Inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2022

Stamani al Palazzo di Giustizia, alla presenza del Presidente della Corte d’Appello di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2022 20:30
Inaugurazione Anno Giudiziario 2022

Firenze 22/01/2022 – Nell’aula 32 del Palazzo di Giustizia di Firenze, si è svolta la cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2022. Anche quest’anno, a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, la cerimonia ha avuto una breve durata e il numero di partecipanti in presenza è stato limitato ai soli relatori.

Erano presenti il Presidente della Corte d’Appello di Firenze, Alessandro Nencini, che ha tenuto la propria relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto toscano, il Procuratore Generale, Marcello Viola, il Vice Presidente del Consiglio superiore della Magistratura, David Ermini, il Capo Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, Gemma Tuccillo, e il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze, Giampiero Cassi.

“La pandemia ha inciso in maniera rilevante sotto il profilo della funzionalità degli uffici, pur compensata da un grande sforzo del personale di magistratura sia di quello amministrativo che hanno cercato in tutti i modi di garantire servizi ordinari ed essenziali. Siamo passati da un 2020, in cui nel primo semestre abbiamo garantito soltanto i servizi essenziali, ad un 2021 in cui, anche grazie alla collaborazione degli avvocati, magistrati e personale amministrativo, abbiamo garantito un’ordinarietà del servizio.

La normativa anti-Covid ha influito sulla presenza negli uffici del personale, sulla celebrazione delle udienze, si è trattato in taluni casi di scoperture improvvise e non preventivabili che hanno messo a dura prova la funzionalità degli uffici stessi –ha dichiarato il Presidente della Corte d’Appello di Firenze, Alessandro Nencini- La carenza di personale è rilevantissima per quanto riguarda i magistrati e a livelli quasi drammatici per quanto attiene al personale amministrativo.

Quanto influirà l’Ufficio del processo? Noi stiamo attendendo diverse centinaia di funzionari, che prenderanno servizio dalla fine di febbraio, e che sono destinati all’attuazione dell’Ufficio del processo. Si tratta di figure destinate esclusivamente a tale Ufficio e non agli uffici di cancelleria, dovremo valutare sul campo quanto questo aiuto potrà sopperire alle carenze di organico in quei servizi che sono più prettamente di carattere amministrativo. Certamente, il primo semestre del 2022 non sarà dedicato all’erosione dell’arretrato ma all’attività di organizzazione del personale che arriverà e avrà necessità di entrare negli uffici e prendere dimestichezza con le attività che verranno svolte.

Una ragionevole previsione, Covid permettendo, è che saremo operativi con l’Ufficio del processo dall’estate prossima –spiega Nencini- L’arretrato? Nei due anni trascorsi dedicati semplicemente a garantire l’ordinario, è stato eroso davvero poco, è chiaro che facciamo molto affidamento sull’attività che conseguirà l’Ufficio del processo ed è una scommessa da verificare. L’impegno del Ministero della Giustizia è stato enorme, l’impegno del Csm nella predisposizione della normativa secondaria è stato importante, l’impegno dei dirigenti degli uffici e dei dirigenti amministrativi è stato altrettanto rilevante, adesso si tratterà di tradurre in pratica quello che per adesso abbiamo soltanto immaginato”.

“Il Covid ha aggravato le povertà e posto le premesse per la realizzazione di un assetto sociale caratterizzato da ancor più profonde spaccature e diseguaglianze. In questo quadro è inevitabile il rischio dell’aumento di nuove e pericolose tensioni sociali, di una “pandemia di conflitti”, di manifestazioni di malcontento da parte di coloro che sembrano aver perso la speranza nel futuro di fronte agli effetti prodotti dal coronavirus sulla nostra esistenza quotidiana” -ha detto il Procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, nel suo intervento durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2022- A fronte di ciò -ha proseguito Viola - è fondamentale garantire il corretto esercizio della giurisdizione, intesa quale servizio di elevata qualità da rendere ai cittadini in modo efficiente, rapido, adeguato, nel rispetto della legge, attraverso l’affermazione dei diritti della persona e dei principi fissati dalla nostra Costituzione, che è il solo presidio avverso ogni forma di odio e di discriminazione”.

Durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario il procuratore generale Viola ha pronunciato parole di vicinanza e solidarietà ai giornalisti: "Un saluto agli organi di informazione, che assicurano la verifica democratica da parte dei cittadini sull'esercizio del potere giurisdizionale e sull'amministrazione della giustizia nel territorio. Tengo ad esprimere ai giornalisti della Toscana la mia solidarietà e vicinanza per le numerose intimidazioni subite, per le reiterate aggressioni e minacce".

Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana e Giampaolo Marchini, presidente del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Toscana ringraziano il Procuratore generale Viola e tutti i magistrati che lavorano in Toscana per la sensibilità e l'attenzione dimostrata verso quell'informazione professionale che non si è lasciata e non si lascerà intimidire da nessun atto ostile, sicura di poter svolgere il proprio compito nel rispetto della legge e con la garanzia dell'Articolo 21 della Costituzione.

Negli anni 2007 - 2011 lo Stato italiano ha inflitto colpi durissimi alla camorra dei casalesi. Oggi a distanza di anni, chi non è stato condannato all'ergastolo è uscito di prigione o sta per uscirne. Questo porta ad una situazione di instabilità nel territorio campano in quanto si mettono in discussione nuovi e vecchi equilibri. Instabilità che porta pure a degli improperi minacciosi nei confronti di chi ha rappresentato lo Stato contro i casalesi. Alla giornalista Marilena Natale è arrivato un messaggio chiaro che è diretto tra gli altri pure all'attuale Procuratore della Dna Cafiero De Raho ed ai magistrati Cesare Sirignano e Catello MarescaA tutti loro va la solidarietà totale della Fondazione CaponnettoA tutti loro va garantito e rafforzato il meccanismo di sicurezza in quanto la mafia non dimentica e lo Stato non deve essere da meno” dichiara Salvatore Calleri, presidente Fondazione Antonino Caponnetto.

«Purtroppo episodi come questi ci ricordano brutalmente che la camorra non è ancora definitivamente sconfitta». Così Catello Maresca, magistrato e consigliere comunale di Napoli commenta la vicenda della giornalista casertana Marilena Natale, a cui un uomo ha inviato un messaggio con minacce via chat, nel quale erano rivolti improperi anche contro l'attuale Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho e i magistrati Catello Maresca, Giovanni Russo e Cesare Sirignano.

«Al di là dell’episodio che tocca anche me personalmente - aggiunge Maresca, a cui è stata espressa solidarietà da Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto - e su cui sono sicuro che la magistratura farà rapidamente giustizia, questa è l’ennesima dimostrazione che lo Stato deve mantenere alta la guardia. Ci aspetta un periodo decisivo per il Paese e, come recentemente ribadito dal Procuratore Nazionale Antimafia, bersaglio anche lui, insieme ai colleghi Russo e Sirignano, delle invettive di questo balordo, le mafie sono più che mai attrezzate per inserirsi nel ghiotto affare del PNRR».

«Dobbiamo vigilare a tutti i livelli - conclude il magistrato napoletano - per evitare un danno dagli effetti irreversibili che deriverebbe dallo spreco delle risorse economiche destinate alla ricostruzione della nostra nazione, dopo la tragedia della pandemia».

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