico economico del Consolato americano a Firenze.
Integrazione, distretto tessile, sicurezza nei luoghi di lavoro, sfruttamento lavorativo ma anche cultura e mobilità metropolitana sono stati i temi del colloquio durato circa un’ora. La Console si è detta particolarmente interessata ai progetti di innovazione tecnologica in campo tessile e alla proposta di trasformare il centro storico in un grande campus universitario partendo dalle realtà accademiche già presenti quali l’università americana New Haven.
William Robertson ha concentrato la sua attenzione sul progetto Lavoro sicuro, sullo sportello anti-sfruttamento e sul portale realizzato dalle categorie economiche e sociali che sarà presentato mercoledì per promuovere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’incontro è terminato con uno scambio di doni: da una parte un libro sui 50 Stati a stelle e strisce, dall’altra i cataloghi delle opere in mostra al Pretorio. La stretta di mano tra Bugetti e Ballard ha suggellato l’impegno per una stratta collaborazione che porti a nuovi progetti comuni per rafforzare l’amicizia tra i due Paesi a beneficio delle rispettive collettività.
Anche la Prefetta di Prato, Michela La Iacona, ha ricevuto questa mattina la Console USA. Il cordiale colloquio è stato l’occasione per rimarcare gli storici legami di amicizia e la tradizionale collaborazione istituzionale tra i due Paesi, oltreché per un proficuo confronto su temi di interesse comune sotto il profilo culturale, della sicurezza ed economico, con segnato riguardo al dinamismo imprenditoriale che caratterizza il territorio provinciale in cui è presente il più importante distretto tessile a livello europeo.
Al termine della visita è avvenuto il rituale scambio di doni con l’auspicio di proseguire, anche per il futuro, ogni forma di proficua e fattiva cooperazione per il bene pubblico della comunità.