Ex convento di Sant'Orsola: rinasce con 31,5 milioni di euro

Metrocittà Firenze approva progetto di Artea. Il sindaco Nardella: "Saniamo una ferita. E' più che una scommessa sul futuro". Gandola (centrodestra): "Adesso si vada avanti spediti e si crei il Memoriale per i Martiri delle Foibe"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2020 15:20
Ex convento di Sant'Orsola: rinasce con 31,5 milioni di euro

"Siamo lieti di dare una notizia importante per l'ex convento di Sant'Orsola - dichiara il Sindaco Dario Nardella - con l'approvazione dell'atto per la sua valorizzazione e gestione facciamo un grande passo in avanti per restituire al mondo uno spazio ferito di Firenze. Accogliere il progetto di Artea con un investimento complessivo previsto di euro 31.500.000,00 è dare seguito a una volontà tenace che ci ha sempre accompagnato lungo questi anni perché nulla fosse lasciato intentato, tanto da investire risorse proprie della Metrocittà per riqualificare e mettere in sicurezza gli spazi.

E' più che una scommessa sul futuro".Il Consiglio della Città Metropolitana di Firenze, su proposta di Monica Marini, consigliera della Metrocittà delegata al Patrimonio, ha approvato l'atto per la concessione in uso di valorizzazione e gestione dell'immobile posto nella zona di San Lorenzo, nel cuore di Firenze: "E' una grande svolta", ha detto Marini presentando la delibera in Consiglio. Nardella e Marini hanno ringraziato gli Uffici della Direzione Patrimonio della Metrocittà, spiegando che sarà monitorato ogni passaggio.Il complesso dell'ex Convento di Sant'Orsola- Manifattura Tabacchi è stato acquisito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze "per soddisfare, tra l'altro, le finalità sociali e di carattere didattico-formativo, con la destinazione del compendio a immobile di interesse pubblico".Fin dall'acquisto, la Provincia si era attivata per il recupero, consolidamento e riorganizzazione funzionale del Complesso e per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie sostenere l'intervento.Anche la Città metropolitana ha tentato con lo strumento della concessione di valorizzazione, di selezionare operatori privati interessati al recupero del Complesso, stante l'impossibilità di far gravare sul bilancio dell'ente gli ingenti costi necessari per il suo recupero e per l'impossibilità di provvedere ad una gestione diretta dello stesso, stante la eterogeneità delle funzioni insediabili atte a remunerare l'investimento fatto.Il Complesso è sottoposto a Vincolo Architettonico - Monumentale ed è inoltre interessato dal Vincolo Archeologico, ex D.

Lgs n. 42/04, quale area soggetta a tutela e valorizzazione archeologica.Dopo il risultato infruttuoso delle procedure, di project financing, aperte e negoziate, espletate negli anni dal 2011 al 2016 per l'affidamento a privati della concessione di valorizzazione del Complesso, nel 2018 il Consiglio metropolitano dava mandato alla Direzione Patrimonio di avviare una procedura volta all'individuazione di un operatore economico interessato all'affidamento in concessione di valorizzazione del Complesso di Sant'Orsola, con cui avviare una trattativa privata, ma anche questa procedura andava deserta.L'Amministrazione aveva già avviato i lavori di rifacimento delle coperture del Complesso e la progettazione di quello delle facciate e quindi dichiarava di voler proseguire negli interventi programmati, pur rimanendo disponibile ad avviare una trattativa privata e diretta per l'affidamento in concessione di valorizzazione del Complesso con chiunque presentasse una proposta conforme agli indirizzi e requisiti già dettati.In data 28 gennaio 2020 è stata presentata da parte da Artea, Società francese una proposta, che è stata valutata positivamente dalla Commissione tecnica nominata dalla Direzione Patrimonio.L'investimento complessivo previsto è di euro 31.500.000,00 e Artea ha presentato l'attestazione della disponibilità di liquidità di risorse proprie pari ad un terzo dell'investimento proposto, come previsto dall'Avviso pubblicato nell'anno 2018.La proposta presentata dalla Soc.

Artea prevede:funzioni prevalenti destinate alla formazione ed allo sviluppo culturale per (scuole, centro di formazione e avviamento alla professione, ludoteca, museo, ateliers d'artist, area tempo libero ed area eventi) ;funzioni complementari (negozi, bar/ristorante e foresteria),.Il cronoprogramma prevede, dopo presentazione e approvazione progetti, l'inizio dei lavori e la fine degli stessi rispettivamente 30 mesi e la loro realizzazione in 4 lotti.Il canone annuo di concessione offerto è euro 125.000,00.La durata della concessione è per il tempo massimo consentito di anni 50.La Soprintendenza, visionata la proposta presentata da Artea, ha rilasciato l'autorizzazione alla concessione.Artea presterà la cauzione di euro 3.150.000,00 a garanzia di tutti gli obblighi assunti.Considerato che la valorizzazione del Complesso di Sant'Orsola ha quale obiettivo essenziale quello di promuoverne la conoscenza come patrimonio culturale e assicurarne le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica, ma nello stesso tempo rendendo il Complesso un elemento di "attrazione" del territorio, può rappresentare un volano economico e qualificante l'amministrazione si impegna a promuovere e agevolare la visibilità del Complesso e a promuovere un programma di riqualificazione dell'ambiente circostante, per renderlo coerente con il livello dei servizi e la qualità delle attività che saranno svolte al suo interno.La delibera è stata approvata con i voti favorevoli del Pd e del Centrodestra per il cambiamento.

Astenuto il gruppo di Territori beni comuni.

Siamo molto soddisfatti dell’approvazione dell’atto di indirizzo per la concessione in uso di valorizzazione e gestione dell’ex convento di Sant’Orsola, adesso si vada avanti spediti, augurandoci che la procedura non salti come accaduto più volte negli ultimi 15 anni.

Così si è espresso Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia – centrodestra per il cambiamento – intervenuto oggi durante la seduta del consiglio metropolitano che ha visto approvare l’atto di autorizzazione per la concessione in uso del grande stabile di Sant’Orsola.

In tal modo, senza nessuna funzione di natura speculativa, si va a sanare una situazione in bilico dal 2004 da quando il grande edificio è passato sotto la proprietà della Provincia di Firenze. In questi anni vi sono state decine di ipotesi e possibili investitori ma l’affare non è mai andato in porto con la rassegnazione del comitato dei residenti che dagli anni ottanta si ritrovano nel loro quartiere un grande buco nero fatiscente e degradato. Bene dunque- spiega Gandola – la riqualificazione del complesso da parte del gruppo immobiliare Artea con la creazione di una scuola di alta formazione, spazi per uffici co-working e convegni, una foresteria e altri servizi ma ho espressamente chiesto all’ente metropolitano di richiedere al concessionario di prevedere al suo interno un memoriale (o altre forme di ricordi permanenti) per gli esuli delle foibe.

Occorre prevedere qualcosa di più di un’anonima targa commemorativa visto che l’immobile accolse quasi 600 famiglie della Manifattura Tabacchi di Pola assegnate alla Manifattura di Firenze, che dall'Ottocento fino al 1941 ebbe sede proprio a Sant'Orsola, nelle cui stanze vennero ricavati, con precari separé di legno e cartone legati con lo spago, 272 ambienti familiari.

Adesso si vada avanti spediti e senza intoppi – ha proseguito Gandola – in particolare per ciò che attiene alle varianti urbanistiche necessarie da parte del Comune di FIrenze, occorre rendere celere e trasparente tutto il percorso autorizzativo necessario. Certo – ha concluso il consigliere metropolitano rimane il rammarico nell’apprendere che nessuna società italiana sia risultata interessata all’area, evidentemente mancando seri aiuti o contributi da parte dello Stato per procedere a degli interventi ed investimenti così cospicui. O forse, talvolta a mancare è anche la fiducia verso le istituzioni per il necessario sblocco di procedure complesse che troppo spesso si impantano tra burocrazia e ricorsi. 

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