Firenze d'agosto, per chi rimane in città

Neppure 'Caronte' frena il Commercio al dettaglio. Gli esercenti "sentinelle" del territorio. Anpas Toscana, carenza di sangue: appello ai 28mila volontari. Toscana: sono cinque le località dove l'estate costa di più

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 agosto 2015 15:46
Firenze d'agosto, per chi rimane in città

Anche quest'anno Confesercenti, in collaborazione con la Città Metropolitana di Firenze, rilancia l'iniziativa "Agosto Io ci sono!", giunta ormai alla nona edizione. Confesercenti Firenze ha provveduto, nelle scorse settimane, ad inviare un questionario alle attività del settore "food" in modo da raccogliere, per tempo, sul territorio, le indicazioni su aperture e chiusure nel mese di agosto 2015. I dati stanno giungendo in questi giorni e il primo elenco delle attività aderenti sarà consultabile a partire da venerdì 31 luglio sul sito (e profili social) di Confesercenti Firenze, su quello della Città Metropolitana. L'iniziativa della Confesercenti, che evidenzia il servizio capillare e diffuso che il commercio di vicinato riesce a svolgere, conferma come il commercio tradizionale, in sede fissa e su area pubblica, sia essenziale e necessario per la vivibilità delle città. Secondo le stime Confesercenti quest'anno, nonostante il clima torrido, si potrà registrare in città un numero significativo di attività sempre aperte, tanto da potersi configurare un sistema distributivo senza chiusure vicino al 65% delle attività, se comprendiamo gli esercizi di somministrazione e l'offerta food che giunge dagli oltre 100 mercati rionali/settimanali (a Firenze città anche i mercati coperti di S.

Lorenzo e S.Ambrogio). Se questo dato venisse confermato, potremo senz'altro parlare di una vera e propria inversione di tendenza, sempre più consolidata, rispetto alla città "chiusa per ferie" a cui si assisteva tranquillamente fino a qualche anno fa.

Non si ferma l'emergenza sangue. E se luglio è stato complicato, il rischio è che anche d'agosto si abbiano le stesse difficoltà. Per questo è necessario stare molto attenti, perché in sala operatoria c'è carenza e il sistema regionale della donazione sta facendo gli straordinari per garantire apporto di sangue nei centri trasfusionali della Toscana. Anche le Pubbliche Assistenze toscane sono mobilitate. In questi giorni tutti i 28mila volontari Anpas toscana hanno ricevuto un volantino promozionale sulla donazione del sangue.

Lo stesso documento è stato inviato nelle sedi, in modo che sia affisso alla porta d'ingresso e in bacheca con la preghiera di divulgarlo il più possibile. “Da diversi mesi – si legge nel volantino – si sta accentuando il bisogno di sangue e di emocomponenti in genere (plasma, ecc.) da parte del sistema sanitario toscano. È quindi necessario una presa di coscienza del problema da parte di tutti e, in primo luogo, dei nostri volontari, che fra le molteplici attività solidaristiche che svolgono con la ormai collaudata e dimostrata generosità, possono contribuire all’autosufficienza del sistema trasfusionale toscano”. Il referente delle Pubbliche Assistenze Toscane per la donazione del sangue, Patrizio Ugolini, ha lanciato un appello alla donazione, e una richiesta alle istituzioni regionali: rivedere un sistema che sta creando non pochi problemi tra i donatori.

L'appello è rivolto ai volontari affinché facciano la propria parte: la carenza è tale da indurre il sistema sanitario ad approvvigionarsi per sangue ed emoderivati da fuori Regione. “Occorre programmare e prenotare le donazioni – ha detto Ugolini – in modo da avere una previsione efficace per il fabbisogno sanitario. Le motivazioni della difficoltà attuale sono il caldo, le ferie di molti, ma anche una serie di normative che hanno reso più arduo il percorso della donazione. Tutte queste cose insieme hanno fatto sì che si creassero delle falle”. I donatori possono pianificare la raccolta, prenotando il giorno a loro più comodo attraverso lo specifico software informatizzato del Sistema Trasfusionale toscano tramite le pubbliche assistenze a cui sono iscritti.

“È chiaro – ha concluso Ugolini – che continueremo a mobilitare i nostri donatori in ogni associazione. L'obiettivo è promuovere raccolte per tutta l'estate in modo da garantire, insieme agli altri movimenti di donazione, sangue per tutta l'attività chirurgica, di emergenza o programmata”.

Per chi non bada a spese Casevacanza.it ha analizzato i prezzi medi per notte richiesti ad agosto nelle città turistiche italiane, scoprendo che in cima alla classifica delle destinazioni più costose non vi vi è una località di mare, ma una montana: a Cortina d’Ampezzo (BL) l’affitto di una casa vacanza costa, in media, 240 euro a notte. Delle venti località che sono risultate più costose per gli affitti turistici, ben cinque si trovano in Toscana: a dominare la classifica della regione è Marina di Pietrasanta dove il prezzo medio richiesto a notte è di 150 euro. Non potevano mancare Forte dei Marmi e Monte Argentario (123 euro); agli ultimi posti troviamo anche Castiglione della Pescaia e Capalbio (115 euro).

Un altro tutto esaurito quello previsto per la vacanza in agriturismo nel periodo estivo. Dopo il boom di presenze registrate già nella passata stagione, anche per l’estate 2015 le previsioni fanno parlare di un +3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso quando già si era registrata una crescita. E’ quanto emerge da una prima analisi dell’Osservatorio dell’agriturismo di AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale (Arezzo Fiere dal 13-15 novembre 2015), sulle tendenze delle prenotazioni in Italia per questa estate.

Il numero degli agrituristi, affiancati ormai da un pubblico sempre più vasto di vacanzieri generici, cresce di pari passo con la qualità dell’offerta dell’agriturismo italiano. «Un numero sempre più importante di turisti sceglie questa sistemazione per la propria vacanza in Italia – spiega il Presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Andrea Boldi – complice sicuramente il livello qualitativo dell’offerta che è cresciuta e che permette anche un pubblico prima restio a questo tipo di sistemazione a scegliere la campagna come base per i propri spostamenti estivi». Tra le novità della scelta 2015, le mete di mare.

Non basta più l’albergo, ma sono sempre di più i turisti marittimi che preferiscono una sistemazione nei pressi delle località di mare, ma comunque restando in una dimensione rurale, grazie soprattutto al grado di attività collaterali presentate da questo genere di strutture. Col segno più naturalmente anche le strutture più vicine alle città d’arte quindi quelle tradizionali della Toscana, dell’Umbria, delle Marche, del Veneto. In particolare la preferenza degli agrituristi andrà verso le province toscane legate al mare (quella di Grosseto con la zona dell’Argentario), ma anche Siena (zona Chianti) e Livorno (fascia costiera).

Ancora mare con le masserie in Puglia, il Salento e il Gargano in particolare. Quanto alle città d’arte buona l’affluenza prevista in Umbria nella provincia di Perugia (zona Perugia-Assisi). Nella top ten delle preferenze, in evidenza anche le località di montagna, con gli “agritur” del Trentino e della Valtellina in testa. In crescita la richiesta di Sicilia e Lombardia due regioni che negli ultimi anni hanno puntato molto sullo sviluppo dell’offerta agrituristica.Saranno soprattutto gli stranieri a scegliere l’agriturismo.

Secondo l’Osservatorio di AgrieTour infatti, si sposteranno in Italia scegliendo la soluzione della campagna il 25% di turisti d’Oltralpe e tra questi prevalenza dei giovani (55%) con età compresa tra i 18 e i 35 anni, grazie a un notevole miglioramento del settore, che e' in grado di offrire servizi diversificati tra loro che attirano non solo gli amanti della buona cucina e della serenità, ma anche escursionisti, nostalgici delle antiche tradizioni, sportivi, creativi e amanti dell'avventura. Anche per questa estate il turista sceglierà l’agriturismo per degustare la cucina e immergersi nella natura (38%), a seguire (16%) preferisce un’azienda dove provare un po’ tutte le peculiarità di questo tipo di vacanza: natura, enogastronomia, relax e attività dentro e fuori l’agriturismo.

Seguono a distanza le preferenze per una vacanza incentrata sull’attività dentro e fuori l’azienda. Se gli agrituristi italiani propendono per una vacanza all’insegna del mangiar sano (84%) e del risparmio (91%), gli agrituristi stranieri cercano nella vacanza in agriturismo la tranquillità (84%) e l’attenzione all’ambiente (79%). Varia anche il tipo di compagnia scelta per la vacanza in agriturismo: se nel 2009 si sceglieva principalmente il proprio partner (57% contro 50%), oggi si preferisce soggiornare in agriturismo con tutta la famiglia, bambini compresi (54% contro 48%).

Le famiglie scelgono l’agriturismo per rilassarsi e degustare la cucina ma allo stesso tempo visitare attrazioni naturalistiche o storiche nei dintorni (36%) e fare attività nell’azienda (20% contro il 16% della media). «Ormai il settore dell’agriturismo non può che calibrare al meglio la propria offerta affiancandosi tranquillamente a quella delle tradizionali strutture ricettive – dice il direttore scientifico di AgrieTour,Carlo Hausmann – e del resto è il dato che possiamo cogliere dall’esperienza di AgrieTour, dove attraverso i master sono sempre di più gli operatori che vogliono specializzarsi nella multifunzionalità offerta da questo genere di struttura». In Italia a oggi sono presenti oltre 20 mila agriturismi per un fatturato annuo che supera il miliardo di euro.

Il 45,1% di questi si trova nel Nord del Paese, il 34,4% nel Centro e il restante 20,5% nel Mezzogiorno. In particolare, nelle regioni settentrionali e nel Mezzogiorno si concentra la percentuale più alta delle aziende con ristorazione (rispettivamente il 44,8% e il 32,1% del totale), mentre nell’Italia centrale è presente il 59,1% degli agriturismi con degustazione. La Toscana resta la regione leader del settore con 4.074 aziende agrituristiche, seguita dal Trentino Alto-Adige con i suoi 3.229 agriturismi e dal Veneto (1.222), quarto posto per la Lombardia (1.132 aziende) e quinto per l' Umbria (1.052).

Molto buone anche le cifre del Sud: la Calabria conta 466 strutture e la Sicilia 457.

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