Firenze: il giorno del Papa in 140 immagini

Prima in Duomo per il convegno ecclesiale, poi al Battistero davanti alla Crocifissione bianca di Marc Chagall. Al Franchi in 50 mila alla messa di Francesco I. Nelle piazze e vie di Prato 30 mila persone ad attenderlo. Parole significative contro il lavoro nero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2015 21:30
A fondo pagina 140 fotografie di Zanichesi

Lavoro, incontro, farsi prossimi: queste le parole chiave del discorso tenuto dal Papa questa mattina in Duomo, presente alle celebrazioni a Firenze per il 5° convegno ecclesiale.

Alcuni dipendenti dell’Opera di Santa Maria Fiore hanno donato al Santo Padre il libro con le immagini dei volti e le storie di tutte le persone impegnate nella straordinaria azione collegiale di conservazione del patrimonio artistico e culturale della Cattedrale di Firenze. In precedenza il Papa era stato accolto in Battistero dal proposto della Cattedrale monsignor Giancarlo Corti, dal presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore Franco Lucchesi e dal diacono della Cattedrale Alessandro Bicchi che gli ha offerto una croce da altare in bronzo dorato e radica di noce di scuola fiorentina del settecento perché il papa la baciasse e l’aspergesse con acqua benedetta.

Quindi il presidente Lucchesi gli ha consegnato due medaglie commemorative che l’Opera del Duomo ha fatto coniare per l’occasione e il cardinale Betori gli ha presentato tutti i componenti del consiglio di amministrazione della fabbriceria, accompagnati dal segretario generale. Il Papa si è soffermato alcuni minuti davanti alla ‘Crocifissione bianca’ di Marc Chagall (1938) che è stata trasportata eccezionalmente in Battistero dalla mostra ‘Divina bellezza’, in corso a Palazzo Strozzi, per essere mostrata ai convegnisti e perché lo stesso Papa Francesco lo ha definito il suo dipinto preferito.

L’opera gli è stata illustrata dal direttore di Palazzo Strozzi Arturo Galansino e da Douglas Druick, Direttore dell’Art institute di Chigago che è proprietario dell'opera. Per desiderio del cardinale Betori, l’organista musicologo Gabriele Giacomelli ha eseguito alcuni brani di Domenico Zipoli, il gesuita nato a Prato (1688) e morto in Argentina (1726) molto apprezzato dal pontefice tanto che, una decina di anni fa, ha voluto le sue musiche per la messa solenne che è stata celebrata per la fine del restauro della chiesa di Sant’Ignazio a Buenos Aires.

Alle ore 15.30 nello Stadio “Artemio Franchi” gremito di fedeli, Papa Francesco ha concluso la sua visita pastorale a Firenze con la celebrazione eucaristica. Per l'arrivo del Papa a Firenze, era stata predisposta la chiusura di 12 scuole e 8 asili, mentre mezzo centro storico era stato interdetto al traffico. La risposta dei fiorentini è stata positiva: mobilità ridotta e ordinati afflusso e deflusso dai luoghi degli incontri.

La macchina organizzativa ha funzionato perfettamente e ringrazio tutti per la bellissima giornata di festa che abbiamo vissuto”. Così ha commentato il prefetto Alessio Giuffrida al termine della visita. Il pensiero del prefetto va alla Curia, al Comune, alla Città Metropolitana, alla Regione, al volontariato e a tutte le altre componenti del tavolo che ha predisposto e seguito ogni fase dell’evento odierno. Sono stati molti mesi di un lavoro continuo e costante per affrontare tutti gli aspetti organizzativi e preparare la città a un avvenimento straordinario.

Un ringraziamento speciale e molto sentito va alle forze dell’ordine, coordinate operativamente dal questore, e alla polizia municipale – ha aggiunto Giuffrida - per l’impegno profuso sul fronte della sicurezza dove tutto è stato impeccabile. Merito dell’eccellente professionalità e competenza di tutte le donne e gli uomini che lavorano con abnegazione ogni giorno per rendere sicura questa città”. Un pensiero grato anche ai fiorentini che “hanno compreso l’importanza di questa giornata, sopportando forse qualche piccolo disagio sul fronte della mobilità.

Il successo è stato davvero frutto di un gioco di squadra – ha concluso il prefetto - dove tutti hanno fatto la loro parte. Anche la città”.

Visto che il Papa si è presentato presso lo stadio Artemio Franchi, perché le scuole nei dintorni dello stadio non sono state chiuse? Invece rilevano il consigliere metropolitano di Forza Italia Marco Semplici e il responsabile scuola di Studenti delle Libertà Mattia Mattoni: "La Questura ha predisposto solo la chiusura delle scuole del centro storico fiorentino, trascurando così i giovani che per motivi di trasporto devono recarsi a una certa ora alla stazione, o in piazza San Marco".

"E' stato molto emozionante essere fra le 55mila persone che oggi hanno assistito alla Messa celebrata da Papa Francesco". Così la Senatrice fiorentina PD Rosa Maria Di Giorgi dopo la Messa tenuta da Bergoglio allo stadio Artemio Franchi. "Oggi un bellissimo messaggio si è alzato al cielo dallo stadio di Firenze. Parole portatrici di speranza e di pace, che i cittadini hanno accolto con meraviglioso entusiasmo, espresso in applausi incessanti e osservabile in migliaia di occhi lucidi di gioia. Le parole di Papa Francesco risuonano ancora nell'aria di una città che, come il Cardinale Giuseppe Betori ha ricordato dal palco, oggi era tutto cuore", conclude la Senatrice.

"Il titolo del Convegno Ecclesiale porta una novità evidente: "In Gesù Cristo il nuovo umanesimo". L'uomo e l'umanità non sono estranee a Cristo e al cristianesimo. La fede cristiana passa dalla persona e dalle vicende umane. Un fatto evidente nelle parole, nei gesti, nella persona di Papa Francesco. L'evidenza di una Presenza eccezionale, che passa da un uomo ed è per tutti. Sono stato colpito da questa evidenza anche oggi da Papa Francesco, questa mattina in Duomo e dopo alla Santa Messa allo stadio" dichiara Gabriele Toccafondi, Sottosegretario al Miur "Davanti a ciò che sta accadendo nella società e nella Chiesa - aggiunge Toccafondi-, il fattore determinante è la posizione del singolo di fronte alle cose: l’uomo può stare con gli occhi spalancati e curiosi oppure come un bambino che si copre, per capriccio, il volto.

Di fronte a Papa Francesco queste due sono le posizioni. Se uno ci sta curioso e aperto, allora accadrà quello che Romano Guardini scriveva: «Nell’esperienza di un grande amore tutto ciò che accade diventa avvenimento nel suo ambito»".

Sono 30 mila le persone accorse a Prato per l'arrivo di Papa Francesco, di cui 5 mila i cittadini in Piazza Duomo. Migliaia di pratesi hanno occupato gli spazi riservati al pubblico, posizionati lungo il percorso tra lo Stadio Lungobisenzio e Piazza Duomo. “Grazie all’impegno del Vescovo e di tutta la Diocesi nell’invitare il pontefice a visitare Prato oggi la città ha vissuto una giornata importante, per questo voglio ringraziare Monsignor Franco Agostinelli per il grande lavoro fatto in collaborazione con il Vaticano.

Oltre al Vescovo, un forte contributo alla realizzazione della visita è stato dato dal Vicario Monsignor Nedo Mannucci e da Monsignor Carlo Stancari, che in prima persona hanno seguito l’organizzazione in collaborazione con la Prefettura e con il Comune di Prato. A loro e ai loro collaboratori va quindi il mio personale ringraziamento”. Queste le parole di Matteo Biffoni, sindaco di Prato, al termine della visita di Francesco a Prato.

"E' significativa la visita del Pontefice a Prato come significative sono le sue parole e il suo riferimento alla dignità del lavoro e contro lo sfruttamento e il lavoro nero. Lavoro nero, che come chiaramente confermato dalla indagine della commissione contraffazioni sul distretto di Prato, accompagna e caratterizza il florido affare della contraffazione del Made in Italy. Accrescere i controlli, combattere la contraffazione, costruire e sostenere filiere produttive etiche e trasparenti è il primo passo". Così Susanna Cenni, capogruppo del Partito democratico della commissione contraffazione e relatrice dell'indagine sul distretto tessile di Prato, commenta la visita del pontefice a Prato, dove Bergoglio ha ricordato la tragedia dello sfruttamento del lavoro e i pericoli dell'illegalità.

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