Fattori (Sì): “Chiudere subito l'inceneritore di Scarlino"

Il consigliere regionale: “Oltre ai tribunali si è già espresso il Consiglio regionale. Grave che la Giunta non abbia fermato il nuovo procedimento autorizzativo, daremo battaglia”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2019 15:36
Fattori (Sì): “Chiudere subito l'inceneritore di Scarlino

“La Sentenza del tribunale di Grosseto sull’inceneritore di Scarlino è nettissima e impone di fermarne l’attività per via dei potenziali danni sanitari alla popolazione. Questo è l’ennesimo caso di un impianto che ha ricevuto il via libera da parte dagli uffici pubblici regionali e locali, apparentemente ben monitorato, ma che in realtà è una vera e propria bomba che mette in pericolo la salute dei cittadini e l’ambiente”, commenta Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra.

“La scelta dell’incenerimento è sempre la peggiore tra le soluzioni possibili perché non chiude affatto il ciclo dei rifiuti ma anzi trasforma l’atmosfera in una discarica avvelenata priva di confini. Nel caso di Scarlino si tratta anche di una scelta tecnologicamente pericolosa e sicuramente meno razionale ed economica delle alternative di tipo circolare. Le così dette ‘fabbriche dei materiali’ finalizzate al recupero di materie dai rifiuti danno molta più occupazione e reddito dell’incenerimento. E’ questa la nuova filiera da costruire, le cui basi e precondizioni sono la raccolta porta a porta e la tariffa puntuale”, prosegue Fattori.

“Siamo felici per questa sentenza e allo stesso tempo siamo preoccupatissimi perché è stata avviata in Regione la sesta procedura per rilasciare ai gestori una nuova autorizzazione all’esercizio degli stessi identici impianti caduti sotto la scure dei tribunali. Questa è una beffa assoluta - sottolinea Fattori - dato che stiamo parlando di impianti dichiarati fuori legge dal massimo organo della Giustizia Amministrativa, con sentenza inappellabile, ed ora anche dal Tribunale civile di Grosseto.”

“Si tratta di impianti che sono fuori legge dal 2005, come è scritto nella Sentenza del Consiglio di Stato e nell’ultima Sentenza del Tribunale di Grosseto, perché non hanno mai rispettato le caratteristiche strutturali previste dalla normativa nazionale per abbattere le diossine in uscita dalla combustione. Insomma, le dimensioni fisiche in altezza della camere di post-combustione non sono a norma di legge, come già chiarito dalla Consulenza tecnica del CNR-Istituto per la Ricerca della Combustione, acquisita a suo tempo dalla Regione Toscana, e dalle Osservazioni presentate dalle Associazioni ambientaliste”.“Il Consiglio regionale oltretutto si era già espresso chiaramente sei mesi fa, votando unanimemente una mozione che avevamo definito in accordo con i comitati, in cui impegnavamo la Giunta a prendere atto della Sentenza del Consiglio di Stato e della CTU depositata presso il Tribunale di Grosseto, non avviando un nuovo procedimento autorizzativo per l’inceneritore”, continua Fattori.“E’ adesso inconcepibile che la Giunta non tenga conto di quell’indirizzo dell’assemblea elettiva e che, come se nulla fosse, la Regione chieda al gestore nuovi scritti, nuovi chiarimenti e integrazioni verbali per rilasciare agli stessi impianti una sesta autorizzazione.

Questa procedura ai medesimi impianti va annullata immediatamente. Per questo il 4 dicembre abbiamo presentato per primi in Consiglio un atto con cui chiediamo che sia subito fermata la procedura di VIA e altri gruppi consiliari, in questi giorni, stanno seguendo con atti analoghi. Continueremo a dare battaglia finché l’inceneritore non sarà chiuso, programmando, al suo posto, impianti per il recupero di materia dai rifuti differenziati, in un’ottica di economia circolare”, conclude Fattori.

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