Il presidente Mattarella al Gombo con i giovani toscani

“SietePresente”, l’iniziativa in occasione dei dieci anni del progetto regionale Giovanisì

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2021 17:14

La macchina organizzativa e della sicurezza, come accade ogni volta che si muove Sergio Mattarella, è pignola, molto attenta, niente viene lasciato al caso. Prima dell’arrivo di Mattarella tutto deve girare come un orologio, le lancette devono essere al loro posto. Così i corazzieri fanno le prove, subito dopo uno di loro si piazza all’ingresso della villa del Gombo. Un cordone rosso segna il confine oltre il quale i giornalisti non possono andare. Giro di prova corazzieri uniti all’ingresso della Villa, postura rigida come da protocollo.

E’ il segnale che il presidente della Repubblica sta per arrivare. Ma prima di lui, come da protocollo, arriva il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, con il sindaco di Pisa, Michele Conti, e il presidente della Provincia di Pisa, Massimiliano Angori. Si fermano nello spiazzo sotto la villa del Gombo e aspettano. Qualche minuto e Sergio Mattarella, che poco prima ha inaugurato l’anno accademico al Centro universitario sportivo, dopo aver fatto tappa al Palazzo della Sapienza, scende dalla macchina, saluta Giani e Conti ed entra nella villa.

Una beve visita e poi raggiunge, fra gli applausi dei ragazzi, la tensostruttura allestita più avanti . Una ragazza intona l’inno dei Mameli e poi via, i giovani si raccontano e Mattarella ascolta.

A fare gli onori di casa il presidente Giani: “Grazie, presidente, di essere qui, San Rossore è casa sua, e da qui possono partire le idee dei giovani. “SietePresente”, l’iniziativa in occasione dei dieci anni del progetto regionale Giovanisì, rappresenta una grande sfida e la possiamo affrontare andando avanti senza lasciare nessuno indietro, rendendo protagoniste le nuove generazioni.I giovani – ha proseguito - sono il nostro futuro ma devono avere anche un luogo nel presente e questo luogo non poteva che essere la villa del Gombo, un luogo simbolico per tutta la Toscana recentemente ristrutturato”.Giani ha anche fatto un passaggio sul Covid e sulle vaccinazioni ringraziando Mattarella per l’incisività con cui il capo dello Stato ha stimolato il percorso vaccinale nella popolazione: “Ho fatto mie le sue parole, presidente, che sono state la mia guida: la vaccinazione come dovere morale e civico.

E dopo l'emergenza sanitaria- ha concluso - abbiamo la sfida di ricostruire un clima positivo nel paese e qui i giovani diventano protagonisti. Tocca anche a loro”.

Dopo Giani ha preso la parola Bernard Dika il consigliere del presidente Giani per le politiche giovanili. “Il futuro – esordisce Dika - è un tempo che oggi non esiste. Quante volte ci siamo sentiti dire “Largo ai giovani! I giovani sono il futuro”? Se oggi siamo qui , è perché questa frase ci è stata ripetuta tante volte, troppe volte, ed è perché noi, in Toscana, la pensiamo diversamente: i giovani non sono il futuro, sono il presente”. Dika ha fatto riferimento al Piano nazionale di ripresa e resilienza: “è la sfida della nostra generazione – ha detto- l’occasione per porre le basi al futuro. Sta noi a trainare l’innovazione in campo sanitario , ambientale e digitale accompagnando in questa transizione gli adulti e le loro esperienze”. Dika ha concluso con un richiamo alla sfida che è quella di ‘affidare responsabilità a questa generazione”.

“Questo è un giorno che sa di futuro e di speranza, reso ancora più tale dal nostro presidente, un punto di riferimento e un faro per tutte e tutti noi”. Così Alessandra Nardini, assessora a Università e ricerca, che questa mattina ha partecipato ai due eventi in programma nel territorio pisano alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nardini si è soffermata sul discorso che il presidente Mattarella ha tenuto durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università di Pisa, il 678° dalla fondazione dell’ateneo. “Per Pisa è stato un onore. Era palpabile una grande emozione nell'avere con noi il capo dello Stato, che con il suo intervento ha trasmesso un forte segnale di fiducia per la ripartenza dell'Università e di grande investimento nel sapere e nella ricerca, la cui importanza è stata resa ancora più evidente dalla pandemia.

“Questo – ha concluso l’assessora - non è un anno qualunque, è l'anno della ripresa dopo i duri mesi dell'emergenza sanitaria, del ritorno di studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori nelle aule, nei laboratori, in città. Sono lieta che negli interventi sia stata sottolineata l'importanza di contrastare la deriva antiscientifica, di adottare misure per ridurre le disuguaglianze di accesso all'Università e garantire il diritto allo studio, di mettere in campo politiche per contrastare il gender gap che ancora oggi esiste, anche negli ambiti di studio e di ricerca, mentre donne e uomini devono avere, ovviamente, gli stessi diritti e le stesse opportunità”.

I giovani che si sono raccontati a Mattarella

Un medico, un’infermiera di famiglia, un chimico che si occupa del riciclo della plastica e un’atleta medaglia d’oro alla parolimpiadi di Tokyo 2021. Quattro modelli positivi di cittadinanza attiva. Quattro giovani che oggi si sono raccontati al presidente della Repubblica Mattarella, intervenuto alla Villa del Gombo nella tenuta di San Rossore all’iniziativa “Siete Presente” che la Regione Toscana ha organizzato, chiamando i giovani a dare un contributo diretto all’elaborazione delle politiche culturali del futuro.

Damiano Bracchitta, 34 anni, è un urologo dell’Asl Nord Ovest, che dopo diciotto mesi in Francia è tornato in Italia per mettere a frutto l’esperienza acquisita nella chirurgia robotica,non più oramai il futuro ma il presente della medicina. Lavora a Livorno. “Non scappate all’estero – lancia un appello – Rimanete qui a prendervi cura della vostra terra e di chi l’abita e l’abiterà”.

Rebecca Donato, 26 anni, è uno dei volti che rappresentano quello che dovrà essere la sanità dopo la pandemia: un sanità decentrata, più vicina ai bisogni dei cittadini. L’infermiere di famiglia fa parte di questa rivoluzione: un operatore sanitario che assiste i pazienti a casa, sempre lo stesso, in modo da costruire anche un rapporto e una confidenza più stretta. Un progetto guidato da giovani infermieri: un modo di innovare anche questo, un lascito positivo dell’emergenza sanitaria. “Non è più sufficiente la sola prestazione di cura della malattia, ma la cura della persona con la sua malattia” dice. “Con la pandemia abbiamo sentito forte e chiaro il bisogno di un cambio di metodo” aggiunge. Oggi Rebecca e i colleghi della sua zona si prendono cura già di settecento persone, una media di trenta a testa.

Tommaso Ceccanti, 25 anni, chimico, si occupa a Revet, partecipata a prevalente capitale pubblico, del riciclo della plastica. Oggi fa parte di una squadra che gestisce un impianto complesso e di nuova generazione che alimenta l’economia circolare e che della plastica riciclata fa oggetti d’arredamento e prodotti per il florovivaismo, l’edilizia e l’automotive, ma anche attrezzature per impianti sportivi e perfino gioielli . E’ emozionato, perché Giovanisì è il progetto che, anni fa, gli ha spalancato le porte sul mondo del lavoro. Aveva 24 anni e dopo il tirocinio è stato assunto da Revet. “Voglio che il mio Paese sia un modello di economia circolare nel mondo – sottolinea – perché dobbiamo lasciare un mondo migliore di come l’abbiamo trovato”.

Davanti a Mattarella, seduto in una platea dove giovani e autorità si mischiano, per più di venti file e duecento posti sotto la tensostruttura dell’Arena allestita di fianco alla villa del Gombo, interviene anche Ambra Sabatini, l’atleta paralimpica di Porto Ercole, 19 anni medaglia d’oro sui cento metri alle olimpiadi paraolimpiche in un podio tutto azzurro. Due anni fa Ambra perse la gamba sinistra dopo un incidente in scooter. L’atletica era già la sua passione: quel giorno le cambiò la vita, ma a continuato a credere. Un esempio di determinazione e coraggio. “Io sono un atleta a tutti gli effetti e come tale vorrei essere riconosciuta – rivendica – Il mio obiettivo è far sì che lo sport paralimpico ottenga la giusta visibilità, attenzione ed importanza”. “Per realizzare i propri sogni è fondamentale sapersi rialzare ogni volta che si cade – conclude – Non è semplice, ma nemmeno impossibile”. Un insegnamento che non vale solo per lo sport. 

Servizio di accoglienza e cucina

Sono 120 ragazzi dai 14 ai 16 anni, sono quelli dell’Istituto professionale per l’enogastronomia e ospitalità alberghiera di Colle Val d’Elsa "Bettino Ricasoli". Sono loro che fanno servizio di accoglienza e cucina alla Villa del Gombo, nel cuore del parco di San Rossore, in occasione dell’evento SietePresente organizzato dala Regione Toscana in occasione dei dieci anni del progetto Giovanisì.

Sono loro che ti vengono a prendere e ti accompagnano, quelli che preparano per tutti il cestino da pic nic con le lasagne e le arance. Gli assembramenti sono vietati, quindi niente tavolate, niente ristoranti o coffee break. Ma ci sono loro che non fanno mancare l’accoglienza, che accompagnano gli ospiti verso nelle stanze della Villa. Lì, vicino al loro gazebo, allestito a pochi metri dalla Villa, in mezzo agli alberi secolari del Parco, trovi ristoro: acqua, frutta e caffè.Sono emozionati: c’è Mattarella. E sono orgogliosi di dare una mano. A raccontarci tutto è Simona, una di loro che è indaffarata; sta preparando i sacchetti per la cena di stasera, più leggera: panini, frutta e acqua.

Un bilancio sull'uso dei fondi europei

Nella tensostruttura di fianco alla villa Del Gombo a San Rossore, la Toscana fa il bilancio di sette anni alle spalle di programmazione europea di fondi Fesr e Fse e getta lo sguardo sui prossimi, quello che la porteranno fino al 2027.

La Toscana storicamente è tra le Regioni di testa in Italia per l’utilizzo dei fondi europei assegnati: in passato ha speso anche le risorse avanzate ad altri e che sono state rimesse in circol

Il Fondo sociale europeo (Fse) tradizionalmente si rivolge alle persone: aiuta a sostenere formazione, occupazione e inclusione. Il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) si rivolge maggiormente alle imprese, per sostenerne crescita, innovazione e competitività. Su 746 milioni di Fondo sociale dei passati sette anni, il 47 per cento è stato speso in misure rivolte ai giovani. Più trasversali le azioni del Fondo europeo di sviluppo regionale: ma dei 57,96 milioni di microcredito destinato ad esempio alla creazione di nuove aziende, il 66,4 per cento è stato destinato a imprese giovanili

Sul palco dell’Arena si racconta l’andamento nel dettaglio della gestione dei due fondi. Il Fesr, a fronte di una dotazione iniziale di 779 milioni, ha visto impegni per 839, pagamenti per 515,6 e una spesa pubblica certificata di 456,9 milioni. Il target fissato dall’Unione europea per il 31 dicembre 2021 è 376,7 milioni, dunque già superato. Il Fse, su 746 milioni di euro messi a disposizione all’inizio della programmazione, conta impegni per 689,4 milioni e una spesa di 524,5 milioni. Numeri destinati ulteriormente a crescere. Finora sono stati finanziati 47.238 progetto per oltre 1 milione e 475 mila beneficiari: le donne che ne hanno usufruito sono il 54 per cento.

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