Il Toscana Pride chiama: rispondono solo Galletti, Fattori e Giani

Il Comitato organizzatore della manifestazione dell'orgoglio LGBTQIA+*: "Sui diritti civili ci aspettavamo un impegno più forte e trasversale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 settembre 2020 16:26
Il Toscana Pride chiama: rispondono solo Galletti, Fattori e Giani

Il Comitato Toscana Pride ha chiesto a candidati e candidate alla Presidenza della Toscana di impegnarsi concretamente per una regione più inclusiva e senza discriminazioni e mentre Irene Galletti, Tommaso Fattori e Eugenio Giani hanno risposto positivamente all’appello, Susanna Ceccardi, Tiziana Vigni, Salvatore Catello e Marco Barzanti risultano assenti e non pervenute/i.

"Chi ha scelto di ignorare totalmente la nostra iniziativa lancia all'elettorato un messaggio chiaro: non c’è interesse nel tutelare le persone LGBTIQIA+ ne’ a costruire una Toscana più accogliente e attenta alle diverse soggettività" tuona Luca Dieci portavoce del Toscana Pride, il Comitato che organizza la manifestazione dell'orgoglio LGBTQIA+*.

Nello specifico, sulle macro-aree su cui il Toscana Pride ha chiesto impegni precisi – contrasto alle discriminazioni, famiglie, educazione alle differenze, salute e benessere, autodeterminazione e lavoro – sono arrivate tutte risposte affermative per Irene Galletti e Tommaso Fattori. La candidata del Movimento 5 stelle si impegna a reperire le risorse per formazione specifica su prassi antidiscriminatorie rivolta a dipendenti pubblici e in ambito sanitario e l’istituzione di un tavolo di confronto e ascolto.

L’esponente di punta di Toscana a Sinistra intende puntare l’attenzione alla tematica trans* facilitando l’accesso alle cure ormonali, propone la creazione di spazi protetti per persone LGBTIQ*, la formazione per gli operatori di sportelli pubblici e spingerà il Consiglio Regionale all’adesione ai prossimi Pride. Anche Eugenio Giani, candidato per la coalizione del centro-sinistra, accoglie in sostanza l’intero l’appello ma non risponde su alcuni punti ritenuti non di competenza regionale (sostegno ad una riforma dell’accesso alla procreazione assistita, pratica della riattribuzione forzata del sesso per le persone intersex e previsione di documenti suppletivi che rispettino l’identità di genere) precisando che non intende fare promesse che non potrebbe mantenere e che sarà un interlocutore sincero che difenderà la Toscana da ogni forma di odio e discriminazione.

Le risposte integrali e complete di tutte le motivazioni sono consultabili sul sito www.toscanapride.eu/regionali2020/. “Per quanto riguarda l’iniziativa “La mia Toscana rainbow è…” rivolta a tutti i candidati e le candidate al Consiglio Regionale - conclude Luca Dieci - ci aspettavamo un’adesione maggiore, invece sono state solo 10 le persone candidate che hanno preso una posizione pubblica a sostegno del documento politico del Pride.

Info su www.toscanapride.eu.

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