Il David di Michelangelo nell'epoca della riproduzione digitale

Il lavoro dell'Università di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2021 18:24
Il David di Michelangelo nell'epoca della riproduzione digitale

1. Cosa significa creare un “gemello digitale” di un’opera d’arte? 2. Come è stato progettato il rilievo in tre dimensioni del David di Michelangelo e con quali tecnologie è stato eseguito? 3. A cosa servirà il “gemello digitale”? 4. Come è stata realizzata la copia fisica del David per l’Expo 2020 Dubai? 5. Quali prospettive e quali campi d’impiego avranno queste tecnologie per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale?

Il Commissario di Governo per il Padigline Italia ad EXPO Dubai 2020 Paolo Glisenti ha incaricato la prof. Grazia Tucci, del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze, di predisporre il progetto e di coordinare la realizzazione di una copia a grandezza naturale del David di Michelangelo, conservato alla Galleria dell’Accademia di Firenze, da collocare al centro del Teatro della Memoria, parte del percorso espositivo del Padiglione stesso.

Questo programma video illustra le fasi di realizzazione del gemello digitale e della copia fisica dell’opera: dal rilievo digitale in alta risoluzione dell’originale, alla stampa 3D della copia, alla sua finitura in polvere di marmo, per concludere con la sua collocazione nel Padiglione Italia a Dubai, quale parte della scenografia progettata dall’architetto Davide Rampello. Per il rilievo digitale a tre dimensioni sono stati utilizzati, per la prima volta nel campo dei beni culturali, sistemi di acquisizione e di elaborazione delle informazioni già impiegati nel mondo dell’industria.

E’ stato così possibile ottenere un “gemello digitale” ad altissima risoluzione del capolavoro michelangiolesco, registrando dati sui materiali e sui cromatismi delle sue superfici insieme ai dati metrici. Il modello digitale costituisce un patrimonio informativo di grande utilità per la conservazione e lo studio dell’originale. Il rilievo è stato realizzato con la ditta Hexagon, la stampa 3D della ri-produzione è stata esguita dalle ditte 3DZ e 3D Venice mentre la finitura delle superfici con polvere di marmo è stata messa in opera dal restauratore Nicola Salvioli.

Video Università di Firenze

In evidenza