Firenze: venerdì studenti in presidio davanti all'ufficio regionale scolastico

La mobilitazione nazionale del 22 febbraio dalle ore 9:00 in via Mannelli. Domani udienza d'appello del processo contro il "movimento fiorentino"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2019 14:52
Firenze: venerdì studenti in presidio davanti all'ufficio regionale scolastico

Il 22 febbraio gli studenti scenderanno in corteo in più di 50 città italiane per la manifestazione nazionale contro il nuovo esame di maturità e i tagli alla scuola per quattro miliardi previsti dal governo. La manifestazione, lanciata lo scorso gennaio dal Fronte della Gioventù Comunista, è stata rilanciata con un video-appello del giovane Simon Vial, presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Torino. Sono decine i video di studenti che da tutta Italia aderiscono alla protesta rispondendo all’appello partito dagli studenti di Torino.

Anche a Firenze , gli studenti hanno risposto a tale chiamata e hanno deciso di svolgere un presidio in Via Mannelli alle ore 9.00. Dopo avere partecipato ad assemblee d’istituto, è stata svolta il 15 febbraio in Piazza Santissima Annunziata un’assemblea cittadina studentesca, in cui è stata fondamentale la partecipazione da parte di studenti, per decidere di scendere in piazza contro questo governo.

“Le riforme attuate dal nuovo governo riguardo la maturità costringe ragazzi e professori a stravolgere completamente i piani del programma per adeguarli al nuovo esame di maturità, e tutto ciò a pochi mesi di distanza” dichiara Matteo Caselli, studente del Liceo Gobetti-Volta di Firenze “Trasformando di fatto, così noi studenti in vere e proprie cavie da laboratorio. Oltre questa brutta sorpresa il governo Lega-5 Stelle decide di tagliare nel 2019 ulteriori 4 miliardi all’istruzione pubblica in un paese tra gli ultimi al mondo per tale spesa (152° su 157), che si regge sempre di più sui contributi volontari estorti alle famiglie. Tutto questo mentre le nostre scuole rischiano di caderci in testa ogni giorno, con strutture non a norma e fatiscenti”.

Con la sentenza di primo grado per il processo contro il movimento fiorentino i giudici hanno condannato 67 persone a pene tra i 6 mesi e i 2 anni. L’inchiesta, iniziata nel 2009 a partire dalle mobilitazioni studentesche e ben presto allargatasi ad altri ambiti e alla maggior parte delle realtà militanti del territorio fiorentino, è stata costruita attorno alla presunta esistenza di un’associazione a delinquere. Prima il 4 maggio e poi il 13 giungo 2011 furono emesse 35 misure cautelari con un arresto in carcere, altri ai domiciliari e obblighi di firma. In primo grado è caduta l’accusa di associazione a delinquere e i giudici hanno assolto i giovani imputati per questo reato.

I reati su cui sono state emesse le condanne riguardano fatti di piazza e avvenimenti specifici. I giudici partivano dalle richieste del PM Coletta per un totale di quasi 72 anni di carcere. ma vengono sanzionati duramente episodi come la contestazione a Daniela Santanchè all’Università di Novoli e le manifestazioni di solidarietà successive ai primi arresti del 4 maggio che criticavano le decisioni dei magistrati.

Il 19 febbraio al Tribunale di Firenze ci sarà l’udienza in cui i giudici della corte d’appello torneranno ad esprimersi, tra gli altri, anche sull’accusa di associazione a delinquere in virtù del ricorso presentato dal PM.

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