Ex Bekaert: dopo il danno occupazionale, anche quello ambientale?

Carpini: "Attenzione all'abbandono dell'area industriale. Avanti con i 100 lavoratori ancora senza certezze"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 aprile 2022 23:45
Ex Bekaert: dopo il danno occupazionale, anche quello ambientale?

Le notizie che giungono da Figline Valdarno "non sono rassicuranti. Secondo una denuncia del locale Partito della Rifondazione Comunista che cita un documento di Arpat, infatti, c'è il rischio che l'abbandono dell'area industriale dove sorgeva la fabbrica di componenti per pneumatici, determini un inquinamento dell'ambiente che rischia di ripercuotersi sulla salute della popolazione dell'area, che ricordiamo sorge a poche centinaia di metri dal centro del paese".

"La nostra richiesta scaturiva dal fatto, accertato, che in tale fabbrica venne compiuta un’operazione di bonifica (sito notificato il 16/11/2012) a causa della presenza, nel terreno circostante l’edificio ed in alcuni pozzi d’ispezione della falda, di inquinanti di varia natura; tale operazione venne eseguita in due fasi, a partire dal 2014, per concludersi come attestato dal Decreto Regionale 14844 il 30/08/21.I nostri chiarimenti all’ARPAT vertevano in particolare sul verificare se altre misure della qualità di acque e terreni fossero state fatte più recentemente e se lo stato d’abbandono in cui versa l’ex stabilimento possa configurarsi come una variazione delle condizioni ambientali, tale da dover verificare che non risulti pregiudizievole delle condizioni di sicurezza per la salute pubblica".

Nella sua risposta l’ARPAT dichiara: "Che non risultano analisi delle acque e dei terreni successive a quelle già menzionate che rientravano nel progetto di bonifica di cui sopra". Rispetto a ciò è dirimente il fatto che Bekaert spa e/o il Comune di Figline Incisa riconoscano che l’abbandono stesso costituisca una forma di variazione delle condizioni di essere dell’edificio. In merito allo stato d’abbandono la stessa Arpat dichiara che la responsabilità dell’accertamento se ciò possa costituire condizione di pericolosità spetta all’Amministrazione Comunale attraverso un’ispezione da compiere tramite la Polizia Municipale.

Per il capogruppo Carpini di Territori beni comuni in Città Metropolitana di Firenze "le istituzioni locali devono farsi portavoce dei timori dei cittadini, monitorando la situazione e non smettendo di cercare una soluzione per la bonifica ambientale e per gli oltre 100 lavoratori ancora senza certezze per il futuro".

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