Florence Folks Festival: dal 7 al 9 settembre in Manifattura Tabacchi

Fra tradizione e contemporaneità sarà la musica la protagonista indiscussa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 agosto 2023 19:53
Florence Folks Festival: dal 7 al 9 settembre in Manifattura Tabacchi

Firenze, 17 agosto 2023 - Il Florence Folks Festival, la “Festa Popolare Urbana” dell'Associazione La Scena Muta, torna dal 7 al 9 settembre 2023. Tra le prime anticipazioni di questa edizione spiccano il ritorno in Manifattura Tabacchi, quest'anno nei nuovi spazi della Factory all’interno dell’edificio polifunzionale B11, e la presenza di due special guests internazionali come la cantante Bia Ferreira e il producer Batida.

Fra tradizione e contemporaneità sarà la musica la protagonista indiscussa. Ampliate inoltre le attività laboratoriali grazie alla collaborazione con Fortezza Crew e Mira Studio. E poi: talk, libri, presentazioni e il ritorno della Sagra della Melanzana al “Dopolavoro Ferroviario” (davanti alla Manifattura) in collaborazione con il Ristorante Time Out.

I biglietti per gli appuntamenti principali di giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 settembre sono già online rientra fra le quindici grandi rassegne e festival dell'Estate Fiorentina del Comune di Firenze ed è curato da La Scena Muta. Sammontana è main sponsor del Festival.

Gli appuntamenti con i main guests del Festival, tra tradizione e contemporaneitàNella serata inaugurale prevista per giovedì 7 settembre spicca il concerto di Bia Ferreira: Cantante, autrice-compositrice, militante antirazzista e grande sostenitrice della comunità LGBTQIA+ in tutto il mondo, l'artista brasiliana Bia Ferreira definisce la sua musica come MMP (música de mulher preta), ovvero "musica delle donne nere".

Le sue canzoni mescolano ritmi R&B, ballate soul, afrobeat, groove reggae o padogão bahianais, I suoi brani parlano del corpo, del razzismo, dell'omofobia, della lotta per i diritti delle donne, ma soprattutto dell'amore che riesce ampiamente a trasmettere durante le sue performance live.A seguire il di set di Didje Doo: esploratore, girovago, raccoglitore di brani da tutto il mondo per mixarli in pista. Fedele al basso e all’impatto universale della musica sugli esseri umani.

Nel 2021 è entrato a far parte della famiglia Turntables On The Hudson (New York) l’etichetta di Nickodemus. (Inizio ore 22:00 - Biglietti 10 €.“Ci sono tanti tipi di musica che provengono dal Portogallo, da Lisbona, nel corso degli anni. Ma molti di questi per me sono collegati al produttore che si chiama Batida. È semplicemente di un altro livello in termini di come presenta il suo spettacolo, di come si avvicina alla sua creazione musicale, sia che faccia il dj o che si esibisca dal vivo” - parola di Gilles Peterson, uno dei massimi esperti del settore.

Dopo una dichiarazione come questa l'appuntamento con Batida, previsto per venerdì 8 settembre, è a dir poco imperdibile (Inizio ore 22:00 - Biglietti 10 €. Pedro Coquenão ossia Batida, nato a Huambo e cresciuto alla periferia di Lisbona, è un dj/producer che ha sviluppato il proprio percorso artistico in diverse direzioni la musica, danza e arti visive. E’ stato il primo artista portoghese e angolano a performare in una Boiler Room londinese.

I suoi brani e remix sono editi per diverse etichette come Soundway, Crammed, Fabric, BBE, Beating Heart, On The Corner Records o Lusafrica.Nella stessa serata Sandro Joyeux, un artista i cui concerti sono un concentrato di energia e allegria attraverso i ritmi del deserto e le strade polverose del West Africa, tra banlieues parigine e il reggae dei ghetti giamaicani, tra brani originali e rivisitazioni di classici e tradizionali africani. Canta in francese, inglese, arabo e in diversi dialetti africani come il Wolof, il Bambarà e il Susù.

Alla maniera dei Griot ammalia il pubblico attraverso i suoi suggestivi racconti di viaggio o le storie e leggende legate alle canzoni.

Chiusura con Saeed Amandjset: dj e produttore iraniano, tra i fondatori del gruppo musicale BowLand. Dopo un’adolescenza passata nell’underground di Teheran, suonando in concerti di musica Rock e Alternativa e seguendo altri compagni musicisti, si interessa alla musica elettronica e in seguito alla produzione.Nel suo Dj-set suoni provenienti dal Medio Oriente e Nord Africa si mescolano con tendenze musicali dell’Europa e delle Americhe offrendo un’atmosfera musicale unica.

Sabato 9 settembre, nella serata finale del Festival, il gradito ritorno dello scrittore Guido Catalano, di nuovo sul palco del FFF con un esilarante reading (Inizio ore 22:00 - Biglietti 10 €.

"A 17 anni ho deciso che volevo diventare una rock star. Poi ho capito che non ce la facevo e ho ripiegato su poeta professionista vivente, che c’erano più posti liberi". Nel suo nuovo libro e nel suo nuovo tour Guido Catalano torna alla poesia dopo la bellezza di sei lunghi anni con una nuova raccolta, intitolata “Smettere di fumare baciando”. La naturale conseguenza è lo “Smettere di Fumare Baciando Live Tour”. Uno spettacolo per voce sola nel quale si alternano poesie inedite e vecchi cavalli di battaglia, dove l’amore, declinato in mille sfaccettature trionfa assieme a un affastello di altre emozioni e stati d’animo, quali la malinconia, la speranza, lo stupore, la sorpresa, la nostalgia, l’ansia, il desiderio sessuale, la paura, la felicità, i gatti. (Ok, i gatti non sono un’emozione ma fanno audience).

A seguire Italians A Go-Go dj set, un format di serata nato da un’idea di Antonio Ciulla (in arte Ciulla) accompagnato da Cipo (Cecco e Cipo) e dalla loro fascinazione verso un mondo tutto italiano che, partendo dai ritmi aggressivi degli urlatori degli anni Sessanta, arriva all’indie di oggi soffermandosi in particolare su una selezione di brani anni Ottanta dal sapore italo disco. Ai Settanta le pallottole e la Carrà. Agli Ottanta il punk, Giuni Russo e la Milano da bere. Italians A Go-Go non è un’operazione nostalgia. Italians A Go-Go è la riappropriazione culturale di un’italietta che non c’è più. Contro il logorio del trash contemporaneo, Italians A Go-Go è il dj set più fresco e postmoderno che c’è.

In programma anche il concerto de La Nuova Pippolese. “Il pippolo” è il modo popolare dei fiorentini di chiamare il plettro e La Nuova Pippolese nasce proprio dalla voglia di celebrare la funzione sociale delle orchestre di mandolini diffuse nella prima metà del novecento a Firenze. Nasce all’interno dell’esperienza dell’associazione culturale La Scena Muta, dove mandolini, chitarre ed ukulele accompagnano i canti della tradizione fiorentina, e diventano gli strumenti per una riscoperta della fiorentinità e del ruolo aggregativo della musica.

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