GKN: lunedì sciopero generale con manifestazione in piazza Santa Croce

Mentre continua il presidio davanti allo stabilimento di Campi Bisenzio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2021 23:50
GKN: lunedì sciopero generale con manifestazione in piazza Santa Croce

Firenze, 16-7-2021 - “Firenze difende il lavoro”, sciopero generale territoriale dell’area metropolitana di Firenze, con manifestazione in piazza Santa Croce (ore 9-13): lo proclamano Cgil-Cisl-Uil Firenze per lunedì 19 luglio a difesa del lavoro, a sostegno della vertenza della Gkn di Campi Bisenzio per il ritiro di tutti i licenziamenti, per la dignità del lavoro, per la tutela del tessuto industriale, per un sistema economico basato sui diritti, la legalità e il rispetto del lavoro.

Lo sciopero è previsto per le prime 4 ore di lavoro della giornata, federazioni e le Rsu-Rsa potranno decidere modalità diverse. Il programma in piazza Santa Croce prevede sei interventi di lavoratori e lavoratrici dal palco, insieme ai tre interventi della segretaria generale di Cgil Firenze Paola Galgani (che sarà l’ultima a parlare), del segretario generale di Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi e del coordinatore Uil area fiorentina Leonardo Mugnaini.

Il sindaco e l’Amministrazione comunale di Prato saranno in piazza a sostegno dei lavoratori. Ad accompagnarli il Gonfalone della Città di Prato, per rappresentare la vicinanza di tutta la comunità pratese ai dipendenti della GKN licenziati.

“Quello che è accaduto è inaccettabile, e ancor più inaccettabile è il comportamento tenuto dall’azienda al vertice in Prefettura tenuto a Firenze: la proprietà non si è presentata, limitandosi a un collegamento video degli avvocati, senza neppure il coraggio di confrontarsi con i sindacati e le istituzioni presenti e ignorando la disperazione di centinaia di suoi dipendenti licenziati senza alcun preavviso – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Il nostro territorio ha conosciuto crisi aziendali importanti, ma sempre nel rispetto delle leggi, tutte, ha provato ad affrontarle confrontandosi e cercando soluzioni.

E non è accettabile che si chieda di estromettere le istituzioni da questi incontri, perché le istituzioni rappresentano il territorio, le imprese e i suoi lavoratori. Questo è il modello aziendale che abbiamo sempre conosciuto, quello rappresentato dal manifatturiero e dal rapporto costante tra proprietà e dipendenti. Non ci permettiamo di dire come si deve fare impresa, ma sappiamo che non si può fare impresa e profitto senza etica, senza il rispetto delle persone”. Quello che sta accadendo allo stabilimento GKN di Campi Bisenzio e, in queste stesse ore, alla Whirpool di Napoli sono vicende preoccupanti: “Se pure con modalità diverse, in entrambi i casi si tratta della chiusura improvvisa di due stabilimenti con l’avvio della procedura di licenziamento collettiva per centinaia di lavoratori.

In entrambi i casi si tratta di decisioni prese da lontano, dalle sedi centrali di multinazionali – ribadisce Biffoni -. Così c'è qualcosa che non va, che va rivisto”. Durante il consiglio comunale di ieri, giovedì 15, è stato votato all’unanimità un ordine del giorno di sostegno ai lavoratori GKN, sollecitando il Governo affinché vengano prese misure concrete a favore dei lavoratori. Intanto, la presenza del Comune allo sciopero generale di lunedì.

Anche l'Unione Sindacale di Base ha proclamato 8 ore di sciopero il 19 luglio in tutta la Toscana: "Il 24 luglio metteremo il nostro protagonismo nella manifestazione organizzata dal Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori GKN Firenze. Saremo sempre coi lavoratori in lotta, non saremo mai dalla parte di queste multinazionali, di questa Confindustria, di questo Governo e dei suoi complici sindacali".

Marta Collot, portavoce di Potere al popolo, oggi era in visita allo stabilimento Gkn:" L'atteggiamento dell'azienda è semplicemente vergognoso. Ci troviamo di fronte ad una classe imprenditoriale criminale, che progetta di recuperare le perdite della pandemia scaricando tutto sui lavoratori e privatizzando i primi segnali di crescita. Siamo anche in un contesto, come abbiamo già detto, in cui però le responsabilità sono anche sindacali e politiche: perché non è accettabile che il Governo di questo paese abbia deciso di 'liberare le energie' imprenditoriali di questo paese sbloccando i licenziamenti e non fornendo alcuna soluzione ai lavoratori se non nei “poi si farà”, “dopo si vedrà”, come si sta facendo ora rispetto al tema ammortizzatori sociali.

È una politica dei due tempi che non possiamo più accettare. Ed è anche inaccettabile che alcuni sindacati si siano prestati a firmare una ridicola 'Presa d’atto' sui licenziamenti, che la classe imprenditoriale di questo paese ha prontamente e prevedibilmente seguito a rendere carta straccia".

Prosegue Collot: "l'unica soluzione è la requisizione dello stabilimento, che sia per impedire all'azienda di andarsene, o che sia per garantire la continuità produttiva sotto controllo pubblico. Inoltre, poiché la GKN produce semiassi per Fiat, lo Stato deve dotarsi di un piano industriale sull'automotive: costringere Fiat/Fca/Stellantis a sedersi a un tavolo e definire le prospettive della produzione dell'auto nel nostro paese. Stellantis deve continuare a comprare i semiassi da Campi Bisenzio."

"Sappiamo che il Governo Draghi non può permettersi, con la requisizione, di aprire un precedente così importante" – prosegue Collot – "per questo le noi ci rivolgiamo a tutti i lavoratori e le lavoratrici di questo territorio e alle altre vertenze aperte ora: serve la solidarietà tra tutti coloro che sono stati colpiti maggiormente dalla pandemia e dalla crisi. E' il momento di unirsi, è il momento di dar vita a un movimento di massa che costringa chi è al potere ad agire o a dimettersi. Lo sciopero generale provinciale del 19 luglio e la manifestazione nazionale del 24 luglio devono essere solo le prime tappe di un processo di mobilitazione per pretendere rispetto, lavoro, reddito, salute, diritti."

"Giorgio Chiellini è un cittadino toscano e come tale, auspichiamo abbia a cuore il futuro dei lavoratori della GKN di Campi Bisenzio. Per questo ci rivolgiamo a lui, capitano della nazionale, affinché chieda ufficialmente alla FIGC che Fiat non sia più Top Partner e auto ufficiale della Nazionale di calcio; almeno fino a quando il fondo Melrose non deciderà di riaprire lo stabilimento di Campi Bisenzio. Melrose risponde a logiche finanziarie e non di mercato, non siamo di fronte ad imprenditori che vogliono investire, ma solo a speculatori e come tali, devono essere toccati sull’univo lato che conoscono: quello del profitto. La Fiat, dal canto suo, ha goduto per decenni degli aiuti statali e dovrebbe ogni tanto assumersi le proprie responsabilità visto che la GKN di Campi Bisenzio produce prevalentemente semiassi per FCA. Troppo comodo spostare la propria sede fiscale all'estero, acquistare indifferentemente componenti prodotti in Italia o in Polonia, ma sfruttare per ragioni commerciali il marchio dell'italianità. Fiat inizi a pretendere che gli elementi delle sue vetture siano Made in Italy, anziché fatti in Polonia.

Forse anche GKN cambierebbe idea. Fratelli d'Italia, da anni, rivendica l'introduzione di strumenti come la Golden Share per salvare le nostre aziende da predatori stranieri senza scrupoli. Le nostre proposte sono state inascoltate e si sono create situazioni drammatiche come alla Bekaert di Figline e, adesso, alla GKN di Campi Bisenzio. Gli appelli di Giani e Nardella finiranno nel vuoto perché non hanno capito chi è il loro vero interlocutore” Così Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano.

“La vicenda dello stabilimento di Gkn ci ha ricordato, purtroppo, come funziona il mondo della finanza e delle imprese multinazionali pronte a scaricare sui lavoratori le loro logiche produttive e speculative slegate dai territori e dalle loro comunità. E’ una logica egoistica, che non considera l’impresa come un valore del territorio su cui insiste. Lo ha confermato anche il tavolo di ieri in prefettura a Firenze in cui l’azienda, presente soltanto da remoto, ha ribadito che i licenziamenti sono irrevocabili”. Così il presidente di Confcooperative Toscana Nord Giuseppe Gori commenta la vicenda della Gkn che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Campi Bisenzio e licenziare i 422 dipendenti.

“Questa situazione - aggiunge Gori - può essere l’occasione per riflettere sull’importanza del tessuto imprenditoriale locale, fatto di piccole imprese che hanno radici ben salde in Toscana e che difficilmente avranno un simile comportamento. A mio avviso è necessario ripensare alla natura del tessuto imprenditoriale toscano cercando di valorizzare le esperienze locali e sostenerne il più possibile le attività perché è ormai chiaro che favorire l’arrivo di multinazionali può garantire occupazione nel breve periodo, ma nel medio crea condizioni come quelle che stiamo vedendo”.

“Detto questo - conclude Gori - come Confcooperative Toscana Nord vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà ai lavoratori della Gkn e il convinto sostegno allo sciopero in programma per lunedì 19 luglio”.

"La finanza speculativa, le multinazionali stanno prendendo sempre più piede, puntano al profitto senza interessarsi della crescita delle aziende di cui hanno preso il controllo, non hanno piani a lungo termine, non si interessano del contesto sociale e occupazionale. E' quel che sta accadendo alla Gkn di Campi Bisenzio. Siamo vicini ai lavoratori in lotta e alle loro famiglie, li supportiamo in questa battaglia contro una decisione irragionevole e sbagliata della proprietà". Lo afferma Simone Andrei, presidente della Socota, la cooperativa che gestisce il Radio Taxi Firenze 4242.

"Stiamo andando verso la transizione tecnologica anche nel mondo dei trasporti - osserva Andrei - ma il fondo proprietario della Gkn, invece di pensare ad investire e piano piano cambiare le produzioni, sceglie di chiudere tutto, provocando un danno umano incalcolabile, riducendo il personale ad un numero, senza tener conto della professionalità e del know how che viene così disperso. Nel caso della Gkn ci sono tutte le premesse per poter continuare l'esperienza produttiva, ma alla finanza speculativa non basta, e non interessa"."Le multinazionali - avverte il presidente Socota - tentano anche nel nostro mondo del trasporto pubblico non di linea di azzerare il valore del lavoro, puntando esclusivamente al profitto, abbassando la redditività dei lavoratori, rendendoli schiavi.

Ormai è evidente che ai fondi speculativi interessa solo massimizzare i guadagni. Istituzioni e parti sociali devono porre in qualche modo dei limiti a questa degenerazione dell'imprenditoria. Per noi, essere accanto ai 422 lavoratori della Gkn è un obbligo morale".

“Siamo solidali con i lavoratori Gkn, che stanno vivendo un momento drammatico. Li comprendiamo e siamo loro vicini. Purtroppo anche nel mondo Horeca le multinazionali fanno il buono e cattivo tempo”, afferma Raffaele Madeo, portavoce di Tni Italia, associazione nata a Firenze durante il primo lockdown 2020 con il nome di Ristoratori Toscana. “Per questo, in occasione dello sciopero di Cgil, Cisl e Uil, lanciamo lo sciopero nazionale contro le multinazionali”. Si tratta del secondo sciopero di Tni Italia contro le grandi piattaforme del food delivery dopo quello proclamato il 6 gennaio scorso. Nella giornata di lunedì i ristoranti e alberghi aderenti rifiuteranno gli ordini e le prenotazioni in arrivo tramite le piattaforme.

“Un gesto simbolico, per sensibilizzare l'opinione pubblica, perché si rivolga direttamente alle nostre attività, anziché affidarsi alle multinazionali straniere. Alcune investono, è, vero, altre prendono il meglio del nostro Paese, sfruttando le competenze e le eccellenze italiane, lasciando solo briciole sul territorio nazionale. Un esempio? Da Deliveroo a Glovo, a Just Eat, a Uber Eats: sono le grandi piattaforme del food delivery, delle quali il mondo della ristorazione, per lavorare, difficilmente può farne a meno. E queste multinazionali lo sanno, con costi di attivazione di 500 euro e applicando sugli ordini fatti commissioni del 35-40%. Stessa cosa fa The Fork, che per ogni prenotazione al tavolo prende 2 euro a persona”, spiega Madeo.

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