Il ministro Speranza in visita al Meyer

Stamani a Firenze accompagnato da governatore Rossi. “Chiudere la stagione dei tagli. Sul Covid il lavoro della Toscana va nella direzione giusta”

Redazione Nove da Firenze
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17 luglio 2020 17:34
Il ministro Speranza in visita al Meyer

FOTOGRAFIE. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha visitato l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze stamani. Il Ministro è stato accompagnato nella sua visita all'ospedale pediatrico dal direttore generale del Meyer Alberto Zanobini, dal Presidente della Regione Enrico Rossi, dal Rettore dell'Università di Firenze Luigi Dei e dall'Assessore per il diritto alla salute della Regione Toscana Stefania Saccardi.

“Sono molto contento di avere trascorso questa giornata in Toscana, e a Firenze in particolare, e di avere visitato uno stabilimento farmaceutico come la Menarini e aziende sanitarie come il Meyer e Careggi”, esordisce il ministro Roberto Speranza durante l’incontro con la stampa a conclusione della sua visita, di cui il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, si è detto onoratissimo, prendendo l’impegno di organizzare un’analoga visita anche a Siena.

“Abbiamo vissuto mesi molto difficili - prosegue Speranza - e ci siamo trovati di fronte a scelte che nessuno aveva fatto prima, di cui ci siamo assunti la responsabilità, supportati da un comitato scientifico qualificato. Oggi posso dire che sono state scelte giuste, che ci hanno permesso di ripartire. Altri Paesi, che hanno scelto strade meno dure, stanno pagando un prezzo altissimo. Le nostre istituzioni repubblicane hanno retto a questa dura prova. La nostra comunità nazionale ha dato prova di unità nel momento della difficoltà, trovando le sue migliori risorse".

Le vicende vissute a causa del Coronavirus - aggiunge Speranza - ci hanno insegnato quanto sia importante remare tutti quanti insieme nella stessa direzione e soprattutto ci consegna la consapevolezza che il servizio sanitario nazionale è ciò che di più importante abbiamo e che dobbiamo chiudere definitivamente con la stagione dei tagli e aprirne una nuova di investimenti. Ieri in Senato abbiamo approvato il Decreto rilancio, dove ci sono 3 miliardi e 250 milioni per il servizio sanitario nazionale. Voglio ricordare che negli ultimi 5 mesi abbiamo messo più risorse che negli ultimi 5 anni. Per me è solo inizio. Dobbiamo continuare a investire per la nostra salute e ringraziare gli uomini e le donne che hanno dato all’Italia un contributo straordinario per portarla fuori dal periodo peggiore”.

“Dobbiamo continuare a mantenere un livello di attenzione molto alto - continua il Ministro - siamo fuori dalla tempesta, ma non siamo ancora in un porto sicuro”, invitando a comportamenti responsabili e ad attenersi “alle tre regole fondamentali che sono rimaste in piedi e che dobbiamo rispettare come l’utilizzo delle mascherine, il distanziamento di almeno un metro e lavarsi le mani frequentemente”.

“Abbiamo bisogno di un nuovo Patto Paese - sottolinea Speranza - con tutti gli attori in campo, istituzioni, ordini professionali, sindacati, mettendo al centro la salute dei cittadini”.

Infine, in riferimento all’ultima ordinanza del presidente Rossi sul tracciamento, test e cure presso gli aeroporti per i cittadini extra Unione Europea, Speranza ha sottolineato che “il lavoro della Regione Toscana va nella direzione giusta. I controlli dei confini, degli aeroporti e dei porti, è un tema molto importante”.

Rivolgendosi poi agli operatori sanitari, incontrati nell’Auditorium del Cto di Careggi, il ministro Speranza ha sottolineato ancora una volta che occorre “far capire che gli investimenti in salute non sono spese di attività improduttive, ma il più grande investimento che si possa fare sulla qualità della vita delle persone”.

All’incontro con il ministro erano presenti, fra gli altri, l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, le direzioni generali delle aziende visitate, il rettore dell’Università degli Studi di Firenze, Luigi Dei, il prefetto di Firenze Laura Lega, il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani.

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