Furti in appartamento: hanno usato la tecnica del falso carabiniere

L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2019 10:40
Furti in appartamento: hanno usato la tecnica del falso carabiniere

I Carabinieri della Stazione CC di Sesto Fiorentino hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre cittadini rumeni autori di due furti in abitazione perpetrati con la tecnica del “finto carabiniere”.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo fiorentino (Sost.Proc. Dott. Giacomo Pestelli), è stata avviata il 1° marzo 2019 quando un’anziana donna residente a Sesto Fiorentino contattava il 112 per riferire di essere stata derubata di tutti i propri preziosi

Le indagini permettevano di accertare che i tre malviventi, dopo essersi presentati presso l’abitazione della vittima qualificandosi come Carabinieri e indossando tute e cappellini simili a quelli istituzionali, ottenuta la fiducia dell’anziana e della sua collaboratrice domestica, riferivano di dover eseguire un controllo dei gioielli da lei conservati, attività necessaria per fermare una banda di ladri che aveva preso di mira proprio quell’abitazione. La vittima, ingannata dai modi garbati e professionali dei tre, assecondava la richiesta consegnando tutti i suoi monili.

La razzia dell’abitazione non si esauriva: difatti, mentre un malfattore intratteneva la vittima, un altro rovistava nella camera da letto della collaboratrice domestica ove asportava altri oggetti in oro. Ad un certo punto i tre, simulando di essere in contatto con una fantomatica “centrale operativa”, accedevano anche all’interno dell’abitazione del figlio della vittima, al piano superiore, in quel momento assente; lì, usando un flessibile, aprivano una cassaforte ove erano custoditi altri oggetti in oro ed assegni in bianco per poi dileguarsi nel giro di pochi minuti.I Carabinieri della Stazione di Sesto Fiorentino, a seguito della denuncia presentata dal figlio della vittima, accertavano che si trattava di una banda di professionisti che utilizzava un copione consolidato e particolarmente subdolo, che prevedeva anche la consegna dei telefoni delle vittime e il momentaneo distacco delle prese dei telefoni fissi per evitare che le persone presenti in casa comunicassero tra loro o chiamassero il 112.

Grazie ad una segnalazione fatta al numero di emergenza 112 qualche giorno prima del furto, relativa ad una Fiat Punto vecchio modello, proprio del tipo usato dai tre malviventi, che si aggirava con fare sospetto nel centro cittadino, gli operanti traevano uno spunto preziosissimo per gli approfondimenti investigativi, che si concretizzavano nell’escussione delle persone informate sui fatti e nelle individuazioni fotografiche dei soggetti da parte delle vittime: tali attività permettevano di risalire con certezza all’identità dei tre “finti carabinieri”. Le risultanze investigative prodotte venivano accolte in pieno sia dalla Procura della Repubblica di Firenze che dal GIP, che emetteva il provvedimento restrittivo, notificato questa mattina, per evitare che i tre potessero commettere ulteriori reati o rendersi irreperibili

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