Fine vita: la legge toscana resta applicabile

Associazione Luca Coscioni: "Nel 2026 ripresentiamo la legge Liberi Subito in tutte le Regioni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 Dicembre 2025 14:27
Fine vita: la legge toscana resta applicabile

La sentenza della Corte costituzionale chiarisce un punto fondamentale: la legge della Toscana sul fine vita resta applicabile. La Consulta ha riconosciuto la legittimità complessiva, confermando che la Toscana ha agito correttamente per organizzare, attraverso la sanità pubblica, l’accesso a un diritto costituzionalmente garantito. Le indicazioni della Corte riguardano alcuni profili procedurali da correggere, ma non mettono in discussione l’impianto e il senso della scelta fatta.

«Questa sentenza smentisce chi come la destra, in questi mesi, ha sostenuto che la Toscana avesse sbagliato o forzato la Costituzione», dichiara Antonio Mazzeo, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana e presidente dell’Assemblea legislativa nella scorsa legislatura, quando la legge fu approvata. «La Corte dice chiaramente che la Regione non ha agito fuori dal perimetro delle proprie competenze e che l’intervento sul piano organizzativo era legittimo».

Mazzeo sottolinea la disponibilità della Regione a dare seguito alle indicazioni della Consulta: «Come abbiamo sempre detto, recepiremo le indicazioni della Corte, valutando le eventuali modifiche che possono migliorare la norma. Lo faremo con serietà e rispetto istituzionale, senza arretrare sul principio che ci ha guidato: rendere concreti diritti già riconosciuti».

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Il nodo politico, però, resta tutto aperto. «Questa sentenza rende ancora più evidente una cosa: serve una legge nazionale sul fine vita. Una legge che garantisca uguaglianza, certezze e tutele su tutto il territorio nazionale».

«Ma deve essere chiaro – conclude Mazzeo – che quella legge non può rappresentare un passo indietro rispetto ai diritti già riconosciuti dalla Corte costituzionale. La Toscana ha fatto la sua parte. Ora tocca al Parlamento assumersi fino in fondo la propria responsabilità».

Le Regioni possono legiferare sul fine vita senza modificare le condizioni già stabilite dalla Corte costituzionale per l’accesso alla morte volontaria: questo ha ora deciso la stessa Corte costituzionale sulla nostra legge ‘Liberi Subito’ approvata in Toscana e Sardegna, smentendo totalmente la Regione Lombardia e la Regione Piemonte che si erano rifiutate di discutere la legge, dichiarandola abusivamente incostituzionale. Nel 2026 ripresenteremo 'Liberi Subito' in tutte le Regioni, a partire proprio dalla Lombardia e dal Piemonte, apportando le modifiche richieste dalla Corte e confermando il pieno coinvolgimento del Servizio sanitario, che il Governo vorrebbe abrogare con la proposta di legge in discussione in Parlamento” dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretaria nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

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