Il caso Carrefour, è fobia h24 a Firenze

Il sindaco ​Biagioli risponde ai sindacati sull’apertura di Carrefour h24

Antonio
Antonio Lenoci
03 agosto 2015 14:35
Il caso Carrefour, è fobia h24 a Firenze

Ricordate quando, nel periodo di massima espressione culturale nella civiltà toscana delle librerie e delle videoteche, c'era chi ne ipotizzava l'apertura continuata anche di notte? Abbiamo visto chiudere entrambe queste realtà commerciali, per vedere poi aprire il binomio Libri & Food mentre il cinefilo passava dallo scaricamento incondizionato alla Tv on line sino alla Pay Tv con pacchetti in offerta da 365 titoli disponibili per ogni sera dell'anno. La Toscana degli Asili Nido aperti ad orari improponibili per aiutare i genitori diversamente occupati con i loro orari da precari incalliti, ed in particolare il suo capoluogo Firenze stanno vivendo in questi giorni il panico da H24: il mostro della situazione si chiama Carrefour.Per alcuni si tratta di una scelta aziendale con opportunità evidenti: per coprire i turni occorrerà assumere più personale - suggerisce qualcuno - ed il rischio di impresa coprirà l'eventuale insuccesso.Un vero e proprio affronto alla società - secondo altri - perché saltano i tempi tradizionali e si entra nello shopping compulsivo.

Cosa significa questo, che forse qualcuno, pur non avendo bisogno di mangiare, potrebbe acquistare alimenti per sopperire alle proprie carenze affettive?Significa forse che i clienti sposteranno le lancette della spesa ad ore che metteranno fuori gioco i negozi di vicinato? Forse sarebbe stato bene pensarci per tempo a questa ipotesi, magari quando è dilagato il fenomeno dei dipendenti atipici, non dipendenti ma costretti a rispettare orari di lavoro proibitivi che impediscono persino di trovare il tempo per fare la spesa.Vincenzo Donvito presidente Aduc ha festeggiato l'iniziativa ed oggi in piena bufera mediatica ripete: "Auguriamo buona fortuna dal punto di vista economico oltre che di immagine".

Perché questa scelta da parte dell'Associazione dei consumatori? "Una società economica aperta sempre è un segnale dei tempi che - finalmente - cominciano ad arrivare anche qui, mentre gli Usa fanno scuola. Tempi in cui il diritto al consumo non deve essere costantemente ingabbiato, controllato e indirizzato dalle idee di qualcuno convinto che il proprio modello di vita e di socialità debba essere imposto.In merito all'apertura del Carrefour fiorentino, leggiamo Cinzia Bernardini, segretaria generale Filcams Cgil Toscana: “La nostra e' una battaglia culturale, parla alla politica e alla società e dice che comprare mozzarelle alle 3 di notte non e' l'affermazione di un senso di libertà ma il superamento del senso del limite.

Il consumo non e' un servizio essenziale, per noi la notte va dedicata ad altre cose, non allo shopping”.Qual e', e cosa questo limite? "Nella società e nella comunità civica, per noi e' quello che serve a non calpestare i diritti degli altri - risponde Donvito - tutti gli altri, nessuno escluso, senza distinzione di opinioni, comportamenti, abitudini, desideri, sentimenti, necessita', piaceri. Infine, sul diritto al consumo, e su quest'ultimo come sevizio essenziale, giova solo ricordare i fiumi di legislazione che abbiamo nel nostro Paese in merito: e giova ricordare che questa legislazione c'e' grazie all'Unione europea, di cui siamo tra i fondatori e principali animatori.

Tutta qui la differenza, e non e' poco. Da una parte chi ragiona sulla mozzarella alle 3 di notte, dall'altra chi organizza e razionalizza un contenitore istituzionale in grado di accogliere, servire ed essere utile a tutti, proprio a tutti. Nottambuli compresi".

 I sindacati non mollano, affilano le spade e guardano con livore il drago francese. Dopo aver richiesto l'intervento del primo cittadino di Calenzano trovano in lui uno scudiero pronto a fiancheggiare la rivolta.Il Sindaco di Calenzano Alessio Biagioli ha risposto alla lettera aperta dei Sindacati sull’apertura di Carrefour h24: "Condivido la Vostra preoccupazione in merito all’apertura h24 del punto vendita Carrefour di Calenzano, innanzitutto perché la trovo una scelta culturalmente sbagliata, che mette sullo stesso piano i servizi e le lavorazioni che hanno bisogno di un orario continuativo, con attività commerciali che non hanno ragione di rimanere aperte per tutta la notte. La mia non è una posizione ideologicamente contraria al lavoro notturno, che invece porta benefici in molti settori, se ben organizzato e nel rispetto dei diritti dei lavoratori.

Quello che contesto è la scelta di continuare ad investire in una società consumistica ad ogni costo, in cui si pensa di incrementare le vendite dando la possibilità ai clienti di fare la spesa alle cinque del mattino. Considerando la posizione di Carrefour sul territorio, se pur con molti dubbi, avrei capito semmai un prolungamento degli orari la sera, vista la vicinanza del supermercato al casello autostradale e agli alberghi dove i turisti rientrano in orario serale. Questa vicenda mette in risalto ancora una volta tutti i limiti della liberalizzazione degli orari, che di fatto esautora i Sindaci da scelte che hanno ricadute sulla vita del proprio territorio e dei propri cittadini, non consentendoci di intervenire con strumenti di legge ma soltanto con un confronto informale che abbiamo avviato con l’azienda".I favorevoli. Attenzione: una mozzarella in mano ad un sonnambulo potrebbe portare dall'analista, ma anche riempirvi lo stomaco.I contrari. Non comprate, chiudete gli occhi, la mozzarella fuori orario è come la mela di Adamo, vi resta  sul gozzo.Gli apparentemente disinteressati. Ma questa mozzarella..

quanto costa, è buona?

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