“Everything Will Change” inaugura il 63° Festival dei Popoli

Inizia domani alle 15 al cinema La Compagnia il festival internazionale del film documentario

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2022 20:33
  “Everything Will Change” inaugura il 63° Festival dei Popoli

La prima nazionale del film “Everything will change” di Marten Persiel, documentario distopico sul futuro dell’ambiente, prodotto dalla Wim Wenders Grant of Film, inaugura la 63a edizione del Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, sabato 5 novembre alle 21 al cinema La Compagnia (via Cavour 50r) a Firenze (ingresso 7 euro, 5 ridotto). La rassegna si terrà fino al 13 novembre anche nei cinema Stensen, Spazio Alfieri e Institut Français e in altri luoghi della città: MAD – Murate Art District, 25 Hours Hotel, VideoLibrary Mediateca Regionale Toscana e a Prato al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.

Protagonista dell’immagine nel manifesto dell’edizione 2022 del festival e nome di punta della sezione Habitat, dedicata al futuro dell’ambiente, Everything Will Change del regista tedesco Marten Persiel è un film che spiazza e stupisce, che unisce realtà e finzione. Prodotto dalla Wim Wenders Grant of Film e distribuito in Italia da Cloud 9, il film ci porta in un distopico 2054: tre giovani anticonformisti intraprendono un viaggio tra le memorie naturali e la loro bellezza oggi dispersa, sperando di scoprire cosa è successo al loro pianeta.

La risposta sta nel passato e quando trovano la chiave in un decennio – il 2020 – in cui un futuro colorato era ancora possibile, tutto cambia. In questo insolito road movie, la finzione incontra la realtà scientifica per esplorare la questione più urgente del nostro tempo: l’estinzione della fauna selvatica. Il futuro sta a noi sceglierlo e al film partecipano anche i pareri di validi scienziati ed esperti autori – tra cui lo stesso Wenders.

Le proiezioni del primo giorno, sabato 5 novembre, si svolgono tutte al cinema La Compagnia. Si inizia con la sezione Let the music play!, con Rewind & Play di Alain Gomis (ore 15): un ritratto di Thelonious Monk, che mostra la sensibilità del grande pianista jazz, innovatore e geniale nella musica, in contrasto con il rigido schematismo delle esigenze televisive. Si prosegue con Il valore della donna è il suo silenzio di Gertrud Pinkus (ore 16), una storia che arriva dall’archivio del festival (per la sezione Diamonds are forever), ironica e malinconica, di un’emigrante del Sud Italia nella Germania degli anni Settanta.

Prima della cerimonia di apertura, spazio ai film Doc Highlights, con Happy Pills di Robert Arnaud e Paolo Woods (ore 18.30): un viaggio attraverso sei paesi e personaggi diversi in un mondo in cui la chimica è la risposta definitiva alla ricerca del benessere umano. Dagli antidepressivi agli oppioidi o ai farmaci stimolanti, il film mette in discussione la nostra società dei consumi e il cosiddetto Eldorado della felicità prescritta.

La 63° edizione è realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua. L'immagine del festival è stata realizzata da Simone Montagnani, Fristudio, Firenze.

Sabato 5 novembre

Cinema La Compagnia

ore 15 - LET THE MUSIC PLAY!

Rewind & Play di Alain Gomis

Un ritratto di Thelonious Monk, che mostra la sensibilità del grande pianista jazz in contrasto con il rigido schematismo delle esigenze televisive: un leone in gabbia, libero di esprimersi solo davanti al suo pianoforte.

ore 16.30 - DIAMONDS ARE FOREVER

Il valore della donna è il suo silenzio di Gertrud Pinkus

"Il valore della donna è il suo silenzio" racconta di un'emigrante del Sud Italia nella Germania degli anni Settanta. La particolarità di questo film sta nella sua forma narrativa: si pensava a un documentario, ma ben presto si scoprì che nessuna delle donne voleva mettersi davanti alla telecamera. Troppo grande era la paura di tradire la propria famiglia. La legge dell'omertà si applica anche all'emigrazione. Un proverbio del Sud Italia dice: "Il valore più alto di una ragazza è la sua bellezza - il valore più alto di una donna è il suo silenzio". Per questo Maria M. racconta la sua storia solo nella colonna sonora. Lei stessa rimane anonima, mentre altri immigrati del Sud Italia raccontano la storia di Maria. In pratica, interpretano se stessi e questo conferisce al film la sua ambiguità e il suo rinfrescante senso dell'umorismo.

ore 18.30 - DOC HIGHLIGHT

Happy Pills di Robert Arnaud e Paolo Woods

Un viaggio attraverso sei paesi e personaggi diversi in un mondo in cui la chimica è la risposta definitiva alla ricerca del benessere umano. Dagli antidepressivi agli oppioidi o ai farmaci stimolanti, il film mette in discussione la nostra società dei consumi e il cosiddetto Eldorado della felicità prescritta.

ore 21.00 - HABITAT

Everything will change di Marten Persiel

Il film ci porta in un distopico 2054: tre giovani anticonformisti intraprendono un viaggio tra le memorie naturali e la loro bellezza oggi dispersa, sperando di scoprire cosa è successo al loro pianeta. La risposta sta nel passato e quando trovano la chiave in un decennio – il 2020 – in cui un futuro colorato era ancora possibile, tutto cambia. In questo insolito road movie, la finzione incontra la realtà scientifica per esplorare la questione più urgente del nostro tempo: l'estinzione della fauna selvatica. Il futuro sta a noi sceglierlo e nel film partecipano anche i pareri di validi scienziati ed esperti autori - tra cui lo stesso Wim Wenders.

Festival dei Popoli | info@festivaldeipopoli.org. Abbonamenti: 50 euro abbonamento completo, 35 ridotto; 10 euro giornaliero (7 ridotto). Biglietti: pomeriggio 7 euro (5 ridotto); serale 7 euro (5 ridotto).

www.festivaldeipopoli.org

In evidenza