Forma di governo e legge elettorale: respinte le proposte di Sinistra Italiana

Sono state rigettate dall’aula dove erano già giunte con il parere negativo della commissione Affari istituzionali. Marcheschi (Fdi): "Ci vuole il consenso per vincere, finalmente il Pd e i renziani hanno capito la lezione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2019 19:27
Forma di governo e legge elettorale: respinte le proposte di Sinistra Italiana

Firenze – Il Consiglio regionale ha detto no al cambiamento della forma di governo e della legge elettorale della Regione Toscana. A questo miravano le due proposte di legge, una statutaria e una ordinaria, presentate da Sì-Toscana a Sinistra, che l’aula consiliare ha respinto.

La commissione Affari istituzionali aveva già licenziato i testi con parere negativo, come ha ricordato in apertura di dibattito il suo presidente, Giacomo Bugliani (Pd). E’ stato il presidente del gruppo proponente, Tommaso Fattori, a illustrarle in aula.

La proposta di legge statutaria aveva l’obbiettivo di introdurre, come nel passato, l’elezione indiretta del presidente della Regione e della Giunta regionale da parte del Consiglio regionale, insieme ad un documento politico-programmatico. A tutela della stabilità di governo veniva prevista la ‘sfiducia costruttiva’, cioè l’indicazione del nuovo presidente, insieme al programma e alla Giunta, nel momento stesso in cui veniva sfiduciato il vecchio.

La proposta di legge ordinaria, ad essa collegata, introduceva un sistema elettorale con una proporzionalità tra il numero dei voti ricevuti da ciascuna forza politica e i rappresentanti nel Consiglio regionale. Le circoscrizioni elettorali coincidevano con le province, ad eccezione dell’area metropolitana fiorentina, con le sue quattro circoscrizioni. Il tentativo era quello di superare i problemi di rappresentanza territoriale registrati con il sistema attuale.

La votazione è avvenuta al termine di un lungo dibattito, che ha visto la partecipazione di tutti i gruppi politici.

Ci vuole il consenso per vincere, finalmente il Pd e i renziani hanno capito la lezione. Non è cambiando le leggi elettorali che si vincono le elezioni. Alla loro Sinistra ancora ci provano a testimonianza di quanto profonda sia la distanza fra le varie sinistre toscane. Fare una legge per non far vincere la Destra in Toscana sarebbe stato un inganno che gli elettori avrebbero smascherato” dichiara Paolo Marcheschi , Capogruppo regionale (Fdi).

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