Firenze: i migranti arrivati in via dè Bosis

Stella (FI): "Firenze non ne può più. Chiedo incontro a sindaco e prefetto". Sgombero a Prato: la messa in sicurezza e la bonifica a carico dei proprietari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 settembre 2016 22:06
Firenze: i migranti arrivati in via dè Bosis

Firenze, 5 settembre 2016- Oggi in via dè Bosis dove sono stati alloggiati alcuni richiedenti asilo, come annunciato nei giorni scorsi.

"Il sindaco e il prefetto, ai quali chiedo un incontro urgente, fermino l'ennesimo arrivo di migranti a Firenze, questa volta in via De Bosis, dove qualche decina di stranieri sarà ospitata in un centro situato accanto a un asilo, e in un quartiere già pieno di problemi. Le proteste dei residenti sono sacrosante, non è più possibile andare avanti così, alla cieca, senza tenere conto delle conseguenze sociali ed economiche dell'immigrazione". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, coordinatore fiorentino di Forza Italia. "In Italia, come in Toscana, gli immigrati aumentano a dismisura – sottolinea -.

Al 30 agosto sono 10.667 i migranti accolti nell'ultimo anno nella nostra regione (senza tener conto dei clandestini), ma ne verranno ospitati a breve altri 1.378, che porterebbe così il totale degli accolti a 12.045, per un costo annuale a carico dei cittadini di oltre 153 milioni di euro all'anno, cioè 300 miliardi delle vecchie lire". "Sono spese astronomiche - accusa Stella - tanto più gravi in un momento di forte crisi economica come l'attuale, con il Paese fermo a livello occupazionale e produttivo (come certificano i dati Istat).

Per ogni immigrato vengono spesi 35 euro al giorno: significa, in Toscana, 421.575 euro giornalieri, 12.647.250 euro al mese, e dunque 153.874.875 euro all'anno. Sono politiche fallimentari, costose e ingiuste verso gli italiani e i toscani: secondo recenti stime solo il 2-3 per cento dei migranti sono profughi. E' assurdo mantenerli con i soldi pubblici, senza prospettive: aiutiamo piuttosto gli italiani in difficoltà, gli anziani, i giovani, gli imprenditori e i commercianti".

Il Responsabile di CasaPound Firenze ha effettuato un sopralluogo: "Trovo gravissimo il comportamento della giunta comunale e dell'Assessore Funaro - dichiara Saverio Di Giulio- nonostante conoscessero perfettamente le preoccupazioni e la contrarietà dei residenti per l'eventuale apertura di questo centro di accoglienza improvvisato. Ma non solo hanno proceduto ugualmente all'inserimento dei richiedenti asilo bensì, addirittura, lo hanno fatto anche di nascosto, senza preavviso, facendo cadere sulle spalle dei cittadini questa decisione unilaterale, fregandosene dell'esposto sottoscritto ed inoltrato dagli abitanti del quartiere proprio ai loro uffici neanche trenta giorni fa". "Ed è anche gravissimo - conclude il Responsabile di CP Firenze - che il Pd abbia mentito alla cittadinanza un mese fa, dicendo che i richiedenti asilo sarebbero stati dei minori con l'unico scopo di tentare di placare la rabbia dei cittadini di Peretola, già esasperati dalle condizioni di invivibilità della zona data da criminalità e degrado.

Quando si impongono certe scelte ad un territorio, un amministratore deve farlo mettendoci la faccia e non raccontando bugie attraverso comunicati stampa senza degnarsi di presentarsi di fronte ai propri concittadini. Io in via dè Bosis c'ero un mese fa, c'ero oggi e sono pronto a tornarci ogni giorno anche con proteste eclatanti. Non accetto di vedere Firenze sottratta ai fiorentini per gli interessi di qualche cooperativa rossa che lucra sul business dell'immigrazione".

Dopo lo sgombero da parte della Polizia Municipale di Prato, sabato scorso, e la messa in sicurezza dell'edificio occupato abusivamente da extracomunitari irregolari e senza fissa dimora, la proprietà dell'immobile, una ditta edile, dovrà adesso provvedere a proprie spese entro 15 giorni a recintare l'area per impedire nuovi accessi e a vigilare affinchè le barriere non vengano nuovamente rimosse. Lo stabilisce l'ordinanza sindacale emessa dal sindaco Matteo Biffoni, che oltre a disporre lo sgombero già effettuato, dà precise indicazioni ai proprietari per evitare che nuovamente l'edificio diventi luogo di bivacco notturno.

In particolare la ditta dovrà provvedere entro appunto 15 giorni dal provvedimento a delimitare la proprietà in modo più sicuro e a "adottare ogni più opportuna misura idonea ad impedire l'accesso a terzi dagli ingressi e dalle finestre". Dovrà inoltre, sempre a proprie spese, pulire e bonificare l'area e vigilare costantemente, anche attraverso strumentazioni tecnlogiche o vigilanza privata, affinchè le opere e le cautele realizzate non vengano rimosse o violate, provvedendo comunque al loro ripristino e ad informare il Comando di Polizia Municipale.

In caso di inottemperanza o di inadeguata osservanza delle prescrizioni, saranno gli uffici comunali competenti a provvedere alle azioni necessarie per la messa in sicurezza dei luoghi, senza ulteriore avviso e con addebito alla proprietà delle spese sostenute, fatta salva l'applicazione di eventuali sanzioni che dovessero essere ravvisate. Non è la prima volta infatti che le opere vengono rimosse ed avvengono nuove occupazioni irregolari. L’edificio, già di proprietà di cittadini cinesi, è stato dichiarato inagibile dal 22/02/2011 dopo ripetuti interventi da parte della Squadra Interforze e in data 24/10/2014 ne fu ordinato il suo sgombero.

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