Incendio alla Silo di San Bartolo a Cintoia: le cause della moria di pesci

La responsabilità è delle sostanze grasse provenienti dalle acque di dilavamento. FI: ““Quali sono le ricadute sulla collettività?”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 agosto 2020 14:23
Incendio alla Silo di San Bartolo a Cintoia: le cause della moria di pesci

Continuano gli accertamenti da parte di ARPAT e degli altri enti coinvolti a seguito dell'incendio avvenuto l'11 agosto 2020 presso la Silo Spa, un’azienda che produce oli e acidi grassi per il settore industriale, zootecnico e farmaceutico situata a San Bartolo a Cintoia a Firenze. A seguito anche delle Ordinanze del Sindaco di Firenze n.

288 del 13 agosto e n. 289 del 17 agosto, la proprietà dell'azienda attraverso aziende specializzate sta provvedendo, per le parti esterne all'area in sequestro giudiziario, ad asportazione di acqua e suolo superficiale che è stato in contatto con l'acqua. Si sta altresì intervenendo sul fosso degli Ortolani, al momento prosciugato e con previsione di asportare quanto interessato da contaminazione.

La contaminazione del fosso a livello superficiale è stata accertata visivamente proseguendo per quanto possibile in direzione della Greve ed è ipotizzabile che arrivi fino all'immissione del fosso nella stessa. Sono evidenti le tracce di materiale nerastro ed umido, emanante un odore particolarmente sgradevole. Si tratta con evidenza di sostanze con caratteristiche oleose coerenti con il dilavamento dei locali dell’Azienda interessati dall’incendio. Le macerie che contengono ancora residui di sostanze organiche incombuste, parzialmente combuste o ancora in fase di combustione residuale, e che costituiscono l’altra sorgente di odori, sono - al momento - oggetto di sequestro giudiziario per l'effettuazione degli accertamenti necessari.

La quantità di materiale interessato è rilevante e purtroppo, anche dopo il dissequestro, è prevedibile che le operazioni di rimozione non siano di breve durata, appunto, per la quantità di materiali interessati e la necessità di classificazione dei rifiuti da smaltire.

Accertamenti analitici sulle acque del fosso degli ortolani e della Greve

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Sono disponibili i primi risultati analitici degli accertamenti effettuati presso i laboratori dell'Agenzia in merito ai campioni di acqua prelevati nel fosso degli ortolani e in Greve, anche a seguito della moria di pesci rilevata in quel corso d'acqua. I risultati delle analisi confermano quanto già evidente fin dalle prime verifiche, e cioè che la moria di pesci è stata determinata dalle sostanze dilavate dall'incendio, costituite da materiali grassi. In particolare nel campione prelevato nel Fosso degli Ortolani sono stati rilevati valori molto elevati dei parametri riconducibili a sostanze organiche simili a quelle anche presenti in natura, quali grassi e oli, con concentrazioni dell'ordine dei grammi/litro, un elevato valore di azoto ed uno molto elevato di COD (domanda chimica di ossigeno); l'acqua del fosso è stata contaminata da un forte afflusso di sostanze grasse e proteiche che, in quanto biodegradabili, attivano processi batterici aerobici, oltre ad ostacolare, dal momento che galleggiano, l'ossigenazione delle acque da parte dell'aria: queste circostanze hanno determinato forte carenza di ossigeno, condizione sufficiente per la moria dei pesci.

Da quanto al momento noto, non si ha evidenza di possibilità di presenza di sostanze persistenti e/o di particolare tossicità. Anche i risultati analitici del campione prelevato nella pescaia del torrente Greve in data 13/08/2020 confermano la presenza di sostanze organiche (COD) in quantità estremamente elevate, azoto totale e grassi e oli animali e vegetali.

“Ieri pomeriggio dalla fabbrica usciva ancora fumo” stentano ancora a crederci Jacopo Cellai e Davide Bisconti, Capogruppo in Comune e Q4 di Forza Italia, che sono andati a visionare l'area dell'incendio raccogliendo foto e video che mostrano in maniera inequivocabile che dalle macerie si alza ancora del fumo. Proprio ieri inoltre gli Azzurri hanno anche scritto alla Procura della Repubblica per chiedere di accelerare le operazioni di bonifica visto il persistere delle criticità.

“Oltre al fumo, nell’area circostante l’odore è insostenibile mentre si trovano dispersi nei dintorni resti del materiale bruciato” spiegano Cellai e Bisconti insieme a Marco Batocchi, Responsabile Q4, e Sabrina Orlandi, residente della zona e già consigliera al Q4. “Ci sono anche delle porzioni del prato bruciate. Forza Italia si impegna per far conoscere alla collettività quali sono le ricadute ambientali dell'incendio e per questo depositerà un'interrogazione urgente. Vista infatti la grande moria dei pesci che potrebbe essere correlata con le acque disperse nella Greve, chiediamo di mostrare le prove di laboratorio sull'acqua per capire se ci sono forme di inquinamento”.

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