I pescatori ripuliscono le spiagge: rimosse a Livorno 16,8 tonnellate di rifiuti

Risultati positivi della raccolta via mare alla Cala del Leone, Calafuria e Calignaia. Dal Consiglio comunale di Firenze l'invito a Governo, Parlamento e istituzioni europee a varare normative efficaci. Arianna Xekalos (M5S): “È sempre utile quando si sprona un Governo a lavorare a tutela dell’ambiente, ma senza dimenticare cosa sta già facendo, altrimenti è solo un atto strumentale ed elettorale”

Redazione Nove da Firenze
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12 ottobre 2018 23:55
I pescatori ripuliscono le spiagge: rimosse a Livorno 16,8 tonnellate di rifiuti

Livorno, 12 ottobre 2018 – Si è concluso il servizio straordinario di pulizia del litorale di Calafuria e delle spiagge di Calignaia e Cala del Leone, garantito nel periodo estivo dall’associazione ambientalista MareVivo in forza di un accordo con Comune di Livorno e Aamps siglato nel maggio scorso. Al termine della stagione, segnata da quattro raccolte a settimana per 14 settimane, sono arrivate alla municipalizzata comunale 16,8 tonnellate di rifiuti differenziati, prelevati sul litorale dai volontari di MareVivo e trasportati via mare fino allo spazio interno al porto dove Aamps ha provveduto al carico finale nei propri mezzi.

“Siamo soddisfatti di questa operazione che ci ha consentito di mantenere puliti i tratti di litorale impossibili da raggiungere con un servizio di raccolta via terra” spiega l'assessore comunale all'Ambiente Giuseppe Vece. “I numeri della raccolta - conclude Vece - ci raccontano l’efficienza del servizio e quanto ancora sia necessario migliorare nel percorso di riduzione dei rifiuti, anche quando andiamo al mare. Con il solo utilizzo delle borracce, riempite ad esempio alle fontanelle installate con ASA, si potrebbero evitare bottiglie e tappi di plastica che, senza interventi come quello da noi realizzato con MareVivo, finirebbero in mare, inquinandolo e sporcandolo per decenni”.

"Questo progetto si è rivelato molto efficace - sottolinea il Direttore generale di Aamps, Paola Petrone - perché grazie al contributo dell'associazione, i cui membri sono riusciti ad arrivare in zone altrimenti difficilmente raggiungibili, abbiamo evitato che plastiche altamente inquinanti finissero in mare".

"Per tre mesi ogni mattina, tra le 6 e le 8, ci siamo recati con i nostri gommoni sulle spiagge del Romito per ripulirle dai rifiuti abbandonati - raccontano i pescatori - Le maggiori difficoltà le abbiamo trovate alla Cala del Leone, dove abbiamo riscontrato la presenza di bivacchi creati da campeggiatori abusivi, che abbiamo poi segnalato, e a Calignaia dove abbiamo dovuto fare i conti con i cinghiali che sventravano i sacchetti con residui di cibo lasciati da bagnanti irrispettosi dell'ambiente".

L'esempio c'è: è il progetto "Arcipelago pulito", una sperimentazione resa possibile grazie a un protocollo d'intesa tra Regione Toscana, Legambiente Toscana, Unicoop Firenze, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Autorità del Sistema Portuale, CFT e diversi altri enti e aziende, che ha permesso il recupero nel mare toscano di 16 quintali di rifiuti. L'appello che adesso parte dal Consiglio comunale di Firenze a Governo, Parlamento e istituzioni europee è che possa diventare un modello per varare nuove, efficaci normative per contrastare il devastante fenomeno dei rifiuti, e in special modo la plastica, che soffoca la vita dei mari, dagli oceani (dove si stima che ci siano oltre 150 milioni di tonnellate di rifiuti) al Mediterraneo, mettendo a rischio l'ecosistema e la vita di pesci e altre specie, come le tartarughe marine. L'invito alle istituzioni ad occuparsi seriamente di questa emergenza è contenuto in una risoluzione PD approvata ieri all'unanimità in commissione Ambiente.

"La sperimentazione del progetto 'Arcipelago pulito' dimostra che si può fare molto cambiando le normative vigenti – afferma il primo firmatario dell'atto, Leonardo Bieber –. Ai pescatori, infatti, che raccolgono nelle loro reti rifiuti, viene imposto di occuparsi in proprio dello smaltimento se li consegnano in porto al loro ritorno. Così, per non aggiungere oneri sulle proprie attività, i pescatori spesso ributtano in mare i rifiuti. Se, invece, si seguisse il comportamento adottato nel progetto 'Arcipelago pulito', le barche sarebbero dotate di un apposito contenitore (il cosiddetto Big Bag) dove possono essere stivati i rifiuti raccolti in mare e poi destinati al corretto smaltimento e riciclo, creando apposite strutture nei porti. Così il nostro mare tornerebbe a respirare, con un beneficio notevole per l'ambiente".

“Abbiamo votato anche noi a favore della risoluzione che invita il Governo ed il Parlamento a porre maggiore attenzione sul recupero della plastica in mare, ma facendo presente cosa il Governo in realtà stia già facendo” commenta Arianna Xekalos, Capogruppo del Movimento 5 Stelle. “Partendo proprio dalle iniziative del Governo, sempre in commissione Ambiente, ieri è stata approvata la mozione, di cui sono prima firmataria, con cui si impegna il Sindaco ad aderire alla campagna Plastic Free Challenge lanciata dal Ministero dell’Ambiente” continua la Capogruppo del Movimento 5 Stelle Arianna Xekalos.

“Se vogliamo davvero tutelare il nostro mare, la nostra terra e gli animali è fondamentale partire da quello che il Governo sta portando avanti, altrimenti sono solo atti con fini elettorali e propagandistici. Proprio mercoledì – spiega Arianna Xekalos – il Ministro dell’Ambiente ha confermato l’attenzione che il Governo ha nei confronti di questo problema: il Ministro ha infatti votato di recente in Commissione europea una direttiva per limitare il commercio di plastiche usa e getta; mentre in Italia scatterà il divieto di utilizzo dal 1 gennaio del 2019 dei bastoncini di plastica e delle microplastiche e dal 2020 dei cosmetici esfolianti”. “Non solo, ma nei prossimi giorni il Ministro Costa depositerà un disegno di legge che chiamerà “Salva Mare” con cui finalmente si permette ai pescatori di portare le grandi quantità di rifiuti che normalmente si trovano nelle loro reti, che ammonta quasi al 50% del pescato, nelle isole ecologiche situate nei porti” conclude Xekalos.

“Il Partito democratico quindi può star sereno, perché il Governo si sta già occupando seriamente di questa emergenza, cosa che il Governo precedente, targato PD, evidentemente non ha fatto, altrimenti il suo stesso partito non avrebbe dovuto ricorrere ad una risoluzione”.

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