Il diritto d’iniziativa dei cittadini europei: organizzati e fai sentire la tua voce!

“Considerando sia i chiari motivi etici che si oppongono alla sperimentazione animale sia le evidenze scientifiche che provano l'assenza di predittività del “modello animale” per una ricerca finalizzata alla salute umana, sollecitiamo la Commissione europea…”

Europe
Europe Direct Firenze
14 marzo 2015 08:04
Il diritto d’iniziativa dei cittadini europei: organizzati e fai sentire la tua voce!

Sono queste le premesse della petizione Stop ViviSection sottoscritta da più di un milione di cittadini dell’Unione Europea e adesso sottoposta al vaglio della Commissione Europea, che ha l’obbligo di fornire un giudizio entro i prossimi mesi. Il diritto di iniziativa dei cittadini europei consente infatti ad un milione di essi di prendere direttamente parte all’elaborazione delle politiche dell’UE, invitando la Commissione Europea a presentare una proposta legislativa.

Questo istituto è stato previsto dal Trattato di Lisbona ed è entrato in funzione dal 1° aprile 2012 fornendo ai cittadini dell’UE un nuovo strumento che consentirà loro di contribuire a plasmare la politica dell’Unione. Ma come funziona? L’iniziativa permette a un milione di cittadini di almeno un quarto degli Stati membri dell’UE di chiedere alla Commissione Europea di proporre una normativa in uno dei settori di sua competenza. I cittadini promotori dell’iniziativa devono prima costituire un comitato proponente che comprenda al suo interno almeno sette cittadini residenti in sette diversi Stati membri; questi soggetti hanno un anno di tempo per raccogliere il sostegno necessario e far autentificare le firme dalle autorità competenti di ciascuno Stato.

La proposta viene presentata in un incontro organizzato dal Parlamento Europeo ed infine la Commissione ha tre mesi di tempo per esaminare la proposta e decidere come intervenire.

Fra le iniziative che al momento sono alla ricerca del sostegno necessario ricordiamo quella riguardante alcuni aspetti del rapporto cliente-avvocato e un’altra che invece si pone come obiettivo l'aumento della cooperazione fra gli Stati membri così da combattere più convintamente la povertà e l’esclusione sociale.

Approfondimenti

Gli argomenti su cui i cittadini europei posso intervenire direttamente possono essere i più disparati, ma ovviamente devono ricadere all’interno delle competenze dell’Unione.

Sono presenti iniziative che sono in fase avanzata in questo percorso: Stop ViviSection, come abbiamo detto, è in attesa di un giudizio da parte della Commissione. Questa iniziativa muove dal fatto che la sperimentazione animale è, allo stesso tempo un pericolo per la salute dell’uomo e per l’ambiente, e un freno per lo sviluppo di nuovi metodi di ricerca biomedica.

Esistono, però, iniziative che hanno già ottenuto una risposta: la prima ad aver raggiunto questo traguardo è stata la campagna: “Acqua potabile e servizi igienico-sanitari: un diritto umano universale! L’acqua è un bene comune, non una merce!”. Questa campagna chiedeva alla Commissione di provvedere ad una normativa che sancisse il diritto universale all’acqua potabile e ai servizi igienico sanitari come riconosciuto dalle Nazioni Unite. La risposta della Commissione, arrivata nel marzo 2013, è stata affermativa. Questa infatti si impegnerà a garantire un'acqua di migliore qualità e più accessibile e a chiedere con forza agli Stati un impegno a mantenere e migliorare l’aspetto infrastrutturale, anche con l’aiuto di finanziamenti diretti dall’UE.

La comunicazione della Commissione così recita: “La Commissione accoglie con favore la mobilitazione dei cittadini europei a sostegno dell’accesso all’acqua e alle strutture igienico-sanitarie, in Europa e a livello mondiale...A livello dell’UE, la Commissione forte dell’esperienza acquisita, continuerà a migliorare l’accesso all’acqua e alle strutture igienico-sanitarie e ad estenderlo ad un numero sempre maggiore di cittadini, puntando a coprire l’intera popolazione, attraverso le politiche ambientali e il finanziamento delle infrastrutture.

E’ importante quindi sapere che “l’unione fa la forza” e che insieme a tanti concittadini europei è possibile incidere sul quadro normativo dell’UE. E' spesso posta al centro dei dibattiti politici la questione secondo cui i cittadini europei percepiscono l'Unione troppo distante rispetto ai loro interessi. Questo strumento legislativo dimostra come invece esista la possibilità per i cittadini di far sentire la propria voce e di pesare nella formulazione della legislazione europea.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito http://ec.europa.eu/citizens-initiative/public/welcome?lg=it, in cui si spiega in maniera approfondita la procedura per tappe per mettere in piedi questa iniziativa e come sostenerla e in cui si indicano le campagne aperte alla firma o già al vaglio della Commissione. Inoltre è presente una guida che permette a ciascun cittadino interessato di sapere se la propria idea possa trasformarsi in un’iniziativa dei cittadini e, in caso affermativo, come iniziare la raccolta delle firme. 

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