Indotto ex Lucchini: prosegue l'impegno della Regione per il sostegno al reddito dei licenziati

Seca di Piombino: entro i primi di settembre incontro con i vertici aziendali. Crisi Tmm: la Regione vuol dare un futuro alle attività dell'azienda. Floramiata: il 6 settembre incontro in Regione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 agosto 2017 17:53
Indotto ex Lucchini: prosegue l'impegno della Regione per il sostegno al reddito dei licenziati

FIRENZE- La Regione Toscana prosegue il proprio impegno e la pressione sul Ministero del Lavoro e sull'Inps nazionale per ottenere lo sblocco delle misure a sostegno del reddito, insieme a misure di politiche attive, a favore dei lavoratori toscani rimasti privi di ammortizzatori sociali, tra cui quelli dell'indotto ex Lucchini, con la prospettiva di reinserirli nel mondo del lavoro. La Regione già da marzo ha deliberato, con propri atti, in questa direzione, destinando i residui a disposizione della cassa integrazione in deroga per gli anni 2014, 2015 e 2016, circa 30 milioni, al piano integrato per l'occupazione.

Ad oggi, tuttavia, non si è potuto avviare questo progetto perché non sono ancora terminate le procedura nazionali, tra le quali l'invio da parte dell'Inps e la successiva firma della relativa convenzione di attuazione. Il consigliere del presidente Enrico Rossi per le politiche dell'occupazione, Gianfranco Simoncini, rispondendo questa mattina, mercoledì 23 agosto, al forte sollecito del sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, ha fatto sapere che anche nei giorni attorno a Ferragosto è proseguito il contatto col Ministero del Lavoro per sbloccare la situazione.

Il Ministero del Lavoro, negli ultimi contatti, ha informato di aver sollecitato in via formale l'istituto di previdenza sociale alla chiusura della procedura. La Regione, dunque, ha ribadito al Comune di Piombino la volontà di proseguire sul proprio impegno. Una volta che i 30 milioni verranno "sbloccati", secondo quanto ha riferito Simoncini, i lavoratori interessati dovranno iscriversi ai centri per l'impiego e in questo modo entreranno nel citato piano per l'occupazione che, oltre a garantire un assegno mensile di 500 euro per sei mesi, intende creare le condizioni per ricollocare gli stessi nel mondo del lavoro, sia attraverso un assegno di ricollacazione specifico che con un contributo per chi assumerà questi lavoratori.

Al centro dell'incontro che si è svolto nella mattinata di oggi, mercoledì 23 agosto, tra il consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, Gianfranco Simoncini, e il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, vi è stata anche la questione degli ammortizzatori sociali utilizzati nei mesi scorsi per lavoratori della Seca. Per questo, Regione e Comune si sono impegnati ad informarsi ed intervenire nei confronti dell'Inps per favorire la chiusura del contenzioso in atto tra azienda e Inps, auspicando una soluzione positiva nel rispetto delle norme vigenti. Questa mattina Simoncini ha annunciato la volontà, condivisa da Giuliani, di chiedere subito un incontro ai vertici aziendali della Seca, per una verifica sulle prospettive produttive e quindi sul futuro dei circa 15 dipendenti della centrale a biomasse con sede a Montegemoli di Piombino.

La volontà è quella di svolgere un primo incontro con l'azienda entro i primi dieci giorni di settembre, così poi da effettuare un successivo incontro con vertici aziendali ed i sindacati.

Occorre tempo non solo per valutare l'intera vicenda ma anche e soprattutto per mettere a punto la strategia più efficace, e condivisa, al fine di evitare la chiusura della Tmm di Pontedera, azienda dell'indotto Piaggio specializzata in sistemi di scarico per scooter e motocicli, la cui chiusura significherebbe il licenziamento di tutti i dipendenti della sede toscana. La procedura di licenziamento collettivo è stata avviata ed è già stata notificata agli 85 dipendenti dello stabilimento di Pontedera.

Ma la Regione Toscana, assieme alla Prefettura di Pisa e al Comune di Pontedera, sta cercando di scongiurare la cessazione delle attività produttive della fabbrica Tmm facente capo al gruppo Cls di Torino. Il forte impegno finalizzato a scongiurare la chiusura dello stabilimento Tmm è stato assicurato ai sindacati non solo dalla Regione ma anche da Comune e Prefettura. I 75 giorni previsti dalla procedura di chiusura delle attività, se le richieste formulate dalla Regione non dovessero andare a buon fine, saranno tutti utilizzati, secondo quanto assicurato dal consigliere del presidente Rossi, per tentare di mantenere le attività produttive dello stabilimento Tmm di Pontedera.

Un incontro sulla situazione dei lavoratori coinvolti nella vicenda Floramiata. Lo ha convocato l'assessore al lavoro Cristina Grieco per mercoledì 6 settembre alle 10.30 presso la sede della Presidenza della Regione, in Piazza Duomo 10, a Firenze. All'incontro, a cui parteciperà Gianfranco Simoncini - consigliere del presidente Enrico Rossi per le questioni del lavoro - sono stati convocati il presidente dell'Unione dei Comuni Amiata Val d'Orcia, i sindaci di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, il curatore Fallimentare di Floramiata e i sindacati CGIl - CISL - UIL / FLAI CGIL - FAI CISL - UILA UIL.

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