Firenze stanga i turisti: a 10 anni, 10 Euro solo per entrare in città

"Un bambino di 10 anni deve pagare quasi 10 euro di tassa per visitare Firenze con la propria scuola"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2016 16:35
Firenze stanga i turisti: a 10 anni, 10 Euro solo per entrare in città

Le tariffe più alte d'Italia, ma più pagano i turisti meno pagano i fiorentini, lo dice anche il Bilancio. E' la Tassa di Soggiorno che salva il fiorentino dallo stress..Il Caipet – Coordinamento delle Associazioni delle imprese esercenti Associazioni delle imprese esercenti servizi di trasporto turistico con autobus ANAV, Confartigianato, ConfcooperativeFederlavoro e servizi, Fita-Cna, Legacoop Servizi - esprime ferma contrarietà all’aumento delle tariffe di accesso dei bus turistici alla città di Firenze deliberato dall’amministrazione comunale a partire dal prossimo 1° marzo.

“Un bambino di 10 anni deve pagare quasi 10 euro di tassa per visitare Firenze con la propria scuola, per le nostre aziende si tratta di una TASC, una vera e propria tassa sulla cultura” questa la denuncia di Nicola Biscotti, coordinatore del Caipet, che annuncia di aver scritto anche ai Ministri del Turismo e dell’Istruzione, Franceschini e Giannini, per segnalare la gravità della situazione. “Sorprende – scrive Biscotti - che, in un momento in cui il Governo ed il Dicastero del Turismo sono fortemente impegnati nel rilancio dell’offerta turistica, quale strumento di crescita sia economica che culturale del Paese, singole Amministrazioni comunali – per mere esigenze di cassa – persistono nell’applicare anacronistiche imposizioni che scoraggiano i flussi turistici”.

Le tariffe di accesso dei bus alla città di Firenze sono già tra le più elevate d’Italia e si sommano all’imposta di soggiorno. Per Biscotti è impensabile un ulteriore aumento, per di più con così breve preavviso, dato che le aziende hanno già definito i pacchetti-viaggio per tutto il 2016. Da qui la richiesta del Caipet all’amministrazione comunale di “un immediato cambio di rotta anche per salvaguardare i livelli occupazionali”.

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