I lavoratori aeroportuali in presidio unitario tutti i lunedì

In occasione delle Giunte regionali per chiedere al Presidente Giani un accordo di garanzia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2021 16:11
I lavoratori aeroportuali in presidio unitario tutti i lunedì

"Dopo l’ennesimo volantino di pochi giorni fa e il silenzio seguente, non vorremo ritrovarci di fronte alla decisione definitiva della Giunta Regionale di elargire 10 milioni di euro a Toscana Aeroporti con generiche assicurazioni sul lavoro e sull’occupazione -si legge in un documento unitario di Cgil Cisl Uil Toscana e Firenze- Chiediamo la riconvocazione del tavolo di confronto alla presenza del Presidente Giani".

"Vogliamo ricordare i sacrifici fatti dai lavoratori: cambio dei turni, nuova organizzazione del lavoro, riduzione e rimodulazione del salario, abbassamento del costo del lavoro, cassa integrazione da più di un anno causa una crisi del trasporto aereo senza precedenti. Proprio alla vigilia della ripresa arriva la mazzata da parte del management di Toscana Aeroporti che vende il settore Handling, quello dei servizi, quello a contatto con la clientela, perché ormai considerato un peso, una zavorra -affermano i sindacati- Il nostro appello al Consiglio Regionale della Toscana, ultima speranza, è quello di non farsi abbagliare ed incantare dalle dichiarazioni sui media del management di Toscana Aeroporti di questi giorni con investimenti mirabolanti negli scali di Firenze e Pisa.

Non esiste solo la finanza e il profitto; esistono soprattutto le famiglie e i lavoratori che sono il tessuto produttivo, che rappresentano la civiltà e la dignità di questa Regione e non possono essere lasciati soli. I 10 milioni di euro, se devono essere dati a Toscana Aeroporti devono essere legati con un accordo di garanzia di tutti i soggetti interessati dove, in solido, i protagonisti dell’accordo assicurano occupazione e reddito ai lavoratori che si vuole cedere anche per gli anni futuri che saranno stabiliti".

"In questi giorni i Sindacati stanno discutendo con il Governo per allungare il blocco dei licenziamenti e gli ammortizzatori sociali per tutti quei settori colpiti dalla pandemia tra cui, sicuramente, il trasporto aereo. Non è pensabile che le garanzie di mantenimento dell'occupazione siano fatte da soggetti privati utilizzando soldi pubblici" è il grido della triplice.

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"Respingiamo l’arroganza del capitale che pensa solo a mettersi in tasca il profitto spesso a scapito delle persone e del territorio in cui investe. Non basta più l’interessamento di alcuni Assessori come quello del Lavoro e dei Trasporti oppure di alcuni Consiglieri che ringraziamo per il sostegno e la vicinanza, oggi è l’ora delle scelte. È per questo che abbiamo scritto una lettera appello al presidente Giani affinché tutti insieme, con in testa il Presidente, si dica NO all’arroganza e spregiudicatezza dimostrata dalla proprietà privata di Toscana Aeroporti e si mettano al centro i diritti e la dignità delle persone. La Toscana è culla di civiltà ed esempio per il Paese.I lavoratori del trasporto aereo della Toscana continueranno la mobilitazione fino allo sciopero già dichiarato per il 6 luglio 2021 di 24 ore per tutti" concludono dal sindacato.

"Soldi pubblici regionali –interviene la Segreteria regionale  di Rifondazione Comunista della Toscana– in arrivo, e pilota automatico in barba a sentenze definitive. La politica non si fa nei tribunali, ma il ricorso ad essi non può essere escluso, quando vi sia almeno una ipotesi non temeraria di un palese spregio dell’interesse pubblico, anche codificato in norme, sentenze ecc. Ci pare una vicenda di questo tipo quella relativa all’ultima puntata della querelle sul nuovo aeroporto di Firenze, o meglio sul futuro del sistema aeroportuale toscano.

Abbiamo letto con sconcerto infatti le dichiarazioni non solo dei privati coinvolti, ma anche di buona parte della politica toscana – destra e pd, seppur quest’ultimo a geometria variabile, cioè manifestamente strumentale per non perdere voti – che plaudono all’annuncio del nuovo master plan per realizzare lo scalo fiorentino, e sostanzialmente uguale a quello il cui progetto è stato seppellito da sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. Sentenze che lo seppellivano nel merito, non di dettaglio.

Il punto è quindi che non è consentito in uno stato di diritto riproporre, magari cambiando qualche virgola, gli stessi atti bocciati dai tribunali, e questo al di là di una politica prona, pronta o meno a farlo. Non sta a chi si oppone al progetto – noi siamo stati fra le poche forze politiche a firmare i ricorsi, e siamo pronti a rifarlo – doversi sobbarcare una nuova trafila di impegni nelle sedi giudiziarie, ma alle istituzioni prendere atto di quello che non solo l’opportunità politica e l’interesse pubblico – opera inutile, devastante, costosissima e finanziata in buona parte con soldi pubblici, con la novità che c’è chi vorrebbe prendersi anche quelli della conversione ecologica per fare proprio gli interessi opposti a quest’ultima – indicano che non s’ha da fare, ma anche il diritto.

Pensavamo che bastasse questo a confermare il quadro desolante, si è invece aggiunta la voce, sempre più insistente, che la giunta regionale stia per deliberare i dieci milioni di euro di soldi pubblici a favore della società aeroportuale, il tutto per giunta assolutamente non legato a ritirare la procedura di dismissione dell’handling e quindi col permanere della concreta possibilità che centinaia di lavoratori si trovino senza occupazione! Per questo, per fare un passo avanti, avanziamo una proposta molto precisa: da una parte l’organizzazione di un contrasto istituzionale e di una mobilitazione la più larga e inclusiva possibile di tutti coloro che si oppongono, ma dall’altra di valutare insieme la richiesta di ottemperanza di tutti i pronunciamenti giudiziali e extra giudiziali che le pubbliche autorità – siano essi ministeri o tribunali – hanno emesso o prodotto negli ultimi venti anni.

Perché, vorremmo ricordarlo, per giunta alcuni atti e prescrizioni risalgono a decenni addietro e pare non ci risultino ottemperati. Nonché il ritiro immediato del procedimento di dismissione dell’handling. Se la politica toscana ormai sembra solo un passacarte di qualcuno, è giusto prenderne atto e agire di conseguenza, anche a tutela del pubblico interesse nel realizzare altre opere – non solo il parco della Piana – magari veramente necessarie per la transizione ecologica e lo sviluppo della Toscana, che altrimenti non si faranno mai, nonché tutelare servizi essenziali e occupazione".

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