Estate a San Salvi 2022

Torna la rassegna della compagnia teatrale “Chille de la Balanza”. Da martedì 9 a giovedì 11 la "Passeggiata"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2022 16:30
Estate a San Salvi 2022

Si rinnova l’appuntamento con la rassegna di eventi organizzata dalla compagnia teatrale “Chille de la Balanza”, nell’ambito dell’Estate Fiorentina e con il sostegno del Ministero della Cultura; un programma ricco di iniziative, tra concerti, spettacoli teatrali, proiezioni, presentazioni e passeggiate alla scoperta dell’area di San Salvi, nel Quartiere 2, e della sua considerevole storia, da martedì 9 a giovedì 11 agosto alle 21,30, con Claudio Ascoli.

La Passeggiata “C’era una volta…il manicomio”, affabulazione itinerante di e con Claudio Ascoli, è un viaggio nella memoria: duro, emozionante, divertente, ogni sera diverso dalla precedente… perché San Salvi possa davvero ripartire dalla cultura e dalla memoria!

Quest’estate solo tre repliche da martedì 9 a giovedì 11 agosto ore 21.30, e in una nuova edizione speciale con il dichiarato obiettivo di stimolare (finalmente!) il restauro del cinema-teatro edificato negli anni trenta, risistemato da cittadini/studenti/infermieri e “matti” alla fine degli anni settanta in occasione della presenza a Firenze di Franco Basaglia, ma colpevolmente abbandonato da decenni.

“C’era una volta… il manicomio”, passeggiata nata nel lontano 1999, ogni sera diversa dalle precedenti, ha visto quasi 60.000 spettatori in 615 repliche. Vanta il riconoscimento di Unesco e Consiglio d’Europa come Passeggiata patrimoniale, proprio grazie alla parte in cui Ascoli accompagna i suoi passeggiatori lungo i viali di San Salvi, come in un viaggio nella memoria che si confronta con l’oggi.

La Convenzione di Faro (Portogallo) così definisce la Passeggiata patrimoniale: “…ha come obiettivo principale la promozione della consapevolezza tra i cittadini, intesi come soggetti culturali, della loro interazione con il patrimonio culturale in cui vivono e lavorano ed in particolare, del beneficio che deriva dal vivere immersi in questo “patrimonio”, tanto per la sua portata storica, quanto per le attività attuali. Durante la passeggiata sia i partecipanti che gli organizzatori agiscono tanto come residenti quanto come testimoni dell’uso attuale del patrimonio culturale, e delle sue possibili trasformazioni future”. Una definizione che sembra calzare pienamente con quanto da anni fanno i Chille de la balanza.

Dal 2015 la Passeggiata ha anche girato in lungo e largo tra gli ex-manicomi italiani – tra cui, oltre Firenze, Trieste, Gorizia, Udine, Volterra, L’Aquila, Aversa, Napoli, Reggio Emilia, Quarto-Genova, Fermo, Verona e Palermo – in edizioni riferite alle singole realtà e situazioni.

A San Salvi, grazie a “C’era una volta…” molti fiorentini e non hanno preso coscienza dell’importanza di momenti significativi del superamento del manicomio fiorentino e della sua storia: si va dal murale dipinto collettivamente in una festa popolare nel maggio del 1978, ai recenti “cartelli” - con errori e mancanze – installati la scorsa estate e che stanno per essere largamente rifatti-riscritti grazie all’impegno di tanti e qualificati passeggiatori.

Recentemente tutto quest’interesse ha contribuito a convincere Regione Toscana e Comune di Firenze ad inserire proprio l’ex-città manicomio nel piano regionale di rigenerazione del Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027. Ciò tra l’altro dovrebbe consentire il pieno recupero del padiglione 37, quello del murales per intenderci.

E i Chille rilanciano: perché non inserire nel piano anche il cinema-teatro? Così tra le tante narrazioni della Passeggiata, un posto speciale avranno quest’anno le affascinanti storie vissute proprio in quel cinema-teatro in cui nacquero anche tanti amori tra “matti” (famoso quello tra Costanza Caglià e Torello Vannucci) e che ospitò anche Marcello Mastroianni nel film di Mauro Bolognini “Per le antiche scale”, tratto dall’omonimo romanzo di Mario Tobino,

Su “C’era una volta…” sono stati scritti saggi, redatte tesi e condotti dottorati di ricerca, e negli anni si sono accumulate decine di recensioni critiche: ci piace qui riportare quanto scrisse il critico Enrico Fiore nel 2015. Il suo commento oggi - tra perdurante pandemia, crisi ambientale e guerre incomprensibili - appare quasi profetico: ”La situazione odierna, purtroppo, non appare diversa, poiché, se è stato eliminato il manicomio, non è stato eliminato ciò che stava dietro il manicomio. Scontiamo, tutti, la stessa condizione che fu degli ex matti. I meccanismi di potere ci privano del nostro «status» di persone e, dunque, della possibilità di stabilire un contatto vero e proficuo con gli altri. Siamo dei semplici numeri su un cartellino, appunto com’erano i ricoverati negli ospedali psichiatrici.” 

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