In Piazza per dire Sì allo Ius Soli

A Firenze e Prato, Cgil e studenti sono scesi in piazza al “Cittadinanza Day”, lanciata da “Italiani senza cittadinanza” e “L’Italia sono anch’io”. Oggi la firma del Patto con la Comunità islamica di Castelfiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2017 09:32
In Piazza per dire Sì allo Ius Soli

Firenze- Nella giornata di mobilitazione nazionale "Cittadinanza Day" (promossa da '#ItalianiSenzaCittadinanza' e 'L’Italia sono anch’io'), per l'approvazione della riforma sullo Ius Soli, la Cgil ha partecipato alla manifestazione della Rete degli Studenti Medi e Superiori a Firenze con l’Udu (hanno aderito Arci, Anpi, partiti, associazioni). Piazza Santa Maria Novella si è trasformata per l’occasione in una Piazza della Cittadinanza, con laboratori creativi, striscioni, testimonianze di ragazzi nati e cresciuti in Italia ma non considerati italiani e palloncini tricolore che sono volati in cielo (sorreggevano uno striscione con scritto “Sì allo Ius Soli”), per ribadire la necessità del voto immediato alla riforma che introduce lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae.

Ha detto Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze: “Un milione di bambini e ragazzi di origine straniera da anni aspettano una legge per diventare italiani di diritto e non sentirsi più ospiti in quello che ormai è il loro Paese: abbiamo dunque un milione di buoni motivi per chiedere l'immediata approvazione della legge, lo Ius Soli è innanzitutto un principio di civiltà. Chiamiamo a raccolta tutte quelle forze democratiche che, come noi, si battono per i diritti universali, per una società migliore, inclusiva e rispettosa, per non lasciare indietro nessuno e per superare ogni forma di disuguaglianza in nome del valore della solidarietà”.

Ha aggiunto Elisa Porciatti (Rete degli Studenti Medi e Superiori, che prima del flash mob hanno fatto un corteo per le vie del centro): “Bisogna cambiare la scuola per cambiare il Paese, non possiamo permettere che ci siano studenti e cittadini di Serie A e di seria B, il Governo riconosca diritti necessari per tutti”.

Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi e Giacomo Trombi e della consigliera Donella Verdi: "Dare cittadinanza a chi è nato, vive, studia, lavora in Italia ormai da molti anni è un segno di civiltà che non può essere ulteriormente rinviato magari con lo scopo di sacrificare i diritti per meri interessi elettoralistici. Stamani eravamo in piazza Santa Maria Novella, con CGIL, la Rete degli studenti medi, Udu, Smu per dare il nostro sostegno a questa iniziativa di civiltà e chiedere, rispondendo all’appello alle associazioni che lo hanno proposto, al Parlamento che approvi subito la legge sullo Ius Soli senza ulteriori rinvii". 

“Antifascismo, antirazzismo, per l'accoglienza. Sono queste le parole chiave che stanno nel DNA di Sinistra Italiana per questo alla Cgil di Prato va tutta la nostra solidarietà dopo il risveglio di questa mattina.” Così Alessia Petraglia Senatrice di Sinistra Italiana, appena appresa la notizia che ieri mattina la sede del sindacato pratese è stata oggetto di un atto vandalico da parte di un gruppo che già si è distinto per la natura razzista e xenofoba. "Vorremmo sapere come, di fronte a questo aumento di xenofobia e fascismo, si stanno organizzando le Istituzioni e le forze dell'ordine" conclude la senatrice Petraglia. "La provocazione di questo gruppo è un motivo in più per partecipare, in piazza del Comune, al presidio indetto nell'ambito della giornata nazionale di mobilitazione per la legge sullo ius soli - dice Andrea Martinelli segretario di Sinistra Italiana Prato".

Un patto con la comunità islamica di Castelfiorentino. Fondato su impegni precisi: azione di contrasto a tutti i comportamenti che minano la civile convivenza, trasparenza, formazione (corsi lingua e cultura italiana), funzioni religiose pronunciate in italiano. Sono questi i punti salienti del “Patto di cittadinanza” che sarà firmato stasera al Ridotto del Teatro del Popolo (orario 17.00-20.00), nell’ambito dell’iniziativa “Castelfiorentino e la propria comunità: un percorso di integrazione”, durante la quale Sindaci e rappresentanti delle comunità locali (il Sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, il Sindaco di Prato e presidente ANCI Toscana, Matteo Biffoni, alcuni rappresentanti del Comune di Firenze e della Città Metropolitana) racconteranno la loro esperienza confrontandosi con il presidente del Forum nazionale giovani, Maria Pisani, e il sociologo ed esperto di immigrazione, Aly Baba Faye.

Una tavola rotonda, ma soprattutto un dibattito aperto alla partecipazione di tutti i cittadini, con l’obiettivo di avviare su basi solide e concrete un laboratorio permanente sull’integrazione e il dialogo, in grado di abbattere i muri della diffidenza, della paura, del conflitto. Il “Patto di cittadinanza” è - appunto – una delle tappe di questo cammino, che il Sindaco Falorni ha fortemente voluto per richiamare e coinvolgere la comunità islamica nella vita cittadina, attraverso una chiara consapevolezza dei diritti, dei doveri e degli impegni reciproci.

Con uno sguardo rivolto al futuro, alle nuove generazioni, che già vivono la loro prima, vera, autentica esperienza di integrazione nelle scuole: “I nostri figli crescono insieme – si legge nei primi capoversi del “Patto” – ed è a loro che pensiamo nel promuovere ogni possibile occasione che renda tutti i cittadini attivi, interessati al bene comune nel rispetto delle differenze religiose, di origine nazionale, di genere, di cultura”.

Il Patto muove da alcune considerazioni di fondo, come il richiamo alla Carta Costituzionale (“Ci riconosciamo tutti nella Costituzione Italiana, nei suoi principi e valori fondamentali") e la ferma convinzione che la “coesione, la reciproca conoscenza e il dialogo” costituiscano “l’antidoto contro la violenza, lo scontro, l’odio e il fanatismo che sfociano nel terrorismo”. Poi, si passa a enumerare gli impegni concreti: tra questi, la formazione di un “coordinamento permanente tra la comunità islamica e la città” finalizzato ad una trasparente comunicazione, partecipazione agli eventi, e infine attività di formazione (ad esempio iniziative volte a promuovere la conoscenza della lingua e cultura italiana) da realizzare anche nei centri culturali e luoghi di culto; l’impegno “affinché possibili comportamenti contrari alle regole di pacifica e civile convivenza siano respinti e contrastati”, con un chiaro riferimento ai possibili casi di disturbo alla quiete pubblica che dovessero verificarsi durante il periodo del Ramadan, oppure agli episodi di abbandono dei rifiuti; l’impegno a una maggiore collaborazione con la “realtà del terzo settore”.

La realizzazione di una “bacheca informativa” nei luoghi di preghiera, che dovranno essere aperti all’intera cittadinanza. Infine – sull’esempio richiamato della comunità islamica fiorentina – l’impegno a far sì che le funzioni religiose (sermone) siano pronunciate in italiano, “con anche la traduzione in italiano dei versi del Corano”.“So bene – sottolinea il Sindaco, Alessio Falorni – che il tema del rapporto delle istituzioni con la comunità islamica è delicato, specie in un contesto internazionale come quello che stiamo vivendo.

Ma non dobbiamo cedere alla tentazione di rifugiarci nella paura, nel sospetto, nella diffidenza reciproca. A Castelfiorentino abbiamo una delle comunità islamiche più significative del Centro Italia (700 persone, pari a circa il 4% della popolazione) ed è per questo che ho deciso di affrontare questo tema, scegliendo la via del confronto, del dialogo. Un cammino iniziato un anno e mezzo fa che oggi approda ad un primo risultato: la firma di un patto che guarda molto al concreto, e che quindi reputo assai importante.

Credo sia una buona prassi che fa fare a Castello un passo in avanti importante su questo fronte, e propone un modello in cui a diritti si fanno corrispondere specifici doveri.”

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