Giornalismo in lutto: è morto Ranieri Polese

E' stato firma di primo piano de La Nazione, del Corriere della Sera e del Corriere Fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 agosto 2021 16:29
Giornalismo in lutto: è morto Ranieri Polese

Ranieri Polese, 75 anni, si è spento questa mattina, 14 agosto 2021, a Milano, dopo cinque anni di lotta contro un tumore, Ranieri Polese, firma tra le più attente e sensibili della pagine della cultura, cominciò a La Nazione, affiancando Claudio Carabba, altro mito del giornalismo recentemente scomparso. Ranieri era nato a Pisa nel 1946 ed aveva, come detto, iniziato alla Nazione per poi passare all'Europeo, per approdare, nel 1989, alle pagine culturali del 'Corriere della Sera', di cui fu responsabile a lungo. Negli ultimi anni, la sua firma compariva molto spesso sulla pagine del Corriere Fiorentino.

“Con Polese se ne va uno dei giornalisti, ma sarebbe meglio dire uno degli intellettuali, più originali e fini della Toscana odierna. Sinceramente curioso, capace di rendere e semplici e comprensibili concetti difficili, poliedrico anche in virtù delle sue enormi conoscenze culturali e musicali, ha reso onore, attraverso il modo in cui l’ha svolta, alla professione giornalistica oltre che al panorama culturale italiano”. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, nell’apprendere la notizia della scomparsa.

E' con profondo dolore che il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana apprendono la scomparsa del collega: "Ranieri era un giornalista curiosissimo, a tutto campo, Mai paludato oppure snob. Mai sopra le righe. Mai esibizionista delle sue profonde conoscenze dei libri e della musica. Poteva raccontare il festival di Sanremo (scrisse anche un volumetto dedicato alle canzoni, dal titolo Tu chiamale se vuoi...) o la sepoltura di Elizabeth Barrett Browning nel cimitero degli inglesi a Firenze, riuscendo a miscelare con sapienza la grazia e l'ironia descrittiva di cui era dotato.

Tra i suoi libri anche 'II film della mia vita' (Rizzoli). Aveva curato la prefazione di 'Le mie canzoni' di Vasco Rossi (Mondadori) e dal 2005 era curatore dell'Almanacco Guanda. Ma il ricordo vero, quello che scaturisce dal profondo nel momento in cui si prende coscienza della sua scomparsa, è l'umiltà e la partecipazione alla vita di redazione, ai problemi dei colleghi. E la sua riconoscenza per chi - lo diceva spesso - ha la pazienza di sedersi a un tavolo sindacale per rappresentare tutti".

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