Iniziate anche a Firenze le mobilitazioni studentesche

Occupazioni scolastiche si diffondono in città, anche al Machiavelli-Capponi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2022 23:29
Iniziate anche a Firenze le mobilitazioni studentesche

Gli studenti degli istituti fiorentini che, a partire dai Licei Michelangelo e Dante, hanno dato il via alle occupazioni studentesche. Nel documento diffuso in strada stamani, gli studenti denunciano “l'abominevole gestione del sistema scolastico” degli ultimi anni, rifiutano le “logiche ripugnanti” che lo governano, chiedono maggiore attenzione alla formazione personale e al pensiero critico, respingono con forza il “principio classista che premia gli studenti senza considerare le situazioni di partenza, negando pari opportunità” ai più svantaggiati.

"Mercoledì 30 novembre durante la nostra assemblea d'istituto abbiamo esposto tutti i problemi infrastrutturali riscontrati a scuola, nelle nostre aule, nei nostri spazi: infiltrazioni d'acqua, cavi elettrici troppo esposti, classi senza luce, termosifoni che non funzionano e soprattutto l'assenza del cortile da ormai 3 anni a Palazzo Frescobaldi, la mancanza di un ascensore (sempre a Palazzo Frescobaldi) e il suo malfunzionamento a Palazzo Rinuccini impedendone l'utilizzo a studenti, studentesse, professori e professoresse che per problemi fisici ne necessiterebbero.Abbiamo inviato innumerevoli mail alla Città Metropolitana per richiedere un incontro senza mai ricevere una risposta. Oggi quell'incontro ce lo prendiamo, siamo in sciopero" spiegano dal Machiavelli-Capponi.

La Fiom Cgil di Firenze, Prato e Pistoia condivide le ragioni della loro mobilitazione e con loro si oppone alle politiche scolastiche annunciate dal Governo: "L’istruzione non può basarsi esclusivamente su valutazioni numeriche e sul principio classista della meritocrazia -affermano dalla Fiom Cgil- Ribadiamo inoltre che occorre cambiare la legge che impone agli studenti un percorso che mette a rischio l’incolumità di giovani che dovrebbero essere in un ambiente sicuro quando studiano, presenti in azienda per imparare, non a produrre, formati sulle norme di sicurezza e sempre seguiti da un tutor. A scuola si va per studiare, non per morire".

"Sottoscriviamo pienamente le parole degli studenti -intervengono da USB P.I. Scuola Firenze- Lo sciopero che USB, insieme alle altre organizzazioni sindacali conflittuali, ha indetto lo scorso 2 dicembre e la partecipatissima (circa 10.000 persone scese in piazza) manifestazione nazionale del 3 si ponevano proprio l'obiettivo di costruire un ampio fronte popolare di contrasto alle politiche economiche liberiste che il governo Meloni sta dimostrando di voler continuare ad attuare. Le occupazioni degli studenti fiorentini di oggi, così come quelle realizzate nel resto del Paese, sono la maniera più bella per continuare a tenere viva la lotta del 2 e del 3 dicembre".

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