Firenze in Vendita: tocca al Gerini-Michelucci ai Ciompi

​A scatenare nuovamente le polemiche la delibera per l’alienazione di Palazzo Gerini in via Michelangelo Buonarroti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2015 13:36
Firenze in Vendita: tocca al Gerini-Michelucci ai Ciompi

Qualche perplessità è sorta sulla vicinanza del Palazzo alla nuova piazza dei Ciompi che a breve dovrebbe vedere avviata la riqualificazione, nelle settimane scorse anche l'ipotesi di trasferire gli stand dell'antiquariato proprio all'interno del giardino pubblico adiacente all'immobile venduto.L'edificio ospita oggi la sede dell'Istituto nazionale di documentazione per l'innovazione e la ricerca educativa INDIRE, ex-ANSAS che resterà affittuario per 11 anni a decorrere dal 2012. Il Museo Didattico Nazionale è la biblioteca di documentazione pedagogica con accesso in via Michelangelo Buonarroti 10 a Firenze, gli arredi interni del 1941 sono di Giovanni Michelucci in alcuni casi si tratta di materiale pregiato come noce e ciliegio.

I mobili scampati all'Alluvione del 1966, solo quelli che si trovavano al piano terra, sono stati trasferiti in parte alla Fondazione Michelucci a Fiesole.Il complesso è circondato dai giardini pubblici, sia su lato piazza dei Ciompi che su via dell'Agnolo.

"Palazzo Gerini venduto dal Comune di Firenze a 5 milioni di Euro per un immobile di circa 2500 metri quadrati in pieno centro storico. Una svendita per fare cassa” così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra in Palazzo Vecchio, commenta l'alienazione dell'immobile di proprietà comunale.  “Impossibile non capire - spiega Grassi - che dietro a questa operazione c'è una sofferenza di bilancio importante. Basti pensare che solo due anni fa è stato affittato ad un soggetto pubblico per i propri uffici.

E ora venduto a una cifra ridicola”. "La difficoltà economica del venditore, in questo caso del Comune di Firenze, è palese - prosegue Grassi - non accettiamo questa logica, che arrivati alla fine dell'anno, si mettano in atto le svendite del patrimonio pubblico. E' un copione già visto. Ogni anno arriva la Cassa depositi a salvare i bilanci dei Comuni – conclude il consigliere – e se negli anni passati i fondi servivano per finanziare le opere rimaste al palo durante tutto l'anno, ora i fondi che arriveranno serviranno per riempire le vuote casse del Comune”.

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