I nuovi luoghi dell’arte

L'evoluzione/involuzione del mondo dell'arte secondo il critico Nicola Nuti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 agosto 2023 20:18
I nuovi luoghi dell’arte

Visitando la recente mostra Svisiva allo spazio Smal in piazza San Marco, con tanto di performance pittorica work in progress, ho riflettuto sulle nuove prode del contemporaneo, e chi ancora non ha percepito l’evoluzione (o involuzione) del mondo dell’arte, forse sarà sorpreso di quanto leggerà in questo articolo. Ma bisogna considerare alcuni fatti: dagli anni Sessanta a oggi le gallerie, non solo a Firenze, sono progressivamente diminuite, e hanno anche mutato la loro funzione. Da luogo di incontro per gli artisti e di promozione per le opere la galleria è diventata vetrina, vettore non più di idee, ma di azioni commerciali mirate, spesso portate avanti in concerto con gli spazi pubblici, mentre le case d’asta sembrano essere una specie di borsa dei titoli.

Ma inaspettatamente e parallelamente si stanno sviluppando, sia a Firenze che in altre città d’Italia, delle circoscritte e attive realtà dove esiste interazione con altri centri espositivi e le mostre diventano occasione di scambio di idee, oltre che, ovviamente, di vendita. Si decidono i temi, si cercano concordanze tra gli artisti, si sperimentano linguaggi. Una sorta di laboratorio-galleria che lavora più sul progetto di una mostra che sulla mostra stessa. Antesignani di tale sperimentazione furono la home gallery di Sergio Tossi, il capannone di Arterìa creato da Stefano Benedetti, appena scomparso, e Cinzia Lo Russo Correale e Base arte contemporanea.

In tempi recenti troviamo invece lo spazio C2 di Antonio Lo Pinto, situato in un antico complesso industriale; la galleria Spazio dinamico arte, dove oltre alle mostre dedicate all’arte astratta del secondo Novecento e contemporanea, organizza anche interessanti incontri sulla scena artistica di oggi; la galleria Chiasso perduto, creata dalle intraprendenti curatrici Francesca Morozzi e Sandra Miranda Pattin, allestita in una parte di Palazzo Machiavelli, dove gli artisti invitati realizzano progetti espositivi in relazione all’ambiente: bassi soffitti con volte a vela, nicchie nel muro e pertugi dove non è facile l’interazione, ma stimolante la progettazione.

Recentemente è tornato attivo, dopo la sospensione dell’attività a causa delle restrizioni per la pandemia, lo Studio Smal, dell’ artista Siriana La Pietra al pianterreno di un palazzo in piazza San Marco: uno spazio espositivo dove è stato allestito il percorso “Svisiva”, una interessante rassegna collettiva a cui hanno partecipato gli artisti Carlo Bertocci, Carol Heft, Gianni Dorigo, Raimondo Masu, Alessandro Giordani, Francesco Santucci e la stessa Siriana La Pietra che ha inaugurato l’evento realizzando nel cortile un grande dipinto, tuttora in fieri, che rappresenta la grande avventura dell’arte, con citazioni e ritratti che animano questo “viaggio” che è anche il viaggio interiore dell’artista. L’intera mostra si sviluppa intorno al tema, non dichiarato ma evidente, del confine impalpabile tra astrazione e figura, tra realtà e straniamento.

Smal promette di intensificare l’attività a partire da settembre, con nuovi progetti e scambi con altre realtà culturali.

Ultima nata in questa generazione di gallerie “a progetto” è Stanza 251, nel cuore di San Frediano. Nata come rivista on line di arte, poesia e letteratura, ha aperto i battenti come spazio polifunzionale un paio di mesi fa. Si prevedono, oltre ai progetti-mostra, anche letture e presentazioni di libri.

Così se il mercato dell’arte, con le sue regole stringenti e le sue incoerenze è diventato sempre più selettivo, vi è anche un’area in crescita di fertile attività alternativa che affianca un panorama ormai mutato, eppure ricco di entusiasmanti sorprese.

Nicola  Nuti

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