Il Demonio di Rimondeto: la storia di Vitale Da Rimochi

Bandito della Val di Bisenzio nell'anno 1005. Un brutale assassino diventato Demonio

Antonio
Antonio Lenoci
06 luglio 2018 16:32

 In piazza la Pieve a Sant'Ippolito di Vernio la notte del 13 luglio alle 21 e 30 andrà in scena l'ultima proiezione del docu-film del regista toscano Angelo Marotta. In estate il film sarà in tour, per essere giudicato all'interno dei concorsi internazionali.La leggenda di Vitale da Rimochi è ben presente nella memoria toscana e soprattutto nella valle bagnata dal Bisenzio. Angelo Marotta si è imbattuto nel Demonio di Rimondeto per caso, o come la suggestione dei luoghi suggerisce, perché qualcuno ha deciso che fosse la persona giusta nel posto giusto "Mi trovavo a seguire una vittima e non un carnefice - racconta Marotta - ero infatti sulle tracce del fantasma di un conte, quando mi sono imbattuto nel suo assassino.

Tornando a casa da un sopralluogo all'interno di un castello, la figura oscura emblematica ed ancora viva di quell'antico omicida si era già impossessata della mia curiosità. Il Demonio è infatti rimasto ben presente agli abitanti di questo angolo di Toscana ed ha visitato spesso le case di Vernio, impressionando i bambini di molte generazioni che ne hanno ascoltato le gesta. Ho passato molte ore nelle biblioteche di Prato ed ho rintracciato antichi testi che mi hanno permesso di conoscere Vitale da Rimochi.

Siamo nati lo stesso giorno di dicembre, a distanza di centinaia di anni, una coincidenza fin troppo casuale".Il docu-film "L'idea è nata con un progetto ben chiaro: cercare di ripercorrere la vita di un uomo e la sua leggenda, riportando alla memoria dei più anziani e facendo conoscere alle nuove generazioni un personaggio significativo, perché nelle radici di una comunità ci sono anche le antiche storie. Per farlo ho lanciato una raccolta fondi ed ho creato una squadra di attori e tecnici che fosse in grado di portare a termine quello che oggi è il DVD accolto con entusiasmo dal pubblico.

Devo ringraziare soprattutto Anna Grazia Conte ed Alberto Dragotto senza i quali un piccolo budget e tre anni di lavoro non sarebbero stati così proficui".Chi fu Vitale e chi sarà il Demonio. "Rubò tutti gli averi al padre, dopo aver dato fuoco alla casa. La fidanzata lo lasciò perché terrorizzata da questo fatto, e la uccise senza pietà. Si diresse a Roma, dove riuscì a trovare servizio al cospetto dell’antipapa Bonifacio VII, per conto del quale commise vari crimini tra cui quello di uccidere Papa Giovanni XIV.

Dopo la morte di Bonifacio, Vitale decise di tornare a Vernio e già tutti nel paese sapevano che sarebbe arrivato il Demonio di Rimondeto. Il fatto a Vitale non dispiaceva affatto, anzi, accentuava certe sue caratteristiche fisiche e comportamentali: barba e capelli lunghi neri, naso aquilino, molto magro e alto" scrivono Niccolò Calvani e Rebecca Guidotti per delinearne il profilo ad uso dei cittadini del Comune di Vernio.

 La storia, narrata tra citazioni biografiche e ricostruzioni sceniche, si snoda attorno alla Rocca di Vernio ed alla figura di Valfredo degli Alberti, una sorta di personaggio letterario che unisce le figure di un Don Rodrigo e di un Innominato del medioevo che si intromettono nel matrimonio tra Geltrude e Rainaldo due ragazzi del posto, sequestrando la giovane sposa. Il Demonio di Rimondeto decide di intervenire.

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