GKN: i Parlamentari PD presentano un'interrogazione al Governo

Acli Toscana: "Il Governo studi misure preventive per evitare nuovi drammatici casi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2021 14:54
GKN: i Parlamentari PD presentano un'interrogazione al Governo

La vertenza della GKN assume un carattere di particolare gravità, sia per il numero di lavoratori coinvolti (422 nello stabilimento, altri 300 nell’indotto), sia per le modalità e la tempistica, che segnano un imbarbarimento inaccettabile delle relazioni industriali. Allo stesso modo va fatta chiarezza su quelle che sono le reali intenzioni della proprietà, e sulle motivazioni di che hanno portato al licenziamento collettivo.

"Per questo, come parlamentari PD della Regione Toscana, presenteremo un'interrogazione al Governo per capire come intenda muoversi in questa vertenza particolarmente delicata, soprattutto per la fase storica in cui ci troviamo, con la pandemia ancora da debellare definitivamente e le incertezze sui prossimi mesi -spiega l'On. Rosa Maria Di Giorgi- Una cosa è certa: la Toscana e Firenze in particolare non intendono assistere passivamente ad operazioni che nulla hanno a che fare con la normale dialettica economica, e che aprono scenari foschi per il prossimo futuro".

"La vicenda Gkn è uno schiaffo dolorosissimo che deve far prendere coscienza alle istituzioni. Oggi occorrono misure preventive per evitare nuovi drammatici casi sul territorio. La garanzia del lavoro oggi deve essere la priorità assoluta del nostro Paese. E' stato convocato un tavolo al ministero dello Sviluppo economico. Una scelta giusta e doverosa, perché il caso di Gkn è il simbolo di una situazione che potrebbe ripetersi in altre fabbriche della Toscana e pure a livello nazionale se non viene dato un messaggio forte e concreto. Va scongiurato il pericolo dell'emulazione.

Trattiamolo come un problema italiano a lungo termine, che potrebbe accentuarsi quando terminerà per tutte le imprese il blocco dei licenziamenti. Bisogna accettare che non si tratta solo del comportamento riprovevole di una singola azienda, ma c'è un sistema legislativo che non è in grado di evitare questa realtà. La delocalizzazione, inaccettabile, è un rischio da considerare con aziende straniere orientate al profitto e per cui occorrono contromisure. Non possiamo permettere di giocare con la vita e la dignità dei dipendenti, a cui oggi va tutta la nostra vicinanza e solidarietà".

Lo afferma Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana. "Serve che il Governo valuti penali importanti contro chi adotta queste strategie e al tempo stesso che lavori per rafforzare le relazioni diplomatiche tra Paesi. Dall'altra parte però - aggiunge Martelli - va reso più allettante il nostro Paese: dare un terreno fertile alle aziende per incentivarle a venire e restare, senza bisogno di guardare altrove. Capiamo le motivazioni dietro queste scelte. Perché, appunto, non si tratta di un fallimento, ma di delocalizzazione.

Non possiamo limitarci a reagire con rabbia e rigetto, ma dobbiamo studiare a fondo le necessità delle imprese per sgravare le loro difficoltà".

Approfondimenti

Giorgio Gargiulo, presidente di ANPIT Firenze, è intervenuto a Lady Radio stamani sulla vicenda GNK: “Comprendiamo il dramma dei lavoratori e la rabbia per le modalità di licenziamento, la nostra posizione deriva da un’analisi lucida dei problemi che possono portare a disinvestire nel nostro Paese. Domandiamoci perché le aziende vanno sempre via e molto di rado arrivano: fare impresa in Italia è sempre meno conveniente. La giustizia ha tempi biblici, le infrastrutture, a cominciare da quelle della nostra regione, sono imbarazzanti e costantemente inutilizzabili, il costo del lavoro troppo elevato, le relazioni lavoratore-imprenditore ancora impostate sul conflitto anziché sulla collaborazione.

Ad un certo punto ogni azienda, italiana o straniera, calcola se sia conveniente restare. Per questo diciamo che, al di là delle manifestazioni di solidarietà, che comunque non risolvono il problema, dobbiamo capire quali siano i motivi per cui va via un’impresa e, quindi, creare condizioni più favorevoli per attirarne di nuove. Solo così nel prossimo futuro eviteremo altri casi come la GKN”.

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