Flashdance il musical, la magia della danza in una storia senza tempo

Tutto esaurito alla prima fiorentina. Presente in sala Tom Hedley, uno degli sceneggiatori della pellicola di culto da cui è tratto il musical

18 novembre 2018 01:30
Flashdance il musical, la magia della danza in una storia senza tempo

Per Flashdance il Musical tutto esaurito, fino all’ultimo posto dell’ultimo ordine di palchi, con spettatori di tutte le età: mamme con figlie (sicuramente ballerine in erba), giovani, coppie di mezza e oltre la mezza età. Tutti per inseguire il sogno di Alex, che poi è il sogno di tutti: dalla condizione di Cenerentola contemporanea si può uscire credendo in se stessi, e lavorando per raggiungere la propria meta. Proprio come dice la protagonista alla fine dello spettacolo “Rinunciare al proprio sogno significa morire”.

Le aspettative su questa prima assoluta a Firenze del celebre musical, ispirato alla pellicola del 1983 diretta da Adrian Lyne, sono state superate grazie alla maestria con la quale è stato adattato dalla regista Chiara Noschese.

È stato scelto un cast entusiasta e preparato, nel quale la protagonista Valeria Belleudi spicca con le sue doti di performer a tutto tondo, un vero “animale da palco”, senza per questo mettere in ombra le ottime interpretazioni degli altri diciotto artisti, incredibili e completamente presenti ai loro personaggi.

Tornano in mente le parole della Belleudi alla presentazione dello spettacolo “In teatro non ci sono le finzioni del cinema”. Sì, perché per girare il film Jennifer Beals, che interpreta Alex, ha avuto tre controfigure. In teatro no, la performance è tutta di Valeria: interpretazione, canto, e ballo: ma che ballo! Da lasciare senza fiato dopo un paio di numeri. E invece no, lei arriva al balletto finale, quello sulle note di Maniac per intendersi, con la stessa verve ed energia d’inizio spettacolo. E poi, no, neanche la secchiata d’acqua era finta…

La Belleudi resta impressa non solo per la sua immensa bravura, ma anche per una spiccata energia positiva con la quale trascina il resto del cast, in cui si fonde e che anima fino al bellissimo saluto finale, con un suo ringraziamento personale al pubblico.

Ma le sorprese non finiscono qui. In sala era presente Tom Hedley, che insieme a Robert Cary ha sceneggiato il film, venuto a Firenze per vedere la prima di questa produzione. Pur rimanendo in sala, dove era seduto in platea tra il pubblico, ha commentato il Musical dicendo che è la migliore produzione vista finora, secondo lui la più omogenea ed empatica.

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