Intervista a Mohammed Obbadi

Talento e sacrificio: inizia l’avventura nel mondo del professionismo

Massimo
Massimo Capitani
13 aprile 2015 14:05
Intervista a Mohammed Obbadi

Sul profilo di facebook di Mohammed Obbadi c'è un'immagine che ricorre di tanto in tanto ed ha colpito la mia attenzione: Moha viene ripreso in treno con accanto la borsa Viola dell'Accademia Pugilistica Fiorentina. Il ragazzo infatti abita a Cascina e per allenarsi, tutti i giorni si sorbisce i 90 km che separano casa sua da Firenze. E questo dall'autunno del 2012.

Ma facciamo un passo indietro anzi, qualcuno in più. Moha arriva dal Marocco nel 2007 al’età di 14 anni, il babbo lo “vorrebbe”, calciatore - come lui era stato; ma Moha, complice un collega di lavoro del babbo, prova il pugilato, “mi aveva detto che se volevo provare qualcosa di diverso dal calcio potevo andare in palestra”. Detto fatto, il destino fa del ragazzo un pugile, che dopo 6 mesi è già sul ring, “in realtà avrei potuto debuttare anche prima, ma pesavo troppo poco e mancavano gli avversari”.

Con la Pugilistica Cascinese, Moha vince il Torneo Guanto d'Oro d'Italia nel 2012, affermazione molto importante e di un valore paragonabile agli Assoluti d'Italia, che Moha ancora non può disputare a causa della cittadinanza non ancora acquisita.

Approfondimenti

Dopo il successo del Guanto d'Oro, Mohammed decide di passare all'Accademia Pugilistica Fiorentina, a spingere il ragazzo verso Boncinelli e company è un amico di famiglia, Santino Lucchesi, che in passato è stato un pugile dell'Accademia.

L'esordio di Moha all'Accademia avviene in occasione dell'ultima giornata del Torneo Etruria. Fuori dalle sorti del Torneo ed al termine della lunga serata, Obbadi incontra Boufrakech. Nonostante tanta attesa il ragazzo sale sul ring senza che il suo volto tradisca particolare tensione. Moha, dopo il primo round interlocutorio, dove non riesce “a girare il gancio sinistro”, mette in mostra il suo pugilato migliore contro un avversario che non demorde, un match spettacolare che viene accolto con grande entusiasmo nel clan dell'Accademia .

All'Accademia si lavora per limare i piccoli difetti del ragazzo; ma non per ingabbiare il suo talento, un talento che qui hanno già visto ad un certo Leonard Bundu, infatti il Maestro Boncinelli alla domanda: una caratteristica che ritrovi in Moha dei tuoi tanti campioni allenati, risponde: “nella Boxe di Moha rivedo quella di Leo, per fantasia, movenze e pressione sull'avversario” [...] “Moha a volte fa delle azioni che io non gli ho insegnato, azioni che potrebbero risultare anche rischiose, ma le fa in maniera così naturale che non puoi dirgli nulla, almeno io non lo faccio”.

Con la maglia dell'Accademia Moha ripeterà nel 2013 e nel 2014 il primato al Guanto d'Oro e farà parte della Nazionale Azzurra in occasione di due competizioni denominate dual match. Fra le tante vittorie di Moha, i Maestri dell'Accademia Boncinelli e Vignoli, sono concordi a scegliere come capolavori, quelle conseguite nei match di finale del Guanto d'Oro edizioni 2013 e 2014.

Mohammed Obbadi debutterà nel professionismo il 19 Aprile del 2015, in vista di questa nuova avventura il pupillo dell'Accademia ha svolto un lavoro diverso dal solito, “sedute più specifiche ed intense e belle sessioni di guanti con Marceddu”. Queste sono le parole di Moha in chiusura di intervista.

Faccio ancora due chiacchiere con Moha mentre con il babbo si avvia, manco a dirlo, alla stazione del campo di Marte per un altro viaggio in treno, un babbo che lo voleva calciatore ed invece si ritrova in casa un pugile professionista. Con Moha ci ricordiamo che un po' di tempo fa ci eravamo detti:

- quando debutterai nel professionismo faremo un'intervista insieme.

- quando arriverà il momento sarai il primo a cui lo dirò.

Detto fatto.

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