Firenze dice addio alla plastica

La Regione Toscana ha vietato da quest’anno l’uso della plastica usa e getta.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 ottobre 2019 06:00
Firenze dice addio alla plastica

Firenze ha da tempo concentrato la propria attenzione sul problema della plastica e del suo riciclo. La recente opera dell’artista Edoardo Malagigi, il Capodoglio Giovanni, è un manifesto perfetto del desiderio della regione Toscana di eliminare del tutto la plastica dalla vita dei suoi cittadini.

Sia che si condivida una visione più pessimista del futuro, sia che si scelga di optare per una scuola di pensiero più positiva, sul tema dell' emergenza ambientale non si può non tenere conto della posizione dell’Unione Europea. Con le recenti direttive, infatti, l’UE ha manifestato l’intenzione di eliminare fin dove possibile l’acquisto e l’uso della plastica per il packaging e favorire quello della plastica riciclata.

Rifiuti nel Mediterraneo

È stato calcolato che ogni minuto più di 33 mila bottigliette di plastica finiscono nel Mediterraneo. Per quel che riguarda l’Italia, i dati dimostrano che produce 4 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui l’80% proviene dall’industria degli imballaggi.

Il WWF, che insieme ad altri enti si occupa della cura e del controllo di questi aspetti, parla ormai del Mediterraneo come “di una enorme pattumiera marina” creando grandi problemi all’equilibrio ambientale e mettendo a rischio tutta la fauna.

Firenze plastic free

A Firenze, che ha adottato e sta cercando di confermare un modello di città plastic free, è stata esposta nei giorni passati, e resterà lì fino al 6 ottobre, l’opera “capodoglio Giovanni” del maestro Edoardo Malagigi, che è visitabile presso l’ Orto Botanico (via Pier Antonio Micheli, 3) dal martedì alla domenica, ingresso dalle 10 alle 18.30.

Quest’opera è una dimostrazione di come la plastica sia entrata nelle nostre vite fino ad avere un impatto enorme, quasi difficile da contenere, visto che il Capodoglio, dal color argento, è creato sulla base dell’unione di 4500 contenitori di plastica, carta e alluminio.

L’idea dell’artista è stata quella di riassemblarli per dar vita ad un’opera di ben 12 metri che simboleggia la condizione dalla fauna marina in questo periodo di crisi ambientale. Il risultato è un’opera con un forte impatto estetico ed emotivo per chi lo osserva, che può toccare con mano la grandezza e l’ampiezza del problema nella nostra attualità.

Questo Capodoglio, va specificato, non è un’opera di fantasia, la sua immagine si basa su una creatura esistente, avvistata dai ricercatori dell’Istituto Tethis nel 2016 a Bordighera, mentre cercava calamari mesopelagici, di cui i capodogli maschi vanno ghiotti.

Toscana e Firenze: il futuro necessario

Non si ferma qui ovviamente il lavoro proposto e imposto dalla Regione Toscana, che ha vietato da quest’anno l’uso della plastica. Gli imprenditori, non solo del luogo, stanno già facendo sentire forte la loro voce allo Stato, invocando un credito d’imposta sulla plastica riciclata.

Tutte le rivoluzioni, per quanto necessarie e positive, hanno bisogno di tempo per essere comprese e annesse alla vita di tutti i giorni, ci sarà da lavorare soprattutto sull’aspetto economico della faccenda.Ma sono già tante le opportunità alternative presenti, si può scegliere di usare sacchetti di stoffa, come i prodotti del sito sacchettiditessuto.it

Questo è sicuramente il futuro, visto che i sacchetti di stoffa, come ad esempio le buste della spesa di tessuto che si vedono spesso in giro, hanno un impatto inquinante paragonato a zero. Sono di durata di gran lunga superiore a quella della plastica e possono essere usati praticamente all’infinito.

Non si limita alla spesa il raggio d’azione dei sacchetti di tessuto, anzi, possono tornare utili in diversi contesti, come quello cosmetico, visto che si possono usare a mo' di trousse da viaggio.

I sacchetti di tessuto sono una realtà da tenere in grande considerazione, poiché il nostro domani, per quello che riguarda il mondo del packaging e dell’eco-sostenibilità è tutto racchiuso lì.

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